PLATEA DI SAN FILARETO
(1735, Archivio Diocesano di Mileto)
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5. Concessione dell’Illustrissima Città di Seminara per la Fiera Franca.
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In Dei nomine amen. Anno millesimo septingentesimo decimo tertio, die vero prima mensis Novembris, in Civitate Seminarie, ad honorem BB. Sanctorum Philareti, et Elie, nostrorum Protectorum, Fidem Facio, et in Verbo Veritatis attestor ego infrascriptus hodiernus Archivarius predicte Civitatis, et ad quos qualiter facta diligenter perquisitione in Libris Regiminum predicte Civitatis, invenio inter alias, expositiones facta per Ill.mo Sindicum Nobilium D. Laurentium Rossium, anno millesimo septigentesimo undecimo, die vero septimo mensis Junÿ, infrascriptam prepositionem. = E più si propone alle SS. VV. come già li RR. PP. Greci si ritirarono nel lor nuovo Monystero, sin dall'ultimo del mese di maggio, ed oltre della sollennitàper la traslazione del corpo del Glorioso San Filareto nostro Protettore dall'ospizio del Borgo di San Francesco d'Assisi di questa Città, nel detto nuovo e Venerabile convento e si fece una bellissima, e Franca innanzi al Piano di detto Monastero, in contrada la Trinità, fatta franca per devozione dall'Affittuarÿ, delli Corpi, e Gabelle di questa e Gabelle di questa Università, e Gabelloti della Foglia e Salume: che però avendosi ciò principiato in onore del Santo nostro Protettore, e redundato a’ beneficio, e commodo *, e di bene continuarsi ogn’anno detta Perdonanza, seu diera, e per quattro giorni franca d’ogni dazio appartenente a questa Università, cioè franca due giorni prima, e due doppo, una col giorno si stabilerà in futurum detta festa per ogn'anno. Ed intesa da tutti detta proposta, da tutti viva voce, nemine discrepante anno dato il loro consenzo, e beneplacido, che s'osservi in futurum, quanto di sopra, jn onore di detto santo nostro Protettore, et fuit cnclusum et alias ut in dicto Regimine, cui melius *** Notarjj == La Città di Seminara, ancor non sazia di corrispondere a’ j cotidiani * la di lui festività, nell'anno seguente ad una semplice supplica del * Abbate di quel tempo, * dall’ottima propensione dell’anzidetta, e dall’antica consuetudine, si fece un Parlamento pubblico nel quale si stabilì che si paghassero, e si continuassero a pagare li docati sei per ogn’anno a’ benefizio di detto Regal Venerabile Monistero alfine di maggiormente solennizzarsi la Festività di detto Santo da cui ne ricevevano e ne ricevono alla giornata continue le grazie, così in particolare, colla liberazione degli ossessi, e Salute
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salute a’ qualsiasi infermità, come in generale coll’abondanza delle Pioggie, ne j tempi, che vi è necessità, e della serenità dell’Aere, ne j tempi continuamente piovosi, ed in altre urgenze del Publico come il tutto più diffusamente si vede dalla copia della Seguente Supplica, e Regimento anzidetto, j di cui * veggonsi uniti nel sudetto Libro, ove si son registrate l’altre scritture volanti del Monistero a ff.
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