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STORIA ULTIMA DEGLI ARCHIVI STORICI DI SEMINARA, comunale e parrocchiale.
Traccio un abbozzo in un contesto dedito all'annebbiamento ed offuscamento dei fatti accaduti, sempre per interessi e ambizioni che riafforano continuamente in un ambiente alquanto povero di prospettiva e capaci di attaccarsi ad ogni cosa.
All'inizio, poniamo anni Novanta del secolo scorso, se la memoria non mi inganna, all'inizio erano i sacchi di carbone con dentro tutte le carte residue dell'archivio storico comunale, pronti per andare in discarica. Ricordo a mio memoria che le due stanze poi adibite a Ufficio tecnico, una o entrambi: non ricordo bene, erano certamente adibite ad ARCHIVIO STORICO, e vi era un'apposita targa affissa alla porta.
Probabilmente, deve esservi stata qualche delibera (da cercare) che disponeva lo svuotamento della stanza e la sua destinazione ad altro uso, appunto Ufficio Tecnico. Dovendo essere svuotata la stanza, gli stessi amministratori locale dell'epoca avevano facoltà di scegliersi quel che ognuno voleva ed appropriarne. Ciò che rimase e fi nei sacci di carbone per andare in discarica era ciò che non interessava a nessuno, che nessuno voleva. Ma quello che poteva apparire prezioso era stato portato via... Si spera che da qualche parte esista ancora. Ma il depauperamento deve essere ancora più antico, per lo meno gli anni trenta sempre del secolo scorso, se è vera la diceria raccolta, dal defunto On. Monteleone, secondo cui periodicamente veniva in Seminara un antiquario da Napoli e si prendeva quel che gli interessava e poteva avere un valore di mercato.
Se il periodo storico per Seminara di maggior splendore è da collocare fra il Cinquecento ed il Seicento, è atipico che negli archivi sia del Comune ed in parte della Parrocchia nessuna traccia documentale di quel periodo sia rimasta in Seminara. Non si dia la colpa ai terremoti, incendi o simili... In Arena, paese ancora più piccolo di Seminara, si trova uno splendito Archivio tutto restaurato, orgoglio e vanto dell'Amministrazione Comunale: L'Archivio Caracciolo (io non c'entro!).
A dimostrazione di quel che dico sopra, della depauperazione in epoca recente di quel che tuttavia era rimasto dell'archivio storico comunale, posso citare la testimonianza di uno degli amministratori che aveva preso uno di questi volume, facendo quel che tutti facevano, ognuno scegliendo. Lui pensava di vendermi a me quel volume: dissi che non mi interessava e che non lo accettavo nemmeno come "regalo", a meno che lui non mi autorizzasse ad andarlo a restituire al Comune. Lui consentì alla sola condizione che non facessi il suo nome: ho sempre rispettato questa condizione. Il volume fu da me consegnato con una lettera di consegna protocollata. Sulla sorte di questo volume andrebbe fatto poi una chiosa a parte: si salvò e conservo in buono stato, perchè era stato trafigato. Gli altri della stessa serie: volumi delle minute sentenze, erano finiti malconci accatastati sotto il tetto della ex Pretura, dove pioveva e ci ballavano sopra i gatti.
Dai sacchi furono estratti fascicoli e carte amministrative per lo più dell'Ottocento e Novecento. Il lavoro veniva fatto sotto la direzione della dott.ssa Della Valle, che dirigeva un nutrito gruppo di giovani, di cui alcuni lavorano oggi ancora presso l'Amministrazione comunale. Fu fatto un lavoro di pulitura ed un primo Censimento della carte che io avevo contato (se non ricordo male, ma ne ho nota scritta da qualche parte) e che era da un punto di vista archivistico un passaggio preliminare per poi passare al vero e proprio Inventario archivistico, ossia il massimo della professionalità propria di un Archivista di professione, quale esce da queste scuole, pure da me frequentate in Roma presso l'Archivio di Stato in Corso Rinascimento.
Questo lavoro di censimento andò poi perso quando trasferiti da una sede (vicino alle scuole) all'ancora rustico dell ex Pretura restaurata, messi i 479 vecchi faldoni da risulta accatastati come sacchi di patate, si ruppero le cordicele e le carte tornare mischiate. Io, insieme al compianto ragionier Russo, ci adoperammo per porre rimedio come possibile.... Disgraziatamente, ogni lavoro che viene fatto, viene poi disfatto da chi viene dopo...
Ancora sull'archivio storico comunale a riprova della inettudine amministrativa di ci lavora... Sempre la benemerita dott.ssa Della Valle aveva lei avviata la pratica per un finaziamento alrestaura dei volumi che ora si trovano (non dovrebbero starci) nella stanza del Sindaco (ogni sindaco)... Era stata inviata dalla Sovrintendenza un lettera al Comune per un riscontro necessario per poter procedere al restauro... Questa lettera pur protocollata in partenza non risulta arrivata a destinatario, in pratica persa... Il restauro non sarebbe mai stato fatto se non mi fossi premurato di far sapere alla Sovrintendeza che la lettera non era arrivata la protocollo di destinazione... E così fu rimandata di nuovo. Probabilmente, se non mi fosse fatto parte diligente il restauro dei volumi comunali non sarebbe mai avvenuto.
Analoga storia per l'archivio parrocchiale. Non voglio attribuirmi nessun merito, ma devo raccontare quello che è stato ed è il mio ruolo in questa storia. Ne poteva testimoniare Padre Marcello, ma anche Padre Carmelo che fortunatamente è stato ancora conservato in vita da Nostro Signore ed è pure in buona salute.
(segue: mi concedo una pausa. Una parte ultima di testo, non salvata, è andata persa, tocca riscriverla e lo faccio più tardi. Nelle scuole di archivistica si insegna anche una apposita materia: storia degli archivi. Quella che sto scrivendo è intesa come una pagina di "storia degli archivi": sono stanco e stufo di polemizzare con una serie di personaggi).
(segue)
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