23.5.22

Francesco Russo: «Filarete di Calabria», voce in Enc. Cattolica

 FILARETE di CALABRIA, santo. 

Asceta basiliano, nato a Palermo nel 1020 da genitori calabresi, deportati dai Saraceni, morto il 6 aprile 1070. La sua famiglia riacquistò la libertà nel 1038 e con essa Filarete si portò in Calabria. Nel 1040 era a Reggio; poco dopo si ritirava nel monastero di Aulinas, presso Tauriano; quindi a Sinopoli e infine, a 25 anni, a S. Elia sopra Palmi, dove si mise sotto la guida ascetica dell'abate Oreste, che lo esercitò con rigore nella vita spirituale. Fu sottoposto a molte mortificazioni e infine fu messo a guardia della scuderia. Ma si impose ai coetanei, che lo consideravano un santo. Fu venerato con culto pubblico a S. Elia (Palmi), al quale fu aggiunto il suo nome, e a Palermo, nella cui cattedrale si conservano alcune reliquie.

BIBLIOGRAFIA.

La vita fu scritta in greco dal suo discepolo il monaco Nilo e si conserva nel cod. 29 (ff. 3-14) della Biblioteca universitaria di Messina, con copia nei codd. II, E, 11 di Palermo e II, A, 26 di Napoli. Fu tradotta in latino da A. Fiorito e pubblicata da P. Gaetani, in Vitae SS. Siculorum, II, Palermo 1657, pp. 112-127, e in Acta SS. Aprilis (1865), pp. 603-16; A. Mongitore. Vita di s. F. confessore, Palermo 1703; D. Martire, Calabria sacra e profana, I, Cosenza, 1877, pp. 296-304; M. Amari, Storia dei musulmani in Sicilia, II, Catania 1935, pp. 471-72.

Francesco Russo

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