4.11.21

Trascrizioni dalla Platea di San Filareto: 7. Benedizione della nova chiesa e trasporto delle venerabili e sante reliquie di san Filareto.

 PLATEA DI SAN FILARETO

(1735, Archivio Diocesano di Mileto)

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6. ↔ 8.

7. Benedizione della nova chiesa e trasporto delle venerabili e sante reliquie di san Filareto.

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Nel seguente giorno poi in detta chiesa benedetta, seguì la traslazione del Venerabile, che s’attrovava nell’anzidetta chiesetta, coll’istessa Pompa, e sollennità; e nel terzo di la traslazione dell'anzidetto Sagro Deposito di San Filareto, che ancor tenevasi nella Camera del chiostro, come di sopra s’è detto; Nella parte destra della qual chiesa, sotto la lamia del coro, si vede fabbricata nel muro, di finissimo Marme, una Fonte, quindi sotto la stessa lamia si vede una Porta di tavole dipinta con j fogliamo d’jntorno, per dove s’entra jn una scaletta di fabriche commoda, per la quale si saglie sopra detta lamia, ove è formato e situato il coro. Nella sua parte sinistra poi si vede corrispondente a’ proporzione un’altra Porta, anche di tavole, e dipinta co j fogliami d’jntorno, per cui s’entra nella sagrestia, divisa in due Camere.

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• Die decima sexta mensis februarÿ, millesimo septigentesimo trigesimo quinto: 1735: Seminarie, continuatis actis, cum eiusdem Notario, et Testibus, in numero opportuno et auctoritate delegata qua fingimur, devenimus ad sequentem adnotationem.

La chiesa predetta, è anche adornata, ed in essa s'attrovano sette Altari, fatti tutti con ogni semetria, e proporzione, con tre gradini di fabrica depinti per cadauno, eccettuatone l’Altar magiore jn cui se ne veggono quattro, cioè l'Altare magiore, tre altri della parte destra, e tre altri della parte sinistra colle loro cappellette. =  Nell'Altar Maggiore, ove si saglie sù la sua pradella per tre scalini di Fabrica spaziosi, vi è il quadro della Beata Vergine della Concezione, con San Filareto, e Sant’Elia, con sua cornice dorata, sù il quale vi stà appeso il suo Baldecchino di tela dipinta, coj fregi pendenti jntorno anche di tela, ben lavorato. Più abbasso, e sotto detto quadro jn mezzo li due ultimi gradini, si vede la custodia di legno dorata, e dipinta, entro la quale trovasi la Pisside d’argento, jndorata di dentro col Venerabile, il crocefissetto di sopra, e sua cappelletto di seta, ricamato con bel artifizio, e foderato di tela rossa di Francia, adorno tutto esso Altare, coj suoi candelieri di legno dorati, e fiori usuali, tre tovaglie di tela, carta di goria, Principio, e Lavabo, colle loro cornice dorate, djnanzi Altare di tela depinto.

Nej lati di dett’Altare maggiore, sempre stanno accese due lampade, nej loro lampadieri d’ottone, e queste si per venerazione del Sagramento, come ancora delle Reliquie, e del Santo Confessore Filareto, e dej Santi Martiri Adriano e Notolia, marito e moglie, quali serbansi ne’ j loro proprie, e prossime laterali cappelle, quella di San Filareto nella parte dell’Epistola, e quella dell’accennati Santi Martiri della parte del Vangelo, nej medesimi lati vi sono tre cappelle dall’una, e tre dall’altra parte che ugualmente corrispondono, nella parte dell’Epistola d’esso Altare maggiore, principia la prima dedicata al Nome del nostro glorioso Protettore San Filareto, jn cui vi stà il quadro del Patriarcha San Basilio, molto anticho, e bello, e che apportar suole venerazione, a’ chi s’adora, con sua cornice dorata, ed jn mezzo li gradini il Conservatorio di legno dipinto, dentro del quale vi stà riposto un Baguglietto con sua fodra di seta, raccamato d’argento, con sua serratura a’ chiave, e di sopra cinto con Fittuccie di seta, nel finimento de quali si vede, per maggior sicurezza a’ non aprirsi, impresso il Sigillo della religione, col corpo entro del nostro glorioso San Filareto, chiuso a’ chiave. V’è similmente nel sudetto serbatojo, una testa d’Argento, stipulata per l’atti del Magnifico Notar Giovanni Battista Tuppo della più volte mentovata Città, sotto li del mese d’Aprile dell’anno 1717, al quale ed ancora un Deto d’Argento, in cui si trova incastrato l’osso del Deto del medesimo Santo, non jntiero però, per caggion, che la sommità del Deto del medemo Santo, corrispondente all’Unghia fù data all’Eccellenza fù Signora Don Emanuela Agrilli Principessa di Cariati colla sua authentica, ja tempo venne  ad adorar il Santo. L'Altare sudetto vien Fornito, ed è apparato di tre tovaglie un jnanzi Altare, Discoletto, Pradella, cadilieri di legno dorati, e fiori usuali, carta di Gloria, Principio, e lavabo colle lor cornice dorate. 

La seguente Cappella è dedicata a’ Santa Macrina, ove vi stà il quadro della medesima santa, con jntorno altre quattro suore Basiliane colla sua cornice dorata, Pradella jn cui  si saglie per due scalinidi Fabrica, jnnanzi altare, tre tovaglie di tela, Discoletto, Carta di Gloria, Principio, e Lavabo

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3.11.21

Trascrizioni dalla Platea di San Filareto: 6. Conchiusione del Reggimento dall’Illustrissima Città di Seminara per la contribuzione d'annui ducati sei per la festività di San Filareto.

 PLATEA DI SAN FILARETO

(1735, Archivio Diocesano di Mileto)

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6. Conchiusione del Reggimento dell’Illustrissima Città di Seminara per la contribuzione d'annui ducati sei per la festività di San Filareto

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Ill.mo Signore Padre Abbate dell'ordine di San Basilio, commorante nel Monistero del glorioso Padre San Filareto  in questa Città di Seminara, validissimo oratore di *, con ogni dovuto ossequio, e riverenza, le rappresenta, qualmente in questa chiesa si conserva il corpo del glorioso, e di detto miracoloso Santo, e per aver la Città esperimentato ab jmmemorabile le continue grazie, e miracoli, che il sudetto sato dispenza alla giornata, non solo a’ Cittadini, ma a tutti j devoti, che concorrono da qualsiasi luogo, deliberò la sudetta Città eleggerlo per suo Protettore appò Iddio nostro Signore, acciò mediante la sua intercessione n’ottenesse le grazie, che le necessitano, come jn fatti si vedono alla giornata j continui miracoli, colla liberazione degl’ossessi, con dar la salute a’ qualsiasi infermità, coll’abbondanza della Pioggia, ne j tempi, che le  Biade necessitano necessitano d'’Acqua, e colla serenità dell’Aere,, ne j tempi conservansi pivosi, e altri miracoli, che per non tediar a V.S. Ill.ma si tralasciano; donde riconoscendosi la sudetta Citta obligata al cennato Santo, per le grazie, e miracoli espressati, deliberò come suo Protettore sollennizar la sua Festa, per ogn’anno, e per potersi fare colla dovuta decenza, ha costumato dare al Monistero docate sei per ogn’Anno, ed avendo richiesto li Signori Sindici odierni, per la consueta sudetta elemosina, o Donativo, mi risposero non poterlo sodisfare senza l’ordine, e beneplacito di V.S.Ill.ma, che però appoggiato al suo gran zelo, e charità, la supplica a’ nome di detto Santo ordinare foose sodisfatta detta elemosina, compromettendomi , a’ chi supplico, quam priegar il cennato Santo, per la conservazione, e maggior prosperità di V.S.Ill.ma, a’ chi supplico, quam Deus et i Mag.ci del Reggimento osservino il solito, quando non abbiano cosa jn contrario di riferire, Napoli 18, Aprile 1711, Aniello Pagano = Si fa fede per me sottscritto odierno Segretario di questa Città di Seminara, come avendo fatta diligente perquisizione nel Libro dei Reggimenti del corrente anno, nel sindacato del signori don Lorenzo Rossi, e Giuseppe Vitalone, trovo un Regimento, sono l’ultimo del mese di Novembre del prossimo caduto anno 1711, si intercetera , il seguente capitolo 13= E più si propone alle SS.VV:, che il Rmo Pre Abbate di uesto Venerabile Monastero di San Filareto Protettore di questa Città, fece supplica alli Ill. Sig. Francesco di Gennaro, che se li pagasse la solita elemosina di docati sei, per la festa di detto glorioso Santo, anno, per anno, dal quale Signor s’ordinò, che s’osservi il solito, che però per veder aumentata la Festa, e devozione di detto Santo, che sempre ci comparte grazie, con evidenti miracoli, dicano se si deve corrispondere detta elemosina, e tutti unica voce dissero, che si paghi anno per anno, detta elemosina, per aumento della detta Festa di detto Glorioso santo nostro Protettore, non ostante qualsivoglia altra necessità di questa Università; et receptis suffragiis, fuerunt inventa omnia alba ***** come in detto Reggimento et in fidem datum Seminarie die quinta mensis Februaris 1712. Ita es Notar Joseph Calogero hodiernus Secretarius dictae Civitatis, ***

Da quel tempo poi, lo Monistero, mercè la protezione di detto glorioso Santo, s’andò sempre aumentando, e nelel fabriche, nelle rendite, e nel decoro monastico, a’ riguardo pure della vigilanza deglia Abbati, che ci governarono, e presentemente vi governa il Rmo * Pre Abbate don Filiberto Agosta da Mammola, diligentissimo, si ad *nj beni temporali del monistero, con * di tutte le scritture, necessarie al sostentamento de *, e rendite del Monistero, e con complilazione della presente

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presente Platea,e col mantenimento esattissimo dell’osservanza,  e Disciplina Regolare, come in appresso con distinzione vedrassi, a’ segno che il Monistero si ridusse jn ottimo stato, come s'anderà descrivendo in particolare, così per li stabili, come per li mobili, cesni enfiteutici, Bullali, rendite, ed altri effetti d’esso.

Primieramente per corrispondere all’obligo nostro, conferiti jnnanzi al Pian del luogo prima detto della SS.ma Trinità di Seminara, oggi di San Filareto, nell'entrar della Chiesa, dedicata al glorioso Santo accennato, abbiamo ritrovato un portico di Pietra con duo scalini, per lo quale s’entra nella chiesa, dalle finestre in sù edificata dall’odierno Reverendissimo Padre Abbate Provinciale Don Giuseppe Grillo, che fece fare con tutta semetria, la suffitta, Porte, finestre, con tutto ciò, che n’è di legname, l’Arco maggiore, il Pavimento, la copertura, e da rustica la pose in polito; Abbiamo ivi osservata la Porta di legno, munita con tutti j ferramenti necessarÿ, e per la fortezza sudetta, e per la clausura; Ne j lati dell’accennata Porta della parte di Fuori, si veggono due colonne, con j loro pedistalli, e finimenti, tratti con buono artifizio, e due Nicchie poco distanti dalle colonne, affinché a’ suo tempo per ornamento della prospettiva della chiesa, vi si possano riporre le statue proporzionate a’ dette Nicchie, e far comparire più bella la facciata della menzionata chiesa, la di cui prospettiva è stata fatta con tutte le regole dell’Arte, e secondo le proporzioni geometriche, osservandosi nella parte di sopra in Luoghi proporzionati, tre ampie finestre, per dar lume al Coro, e queste formate con tutte semenia, co j lor finimenti, e co j vetri per ornamento; della parte destra settentrionale, ritrovandosi la Base del campanile, rende più ampia, e più bella la veduta della chiesa, facendo un nobile Finimento, che danno un bel risalto all’occhio di chi le mira essendo il sito jn luogo alto, e Superiore alla Città di Seminara, che riguarda l’Oriente, e da dove con distinzione d’osservano tutti j Luoghi della Piana; Ed entrati poi da detta Porta in chiesa, che per j stucchi, Archi, Nicchie, con proporzioni geometriche, Gelosie di legno ben lavorate, con tutta proporzione, che rendono vaga la veduta del Coro, sue ampie finestre con j vetri quantunque ancora non finiti, ed attutto terminati, dimostra una bellissima veduta, e questa fù con tutta sollennità, accompagnata dallo sparo d’innumerabil mortaretti, da foltissimo concorso di Popolo, e del Giubilo di tutta questa Città, il di cui magistrato v’assistè in forma pubblica, benedetta dall’Abbate * Don Domenico Fazzini, oggi Abbate nel Salvadore di Messina, nell'anno 1729.

1.11.21

Trascrizioni dalla Platea di San Filareto: 5. Concessione dell’Illustrissima Città di Seminara per la Fiera Franca.

  PLATEA DI SAN FILARETO

(1735, Archivio Diocesano di Mileto)

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4. ↔ 6.

5. Concessione dell’Illustrissima Città di Seminara per la Fiera Franca

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In Dei nomine amen. Anno millesimo septingentesimo decimo tertio, die vero prima mensis Novembris, in Civitate Seminarie, ad honorem BB. Sanctorum Philareti, et Elie, nostrorum Protectorum, Fidem Facio, et in Verbo Veritatis attestor ego infrascriptus hodiernus Archivarius predicte Civitatis, et ad quos qualiter facta diligenter perquisitione in Libris Regiminum predicte Civitatis, invenio inter alias, expositiones facta per Ill.mo Sindicum Nobilium D. Laurentium Rossium, anno millesimo septigentesimo undecimo, die vero septimo mensis Junÿ, infrascriptam prepositionem. = E più si propone alle SS. VV. come già li RR. PP. Greci si ritirarono nel lor nuovo Monystero, sin dall'ultimo del mese di maggio, ed oltre della sollennitàper la traslazione del corpo del Glorioso San Filareto nostro Protettore dall'ospizio del Borgo di San Francesco d'Assisi di questa Città, nel detto nuovo e Venerabile convento e si fece una bellissima, e Franca innanzi al Piano di detto Monastero, in contrada la Trinità, fatta franca per devozione dall'Affittuarÿ, delli Corpi, e Gabelle di questa e Gabelle di questa Università, e Gabelloti della Foglia e Salume: che però avendosi  ciò principiato in onore del Santo nostro Protettore, e redundato a’ beneficio, e commodo *, e di bene continuarsi ogn’anno detta Perdonanza, seu diera, e per quattro giorni franca d’ogni dazio appartenente a questa Università, cioè franca due giorni prima, e due doppo, una col giorno si stabilerà in futurum detta festa per ogn'anno. Ed intesa da tutti detta proposta, da tutti viva voce, nemine discrepante anno dato il loro consenzo, e beneplacido, che s'osservi in futurum, quanto di sopra, jn onore di detto santo nostro Protettore, et fuit cnclusum et alias ut in dicto  Regimine, cui melius *** Notarjj == La Città di Seminara, ancor non sazia di corrispondere a’ j cotidiani * la di lui festività, nell'anno seguente ad una semplice supplica del * Abbate di quel tempo,  * dall’ottima propensione dell’anzidetta, e dall’antica consuetudine, si fece un Parlamento pubblico nel quale si stabilì che si paghassero, e si continuassero a pagare li docati sei per ogn’anno a’ benefizio di detto Regal Venerabile Monistero alfine di maggiormente solennizzarsi la Festività di detto Santo da cui ne ricevevano e ne ricevono alla giornata continue le grazie, così in particolare, colla liberazione degli ossessi, e Salute

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salute a’ qualsiasi infermità, come in generale coll’abondanza delle Pioggie, ne j tempi, che vi è necessità, e della serenità dell’Aere, ne j tempi continuamente piovosi, ed in altre urgenze del Publico come il tutto più diffusamente si vede dalla copia della Seguente Supplica, e Regimento anzidetto, j di cui * veggonsi uniti nel sudetto Libro, ove si son registrate l’altre scritture volanti del Monistero a ff.


I CARACCIOLO VIOLA

Fonte. Caracciolo Viola Caracciolo, conti di Gerace (1348) Enrico (m. 1349), I conte di Gerace (1348-1349) Antonio (m. 1389), II conte di...