PLATEA DI SAN FILARETO
(1735, Archivio Diocesano di Mileto)
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6. Conchiusione del Reggimento dell’Illustrissima Città di Seminara per la contribuzione d'annui ducati sei per la festività di San Filareto.
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Ill.mo Signore Padre Abbate dell'ordine di San Basilio, commorante nel Monistero del glorioso Padre San Filareto in questa Città di Seminara, validissimo oratore di *, con ogni dovuto ossequio, e riverenza, le rappresenta, qualmente in questa chiesa si conserva il corpo del glorioso, e di detto miracoloso Santo, e per aver la Città esperimentato ab jmmemorabile le continue grazie, e miracoli, che il sudetto sato dispenza alla giornata, non solo a’ Cittadini, ma a tutti j devoti, che concorrono da qualsiasi luogo, deliberò la sudetta Città eleggerlo per suo Protettore appò Iddio nostro Signore, acciò mediante la sua intercessione n’ottenesse le grazie, che le necessitano, come jn fatti si vedono alla giornata j continui miracoli, colla liberazione degl’ossessi, con dar la salute a’ qualsiasi infermità, coll’abbondanza della Pioggia, ne j tempi, che le Biade necessitano necessitano d'’Acqua, e colla serenità dell’Aere,, ne j tempi conservansi pivosi, e altri miracoli, che per non tediar a V.S. Ill.ma si tralasciano; donde riconoscendosi la sudetta Citta obligata al cennato Santo, per le grazie, e miracoli espressati, deliberò come suo Protettore sollennizar la sua Festa, per ogn’anno, e per potersi fare colla dovuta decenza, ha costumato dare al Monistero docate sei per ogn’Anno, ed avendo richiesto li Signori Sindici odierni, per la consueta sudetta elemosina, o Donativo, mi risposero non poterlo sodisfare senza l’ordine, e beneplacito di V.S.Ill.ma, che però appoggiato al suo gran zelo, e charità, la supplica a’ nome di detto Santo ordinare foose sodisfatta detta elemosina, compromettendomi , a’ chi supplico, quam priegar il cennato Santo, per la conservazione, e maggior prosperità di V.S.Ill.ma, a’ chi supplico, quam Deus et i Mag.ci del Reggimento osservino il solito, quando non abbiano cosa jn contrario di riferire, Napoli 18, Aprile 1711, Aniello Pagano = Si fa fede per me sottscritto odierno Segretario di questa Città di Seminara, come avendo fatta diligente perquisizione nel Libro dei Reggimenti del corrente anno, nel sindacato del signori don Lorenzo Rossi, e Giuseppe Vitalone, trovo un Regimento, sono l’ultimo del mese di Novembre del prossimo caduto anno 1711, si intercetera , il seguente capitolo 13= E più si propone alle SS.VV:, che il Rmo Pre Abbate di uesto Venerabile Monastero di San Filareto Protettore di questa Città, fece supplica alli Ill. Sig. Francesco di Gennaro, che se li pagasse la solita elemosina di docati sei, per la festa di detto glorioso Santo, anno, per anno, dal quale Signor s’ordinò, che s’osservi il solito, che però per veder aumentata la Festa, e devozione di detto Santo, che sempre ci comparte grazie, con evidenti miracoli, dicano se si deve corrispondere detta elemosina, e tutti unica voce dissero, che si paghi anno per anno, detta elemosina, per aumento della detta Festa di detto Glorioso santo nostro Protettore, non ostante qualsivoglia altra necessità di questa Università; et receptis suffragiis, fuerunt inventa omnia alba ***** come in detto Reggimento et in fidem datum Seminarie die quinta mensis Februaris 1712. Ita es Notar Joseph Calogero hodiernus Secretarius dictae Civitatis, ***
Da quel tempo poi, lo Monistero, mercè la protezione di detto glorioso Santo, s’andò sempre aumentando, e nelel fabriche, nelle rendite, e nel decoro monastico, a’ riguardo pure della vigilanza deglia Abbati, che ci governarono, e presentemente vi governa il Rmo * Pre Abbate don Filiberto Agosta da Mammola, diligentissimo, si ad *nj beni temporali del monistero, con * di tutte le scritture, necessarie al sostentamento de *, e rendite del Monistero, e con complilazione della presente
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presente Platea,e col mantenimento esattissimo dell’osservanza, e Disciplina Regolare, come in appresso con distinzione vedrassi, a’ segno che il Monistero si ridusse jn ottimo stato, come s'anderà descrivendo in particolare, così per li stabili, come per li mobili, cesni enfiteutici, Bullali, rendite, ed altri effetti d’esso.
Primieramente per corrispondere all’obligo nostro, conferiti jnnanzi al Pian del luogo prima detto della SS.ma Trinità di Seminara, oggi di San Filareto, nell'entrar della Chiesa, dedicata al glorioso Santo accennato, abbiamo ritrovato un portico di Pietra con duo scalini, per lo quale s’entra nella chiesa, dalle finestre in sù edificata dall’odierno Reverendissimo Padre Abbate Provinciale Don Giuseppe Grillo, che fece fare con tutta semetria, la suffitta, Porte, finestre, con tutto ciò, che n’è di legname, l’Arco maggiore, il Pavimento, la copertura, e da rustica la pose in polito; Abbiamo ivi osservata la Porta di legno, munita con tutti j ferramenti necessarÿ, e per la fortezza sudetta, e per la clausura; Ne j lati dell’accennata Porta della parte di Fuori, si veggono due colonne, con j loro pedistalli, e finimenti, tratti con buono artifizio, e due Nicchie poco distanti dalle colonne, affinché a’ suo tempo per ornamento della prospettiva della chiesa, vi si possano riporre le statue proporzionate a’ dette Nicchie, e far comparire più bella la facciata della menzionata chiesa, la di cui prospettiva è stata fatta con tutte le regole dell’Arte, e secondo le proporzioni geometriche, osservandosi nella parte di sopra in Luoghi proporzionati, tre ampie finestre, per dar lume al Coro, e queste formate con tutte semenia, co j lor finimenti, e co j vetri per ornamento; della parte destra settentrionale, ritrovandosi la Base del campanile, rende più ampia, e più bella la veduta della chiesa, facendo un nobile Finimento, che danno un bel risalto all’occhio di chi le mira essendo il sito jn luogo alto, e Superiore alla Città di Seminara, che riguarda l’Oriente, e da dove con distinzione d’osservano tutti j Luoghi della Piana; Ed entrati poi da detta Porta in chiesa, che per j stucchi, Archi, Nicchie, con proporzioni geometriche, Gelosie di legno ben lavorate, con tutta proporzione, che rendono vaga la veduta del Coro, sue ampie finestre con j vetri quantunque ancora non finiti, ed attutto terminati, dimostra una bellissima veduta, e questa fù con tutta sollennità, accompagnata dallo sparo d’innumerabil mortaretti, da foltissimo concorso di Popolo, e del Giubilo di tutta questa Città, il di cui magistrato v’assistè in forma pubblica, benedetta dall’Abbate * Don Domenico Fazzini, oggi Abbate nel Salvadore di Messina, nell'anno 1729.
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