26.6.25

In memoria di Padre Marcello, 2. L'Oratorio “S. Maddalena di Canossa" a Seminara (RC)

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Da Foglietto. N° 1 - 1993
Rivista Canossiana

L'Oratorio “S. Maddalena di Canossa»” a Seminara (RC)

Seminara è in festa!

Il 16 maggio scorso [1993] quello che era stato il sogno dei vescovi della diocesi di Oppido-Palmi, dei superiori dei Figli della Carità, di tutti i Canossiani che si sono succeduti a Seminara, si è realizzato con la gioia e la soddisfazione di tutti: l’Oratorio “Santa Maddalena di Canossa” è una realtà e, finalmente, la comunità parrocchiale e i religiosi canossiani hanno ambienti decorosi per la pastorale e la catechesi.

La festa è stata preparata da una settimana di animazione; i novizi canossiani e p. Antonio Papa insieme alle madri canossiane Tina e Antonietta, hanno incontrato i ragazzi delle elementari e medie per una "tre-giorni vocazionale”. Con testimonianze, incontri di preghiera e giochi hanno cercato di far conoscere loro la vita di Maddalena di Canossa e lo spirito che anima i Figli e le Figlie della Carità e le loro opere.

P. Antonio Papa, poi, come p. Gianluigi Andolfo e p. Augusto Boscardin, negli incontri con i genitori e con il popolo, hanno illustrato l'identità e le finalità dell'Oratorio canossiano: un luogo in cui ragazzi e giovani tutti si sentano a casa loro, possano esprimersi, trovare allegria, tanti amici e quell'aiuto indispensabile per maturare umanamente e cristianamente. P. Augusto ha ricordato che le strutture inaugurate, frutto di tanti sacrifici, non sono però il fattore decisivo e più importante: molto più importante è la presenza di coloro, uomini e donne, che partecipano all'educazione e alla formazione dei ragazzi e dei giovani con spirito di sacrificio e con dedizione totale. Solo con loro l'Oratorio diventa il luogo dove la comunità ecclesiale si prende cura dei suoi figli più giovani.

Ai cristiani adulti di Seminara ha lanciato l'accorato invito a non disinteressarsi dell'Oratorio, casa dei loro figli e di tutta la comunità parrocchiale e ai giovani e ai ragazzi ha detto di non perdere questa opportunità voluta esclusivamente per il loro bene! Durante la settimana di animazione, poi, i ragazzi numerosissimi – sono stati coinvolti con entusiasmo nella preparazione della festa per l'addobbo dell'Oratorio e per gli ultimi ritocchi.

Sabato 15 maggio [1993] il Vescovo mons. Domenico Crusco, alla presenza di tanti ragazzi e giovani e di buona parte della comunità parrocchiale di Seminara, ha benedetto e inaugurato le strutture dell'Oratorio: 15.000 mq circa di terreno opportunamente sistemati per i giochi all'aperto dei ragazzi (due campi di calcio, uno per la pallacanestro e uno per la pallavolo e un angolo con altalene e giostrine per i più piccoli) ed un grande edificio a due piani nel quale sono stati ricavati per ora una cappella per i momenti fondamentali dello spirito e la sala giochi per i momenti indispensabili della ricreazione al coperto.

Mons. Crusco ha espresso la sua soddisfazione e la sua gioia nel veder raggiunto un traguardo ambizioso frutto di impegno e di sacrificio di moltissime persone alle quali rivolto il suo più vivo ringraziamento. Si è rivolto in modo particolare ai ragazzi e ai giovani; ha ricordato loro che sono davvero dei “privilegiati" perché hanno ormai un punto di riferimento e di irradiazione, un laboratorio di iniziative, un ambiente dove socializzare, dove crescere insieme, dove progettare il loro futuro ed il futuro di tutta la comunità. Con il cuore del Pastore, poi, ha sottolineato che in un momento di generale disorientamento e in un ambiente piuttosto disgregato quale quello di Seminara, l'Oratorio rappresenta certamente una sfida e un motivo di speranza.


Domenica 16 maggio [1993], dopo una solenne concelebrazione nel Santuario della “Madonna dei poveri“, il Vescovo ha benedetto. i nuovi ambienti per la pastorale e la casa canonicaM il nuovo fabbricato si sviluppa su tre piani: al seminterrato sono situati il garage, un'officina e due grandi saloni; al piano rialzato sono le cinque funzionali aule per la catechesi; al primo piano l'appartamento dei Padri.

La festa si è conclusa con un'agape fraterna, ma risuonavano ancora nel cuore le parole di P. Marcello Gianola, parroco di Seminara: “Ai Seminaresi, in particolare, vorrei dire: questa tenera pianticella è posta nelle vostre mani. Abbiatene cura, preservatela da deviazioni, sostenetela per un suo maggiore sviluppo, perché essa, che vuol diventare grande albero, è stata fatta spuntare unicamente per il bene dei vostri figlioli… Il compito dei vostri Padri  Canossiani continua con un immutato entusiasmo e zelo, perché si possa costruire una comunità parrocchiale e oratoriana salda nella fede. Per questo ci siano donati a Dio. Per questo abbiamo realizzato queste opere. Perché servissero come strumento per portare tutti al Signore!”.

Mimmo

IL SALUTO DEL VESCOVO

Carissimi,

come Pastore della Diocesi intendo anch'io esprimere la mia gioia e la mia soddisfazione perché l'Oratorio, la casa canonica e le opere parrocchiali di Seminara non sono più un sogno o un vago desiderio, ma sono ormai una realtà.

Oggi non solo Seminara è in festa, ma è tutta la Diocesi ad essere in festa per il raggiungimento di questo traguardo ambizioso, frutto di impegno e di sacrificio di moltissime persone, alle quali va il mio vivo ringraziamento. Sono veramente contento perché la comunità parrocchiale ha finalmente ambienti decorosi per la pastorale e la catechesi. Sono contento perché, dopo aver sofferto nel silenzio tanti disagi, oggi finalmente la comunità religiosa dei Padri Canossiani ha un alloggio dignitoso.Ma il mio cuore esulta di gioia soprattutto perché Seminara ha oggi l'Oratorio. Sono i giovani il futuro delle nostre comunità e guidi sono i giovani il futuro di Seminara. Ebbene, i giovani di Seminara oggi possono veramente ritenersi privilegiati perché hanno ormai un punto di riferimento e di irradiazione, un laboratorio di iniziative, un ambiente sano dove socializzare, dove crescere insieme, dove progettare il loro futuri ed il futuro di tutta la comunità..
 
In un momento di generale disorientamento ed in un ambiente piuttosto disgregato quale quello di Seminara, l'Oratorio rappresenta certamente una sfida ed è motivo di speranza. Credo che le iniziative quali l'Oratorio siano il modo privilegiato per "organizzare la speranza" in questa nostra terra.

Mi auguro, allora, che non solo i giovani, ma anche le famiglie e la comunità tutta di Seminara guardino all'Oratorio con occhio particolare e ne diventino, per così dire, l'anima. Mentre ringrazio ancora tutti coloro che hanno lavorato per tale realizzazione e soprattutto i Padri Canossiani, di cuore benedico tutta la comunità di Seminara.

+ Domenico Crusco

***


 

Ci sembra dovuta qualche parola di commento ad una “realtà” che era del 1993 e di cui oggi non resta proprio nulla e che sembra remota di secoli. Tutto disatteso e rivoltosi nel suo contrario. Cosa successe? A cosa dovuto? Non lo sappiamo, almeno noi, forse altri sanno, ma preferiscono nn dire, quanto meno pubblicamente e far sapere a chi non sa ed avrebbe diritto di sapere, non per morbosa curiosità ma per una conoscenza necessaria per poter operare, dire, assumersi delle responsabilità. Io posso essere solo un testimone frammentario, a cui sono noti alcuni momenti ma non in quadro d'insieme. Proverò a testimoniare i miei frammento, cercando poi di collocarli in un quadro d'insieme.

Nel testo sopra. si parla di un'area attrezzata a ridosso di quel Chiesetta dei convento dei Cappuccini che padre Marcello aveva l'ambizione di ricostruire. Non solo la Chiesetta ma anche l'area adiacente sarebbe stata di proprietà della Parrocchia, per la quale annualmente padre Marcello riceveva le tasse da pagare, non avendo il possesso della proprietà. Io nel 1993 facevo ancora il pendolare fra l'Università di Teramo e Roma. A Seminara mi trovano nei mesi estivi di ferie durante le quali mi occupavo dell'Archivio Storico Parrocchiale. Più di una volta ero andato a trovare padre Marcello su all'Oratorio, dove era sempre impegnato con i bambini. Avevo scoperto un angolo dove sedendosi si stava magnificamente, godendo di un venticello che veniva dalla Piana. Ne discutemmo anche con uno studioso che avevo accompagnato a visitare il luogo e lo aveva ritenuto adatto ad un parco cittadino, assai simile ad un altro di sua conoscenza, credo in Catanzaro. Insomma, i presupposti ci sarebbe stati, proseguendo in una logica di sviluppo, anziché di abbandono.

Ricordo un momento di sconforto da parte di padre Marcello, ed io laico al midollo mi sono trovato ad essere suo consigliere. Il fatto merita di essere qui ricordato e testimoniato perché forse aiuta a capire quanto è successo dopo. Il Comune di allora deve essersi messo, per così dire, a fare concorrenza alla Parrocchia aprendo suoi giochi comunali. Padre Marcello trovava ciò non tanto concorrenziale quanto in contrasto con le iniziative analoghe intraprese dai Canossiani. Da giurista avevo spiegato che non poteva inibire al Comune di istituire un suo analogo campo di calcio o calcetto. Poteva però lanciare un avvertimento: guardati, Onorevoli Amministratori Comunali, che io non offro semplicemente un gioco, divertimento, spasso… Io perseguo insieme con il gioco soprattutto l'educazione dei giovani, non solo sotto il profilo religioso catechistico, quanto soprattutto sotto il profilo etico, morale, civile… Mi pare pare che sia stato persuaso da questa argomentazione. Ricordo che gli amministratori di allora inveivano piuttosto sgarbatamente con padre Marcello.

Tutto andò nel tempo a venire in malora. Chiacchiere non so quanto fondate sono giunte al mio orecchio. L'educazione morale dei giovani "sportivi" non pare sia stato molto implementata a giudicare dai fatti di cronaca recente di ha fortemente compromesso l'immagine del paese. L'edificio sarebbe in vendita… Dal bosco dei 15.000 mq lasciato nell'incuria si è sviluppato un incendio i cui esiti giudiziari non mi sono noti nei loro dettagli. Una cosa che riguardava il mio lavoro archivistico penso di potermela spiegare. Negli edifici dell'Oratorio avrebbe dovuto svolgersi la catechesi. Ed essendoci spazio in Basilica Padre Marcello avevo Lui disposto un luogo protetto e non accessibile ad "estranei" costituendo un'apposita stanza tutta adibita ad Archivio. Tornandomi a poter occupare nuovamente dell'Archivio, l'ho ritrovato smembrato, con i volumi restaurati messi in bella mostra sotto vetrina, come un “tesoro”, e le carte sciolte in uno sgabuzzino, adiacente ai bagni, e con pericolo rottura flessibili e distruzione delle carte… La mia ira funesta a nulla è valsa: ogni nuovo Parroco si sente più che un Papa: comando io e nessun altro… Ed io mi sono ritrovato un “estraneo” all'Archivio, dopo aver donato almeno dieci anni di lavoro, ed averlo salvato e valorizzato.  Non lo rimpiango e la mia non è acrimonia, anche se lo può sembrare: le cose bisogna però dirle, perché altrimenti non si sanno e vengono rivolte al loro contrario. Anziché ottenere un riconoscimento del merito, ci si ritrova con la diffamazione. Questa è Seminara, dopo Padre Marcello e la stagione dei Canossiani, fra i quali in particolare ricordo padre Carmelo. Ma di ognuno di essi bisognerebbe ricordare il nome ed il periodo della loro presenza in Seminara, tenuto conto delle peculiarità di ogni ordine religioso.

Insomma è cambiato tutto da allora, e se me lo si lascia dire, non in meglio: non “cose belle” sono venute, ma brutte ed assai brutte, che padre Marcello aveva individuate. Era il suo carattere forte e volitivo. che ad alcuni pareva burbero, ma era uomo dedito alla carità privandosi del suo, e trovandosi poi costretto a chiedere ad altri aiuti finanziari che aveva concesso ad altri. Quello che posso testimoniare, avendolo a me confidato, che tanto si era affezionato a Seminara, che in Seminara avrebbe voluto morirci. Ed io scrissi al riguardo una Lettera al Vescovo, che deve essere negli archivi e non ebbe risposta. Pare sia costume di ogni Vescovo non rispondere alle richieste che non intendono accogliere: come mai pervenuto. Non mi sembra un atteggiamento molto cristiano… Ma io sono un laico, semplicemente battezzato e cresimato, non praticante ed uomo di sagrestia.

Ma la nostra ricostruzione storica e cronachistica continua e comporremo i pezzi che troveremo per ricostruire un quadro di insieme. Oltre che la figura di padre Marcello, che per noi resta centrale avendo avuto con lui soltanto una lunga consuetudine, cercheremo di ricostruire una storia il più possibile completa dei Canossiani in Seminara. Cercheremo di dare un nome a tutti i Padri Canossiani che sono stati in Seminara, e fra questi ricordo Padre Carmelo, fortunatamente ancora in vita. A loro daremo voce se vorranno darci testimonianza.

A.C.

25.6.25

In Memoria di Padre Marcello, 1.

PUBBLICHIAMO una serie di documentazione ricevuta dalla Segreteria dei padri Canossiani sulla figura di Padre Marcello, che per la Società Seminarese di Storia Patria.odv, ha un merito che si aggiunge a quello della della straordinaria umanità che ha caratterizzato il suo essere stato Parroco in Seminara. A lui si deve nel corso di un decennio il grande merito del salvattagio dell'Archivio della Insigne Collegiata di Seminara, unitamente all'anagrafe parrocchiale, che sotto di lui ha ottenuto il riconoscimento di Notevole Importanza storica e con essa un sostanziale finanziamento per il restauro dell'Archivio stesso. Un lavoro che è rimasto purtroppo interrotto ma che la SSSP.odv potrà riprendere quando possibile.

1.

Da Foglietto. N° 2/3 - 2013
Rivista Canossiana

il 4 maggio scorso lasciava questa vita p. Marcello Gianola. Dopo un breve ricovero a Roma, che ha solo intuito il male che minava la sua forte fibra, il ricovero a Negrar (Verona) ha fatto scoprire  la presenza del solito male oscuro, che nonostante l'intervento lo ha portato alla morte. Una liturgia di suffragio è stata celebrata a Verona S. Maria Addolorata, dove pure p. Marcello è stato parroco dal '77 all'83, cui è seguito il funerale nella chiesa dei SS. Giobbe e Bernardino nella nostra casa madre di Venezia. Nel Camposanto di S. Michele in Venezia, nel campo dei Sacerdoti e Religiosi, riposta ora questo infaticabile sacerdote canossiano. Sono molti gli incarichi importanti e le case in cui p. Marcello ha operato con dedizione e vero spirito canossiano, innamorato soprattutto dell'opera dell'oratorio. Finito il tempo delle responsabilità in prima persona, aveva ultimamente dedicato la sua vita al ministero della riconciliazione e della formazione soprattutto biblica, nelle due case di Roma. Rimpianto da piccoli e grandi, che trovavano in lui l'accoglienza simpatica, una parola di conforto e di guida nella confessione. La preghiera, cui dedicava lunghe ore fin dal primo mattino, ha impreziosito il gran bene e le molte opere realizzate nel tempo della sua piena attività pastorale. Lo ricordiamo con la testimonianza, giunta da un'altra comunità a lui carissima, Favignana.

La comunità parrocchiale di Favignana, appresa la notizia, da p. Antonio, della salita al  cielo di p. Marcello, si è stretta in preghiera in suo suffragio. A questa preghiera si è aggiunta la preghiera di lode e di ringraziamento a Dio Padre per il Dono che a noi favignanesi è stato concesso in questi 40 anni di storia per la presenza della Congregazione delle Madri e dei Padri Canossiani, e tra questi anche per il passaggio in mezzo a noi di P. Marcello.

La nostra comunità deve molto a questa Famiglia Religiosa che ha scelto le nostre isole di Levanzo e Favignana per vivere ed operare secondo il carisma di S. Maddalena. Veri testimoni di fede, vivono tra noi e spendono le loro giornate testimoniando il carisma canossiano. Abbiamo voluto dare un ultimo saluto affettuoso a P. Marcello, per gli anni del suo ministero tra noi, perché si è speso in ogni modo per la nostra comunità cristiana e civile.

P. Marcello sarà sempre ricordato da tutti noi per la realizzazione della casa S. Maddalena, residenza delle Madri canossiane, per la grande croce che svetta sulla montagna di Favignana, per i misteri del Rosario che dalla chiesa di S. Anna porta al cimitero, per la ristrutturazione della chiesa della Madonna della Piana, e per tante altre opere visibili, ma particolarmente per la realizzazione dell'oratorio che più gli stava a cuore.

Grazie P. Marcello!

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale
a nome di tutta la comunità cristiana.


***

In questo Necrologio non si fa menzione dell'opera decennale di padre Marcello in Seminara, una presenza fattiva ed importante. Mi sento in obbligo di scrivere qualcosa in testimonianza, ben sapendo di non essere il più idoneo a farlo. Non ho mai fatto parte di nessun Consiglio Parrocchiale o di una comunità ecclesiale. La mia conoscenza con padre Marcello ha avuto una durata decennale. Vi sono alcuni episodi che potrei raccontare in dettaglio. Bontà sua, individuò in me la persona che meglio poteva curare e salvare ciò che era rimasto dell'Archivio Storico Parrocchiale. Durante i miei periodi estivi in Seminara, rinunciando ai bagni al mare, passavo tutto il tempo in archivio. Terminata la giornata lavorativa, mi fermavo in Basilica dove trovavo padre Marcello in preghiera, oppure intento a giocare con i bambini. Al termine delle sue preghiere, o lasciando un poco i bambini, trascorrevamo qualche tempo insieme, dove parlavamo non solo del mio lavoro in archivio, ma di tutto ed io non poche volte mi sono trovato ad essere suo consigliere su determinate questioni, di cui forse dirò. Una cosa sola adesso voglio ricordare che si aggiunge a quanto sopra descritto: oltre all'Archivio, le cui carte giudicava più preziose dell'oro della Madonna, aveva una grande ambizione: riedificare la chiesetta cinquecentesca dei Cappuccini, distrutta dall'incuria degli uomini e da un incendio doloso. Padre Marcello era Socio del Sodalizio Società Seminarese di Storia Patria, che dal 2022 ha assunto la veste di Ente del Terzo Settore.


A Padre Marcello la SSSP.odv conferisce in Memoria un Diploma di Amico

Prof. Antonio Caracciolo
Presidente della Società Seminarese di Storia Patria.odv


APPENDICE: Notizie Anagrafice su Padre Marcello.

Padre Marcello (Giancarlo) Gianola era nato a Venezia il 6 dicembre 1926
ed è morto a Verona il 4 maggio 2013.
Ordinato presbitero il 5 giugno 1954 a Venezia.

Incarichi principali come superiore e parroco:
Verona S. Maria Addolorata, 1976-1983
Favignana, 1983-1989
Seminara 1989-1998

3.4.25

Comunicato Stampa della Società Seminarese di Storia Patria.odv

NELLA CONSTATATA LATITANZA
 
di quelle che dovrebbero essere le autorità civili e religiose dell'antica città di Seminara, un tempo Capitale della Piana, la SSSP.odv si assume, deve assumersi l'onore e l'onere di rappresentare e tutelare l'immagine del Paese e della sua Comunità.

Era quello che facevano già nel 1770 ben altri fratelli: Francescantonio che da filosofo curava l'edizione del Saggio sull'Economia Campestre, per conto del fratello Domenico, a quell'epoca ed il quel luogo di Seminara. Già allora, ancora prima del terremoto del 1783, erano stati individuati i segni della decadenza e del declino. Da filosofo Francescantonio curava lo spirito, mentre il corpo di Seminara era lasciato alle cure del Padre Pio (Grimaldi) e del fratello Domenico, economisti ed agronomi riformatori.

Questa era allora Seminara!

Oggi Seminara è in balia di ben altri fratelli che si occupano di stupri di gruppo notturni!

Se vuole salvarsi, la popolazione è chiamata ad insorgere, a non farsi intimorire, a rivendicare la sua piena libertà di pensiero e di espressione, a pretendere dallo Stato, dalla Prefettura, dal Ministro degli Interni, dal Presidente della Regione la sicurezza delle strade, del territorio, l'incolumità delle persone che vi abitano, la sicurezza ed inviolabilità delle nostre donne, madri, figlie, sorelle, mogli, senza che siano minacciate, insidiate, molestate da bande di criminali che vi scorrazzano certi della loro impunità.

L'APPELLO CI VIENE DAL PASSATO,

dal 1770, da ben altri Fratelli, i Grimaldi, ed è rivolto a quanti nel 2025 hanno ancora:

«un vero spirito di Umanità, e di Patriottismo».

Ai Fratelli Grimaldi la Società Seminarese di Storia Patria conferisce un Diploma di Amicizia, il N° 100, ai sensi del suo Statuto, e ne raccoglie il Testimone.

• Attenzione ad un aspetto processuale che era sfuggito in questo ed altri testi.
Per i fatti criminosi di cui parliamo non vi sarà ricorso in appello. Per avere una riduzione della pena gli imputati hanno richiesto loro stessi il rito abbreviato, riconoscendo così la loro colpevolezza: formula di giudizio quella del "rito abbreviato" che non consente agli imputati il ricorso in appello, invece possibile al solo pubblico ministero, cambiando il titolo di reato.
Possiamo quindi parlare dell'orribile crimine come di fatto accertato e passato definitivamente in giudicato.

Già in facebook.

1.4.25

Indice dei post in Facebook del Saggio di Economia Campestre per la Calabria Ultra scritto dal Marchese Domenico Grimaldi


f = fotogramma

p = pagina

DOMENICO GRIMALDI

Saggio di economia campestre per la

Calabria Ultra,

 apparsa in Napoli nell'annoi 1770

presso Vincenzo Orsini


I

f. 7

Frontespizio

Link

II


Eccellenza

Link

III


Francescantonio Grimaldi: Agli Amatori del pubblico bene.

Link

IV


Eminentissimo Signore

Link

V


Eninente, e reverendo Signore

Link

VI


S.R.M.

Link

VII


S.R.M.

Link

VIII


Die 18. Settembre 1770. Napoli

Link

IX


Saggio sull'economia campestre de Regno di Napoli. 

§ I. Disegno dell'Opera. Pagg. 1-4


X


§ II. Stato attuale delle Provincie, e principalmente della Calabria per rapporto alle pratiche campestri, ed economiche, pp. 4-23

Link

XI


Delle società economiche da stabilirsi nella Calabria Ulteriore con una brieve relazione di quelle, che altrove trovansi erette, p. 24-43


XII


Reggio, p. 43


XIII


Scilla, p. 44


XIV


Seminara, p. 44-45


XV


Palma, p. 45


XVI


Polistina, p. 45-


XVII


Monteleone, p. 46


XVIII


Soriano,p. 46-48


XIX


S. Bruno, p.48-50

Link

XX


Tropea, p. 50

Link

XXI


Nicastro, p. 51

Link

XXII


Catanzaro, p. 51

Link

XXIII


Cotrone, p. 51-52

Link

XXIV


Ruccella, p. 52

Link

XXV


Stilo, p. 52

Link

XXVI


Taverna, p. 53

Link

XXVII


Gerace, p. 53-54

Link

XXVIII


Come si dovrebbe incoraggiare l'agricoltura nella Provincia, p. 55-59

Link

XXIX


Saggio sulla coltura delle terre da seminare, p. 60-63

Link

XXX


Prima maniera di migliorare i terreni da seminare, p. 63-68

Link

XXXI


Secondo mezzo di migliorare i terreni coll0impastargli, p. 68-73

Link

XXXII


Terzi nezzi di migliorare i terreni dal concimargli, p. 74-77

Link

XXXIII


Quarto mezzo di migliorare il terreno col ben lavorarlo, p. 78-87

Link

XXXIV


Della maniera di seminare il grano, p. 88-91

Link

XXXV


Della coltura de' terreni, che si pratica in Inghilterra, p. 92-100

Link

XXXVI


De' prati naturali, ed artificiali, p. 101-108

Link

XXXVII


Della Canapa, e del Lino, p. 108-115

Link

XXXVIII


Dell'erbe per uso de' Tintori, p. 116-118

Link

XXXIX


Del Cotone, p. 118-119

Link

XL


Delle Risaje, p 119

Link

XLI


Degli Orti, p. 120-121

Link

XLII


Delli Funghi, p. 121

Link

XLIII


Delli Capperi, p. 122

Link

XLIV


Della Bottanica, p. 122-123

Link

XLV


Degli Alberi, p. 123-130

Link

XLVI


Della Vigna, p. 130-138

Link

XLVII


Dell'Aceto, p. 138-139

Link

XLVIII


Degli Ulivi,p. 139-148

Link

XLIX


Delli Molini, e strettoi da Olio, 149-151

Link

L


Degli Strettoi, p. 151-153


LI


Dell'Olio, p. 153-163


LII


Delli Tordi, p. 163-179


LIII


Degli Agrumi, p. 179-184


LIV


Delle pecchie, p. 185-186


LV


Della Pastoreccia, p. 187-197


LVI


De' Cavalli, p. 197-199


LVII


De' Buoi, p. 200-201


LVIII


De' Vitelli, p. 202


LIX


Delle Vacche, p. 203-204


LX


Delle Pecore, Montoni, e Capre, p. 205-212


LXI


Delle Capre, p. 213-216


LXII


de' Majali, p. 216-219


LXIII


ESTRATTO D'Una lettera di Monsignor de la Toufrette Segretario della Società d'agricoltura di Lione, Consigliere nella Corte delle monete. A Monsignor Bertrad. Segretario della Società Economica di Berna, scritta dalli 6. Maggio 1763, p. 220-226


LIV


PROGETTO Di un Lotto Economico Per la calabria ulteriore, p. 227


LXV


PRIMA LOTTERIA. Da farsi da tutt' i Baroni provinciali, che possiedono Feudi nobili, e da tutt' i Vescovi della Callabria, llasciando la libertà di qualunque altro particolare di potervi ugualmente concorrere, p. 228-239


LXVI


Ardesia, p. 240


LXVII


Manganese,p. 240


LXVIII


Carriere di Pietre, p. 241


LXIX


Delle Majoliche, p. 242


LXX


Della Pozzolana, p. 243


LXXI


Diverse Marge, e Terre, p. 243


LXXII


Delle Saline, p. 243


LXXIII


Del Carbone Fossile, p. 244


LXXIV


Delle Macchine, p. 244-246


LXXV


Ordigni Rurali, 246-


LXXVI


Delli Molini per la Canapa, e per lo Lino, p. 247


LXXVII


DelliMolini a Grano, p. 247-248


LXXVIII


Molini da Olio, p. 249


LXXIX


Delli Fattoj da Olio, e da Vino, p. 250


LXXX


Della Macchina per Filare, p. 250-251


LXXXI


Del Piombino, p 251


LXXXII


Delli Carri, p. 252-253


LXXXIII


Della Macchina di Pietro Sommer, p. 253-254


LXXXIV


della Tromba, e della Macchine Idrauliche, p. 254-257


LXXXV


De' Focolari per risparmiare il fuoco, p. 257-259*


LXXXVI


Della Pesca, 259-264


LXXXVII


Della Popolazione, p. 264-273


LXXXVIII


Del Commercio della Calabria, p. 273-275


LXXXIX


Mezzi per perfezionare il Commercio interno, p. 276-281


XC


Delle Strade, p. 281-290


XCI


Del Commercio Esterno, p. 290-302


XCII


Qualche altro mezzo facile per accrescer, e perfezionare il Commercio d'asportazione della Calabria, e qualche osservazione sulla polizia de' grani, p. 303-317. IL FINE


XCIII


Indice


XCIV


Errata Corrige



























In memoria di Padre Marcello, 2. L'Oratorio “S. Maddalena di Canossa" a Seminara (RC)

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