21.7.19

Platea Aquino. § 14. Giuseppe Capoferro. -

B. / Catasto.  /  Platea Sommario §§.
 Successione §§: §13. ↔ §15.

§ 14. Giuseppe Capoferro. -  L’eredi di Giuseppe Capoferro oggi sono metà pupillare, il principale obbligato all’istrumento quando si diedero le terre, era Cristofalo Capoferro[1], padre del cennato Giuseppe, passò all’altra vita detto Cristofalo, e subentrò detto Giuseppe suo figlio, e s’avea accasato con Antonia Campagna quale fecero più figli, morì detto Giuseppe e pigliò l’Amministrazione Antonia sua moglie e si usufruttuava la vigna perché aveva le figlie, morì ancora detta Antonia Campagna, e restarono le figli in casa dell’ava, e molti anni pagò il retroscritto Giuseppe, come pure pagò la moglie Antonia Campagna anzi l’anno passato pagò detta Antonia detto cenzo in tempo di Cristofalo, e di Giuseppe, eppure puochi anni detta Antonia pagavano carlini sedici grana sei, e cavalli nove; di due anni in questa parte pagano l’eredi di Capoferro carlini undici grana sei e cavalli nove, manca per saldo carlini cinque grana tre e cavalli tre, che quando parleremo di Tommaso Genuese diremo la causa, e di questo modo si trovano l’eredi di Capoferro dentro al fondo di S. Vito, e pagano ogni anno di cenzo perpetuo enfiteutico carlini undici e piccoli novi, e grana sei.


[1] Di Cristofalo Capoferro si parla nell’Onciario alla c. 108r. Nel 1742 aveva 61 anni ed era ancora vivente, ma era detto “massaro inabile”. Il figlio Giuseppe ne aveva 9. Cristofalo possedeva fondi in San Vito e doveva annui carlini di censo perpetuo a donna Petronilla Aquino. Poiché anche Giuseppe, che aveva un fratello maggiore casato, è dato pure per morto e padre di numerosa prole, è da presumere che Tiberio Aquino qui scriva in anni vicino al terremoto del 1783 o perfino dopo. Nella Platea Cristofalo Capoferro verrà citato più avanti come il principale obbligato per le terre di San Vito che furono della famiglia Aquino.
 
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