30.8.18

Post 5: Bibliografia: Letteratura: tematico.

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Nota: le Bibliografie che precedono e seguono sono chiaramente riprese da Bibliografie esistenti e fuse insieme e rielaborate. Oggi, grazie a internet, è possibile accedere a una più vasta letteratura disponibile in rete e di pubblico dominio. Molti volumi di nostro interesse erano rari e disponibili in remote biblioteche. Ad esse è ora possibile attingere per arricchire i nostri Materiali.

Sez. 2ª

BIBLIOGRAFIA:
Tematico generale


Angioini:

– EPIFANIO V., Gli Angioini di Napoli e la Sicilia. Dall’inizio del regno di Giovanna I alla pace di Catania, Napoli 1936.
– LÉONARD G., Les Angevins de Naples, Paris 1954.

Aragonesi:

– PONTIERI E., Per la storia del regno di Ferrante I d’Aragona, re di Napoli, Napoli 1946.


Arte:


Commercio:

– YVER G., Le commerce et les marchands dans l’Italie méridionale au XIII et au XIV siècle, Paris 1903.

Diritto:

– BESTA E., Il diritto pubblico nell’Italia meridionale dai Normanni agli Aragonesi, Padova, 1929.

Economia:

– GRIMALDI Domenico, Saggio di economia campestre per la Calabria Ultra, Napoli 1770.

– GRIMALDI Domenico, Relazione umiliata al Re d’un disimpegno fatto nella Ulteriore Calabria, con alcune osservazioni economiche relative a quella provincia. Napoli, 1785. Opuscolo di 46 pagine  a stampa. Un esemplare trovasi nella Biblioteca Comunale di Reggio Calabria.

– LAMANNA Gregorio, Considerazioni politiche-economiche su la necessità e la direzione dell’Agricoltura nella Sila, Napoli 1783.

– SPIRITI, Giuseppe, Riflessioni economiche-politiche d’un cittadino relative alle due province di Calabria, Napoli 1793.

(Le) Condizioni economiche della provincia di Reggio Calabria sull’andamento dell’industria e del commercio nell’anno 1889, Reggio Calabria, 1890.

Fonti Archivistiche:

– Ilario PRINCIPE, (a cura di) 1783/Il Progetto della forma. La ricostruzione della Calabria negli Archivi di Cassa Sacra a Catanzaro e Napoli, Roma-Reggio Cal., 1985).

Geografia:

– ALBERTI Leandro, Descrittione di tutta Italia, Bologna 1550.

– ALBERTI Leandro bolognese, Descrizione dell’Italia. Coll’Isole appartenenti all’Italia, Venetia, presso Gio…, 1578. [Una ristampa dell’edizione del 1550 o una nuova edizione con aggiornamenti?]

– MAGINI Giovanni Antonio, Geografia, cioè Descrittione universale della Terra, Venezia, 1588.

– FIORE Giovanni, Della Calabria Illustrata, vol. I, Napoli 1691.

- GIUSTINIANI Lorenzo, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Napoli 1797-1805 (Tomo IX, 1805,con voce “Seminara”). Ristampa anastatica Forni Editore Bologna. Opera in più volumi.

– GRANO, Francesco, De situ laudibusque Calabriae deque Arochae nimphae metamorphosi, in Rarissimorum scriptorum rerum Neapolitanarum Collectio, Napoli 1788.

– RICHARD, Nuovo itinerario d’Italia, rifatto, accresciuto e corretto sulla nuova Guida d’Italia recentemente stampata in Milano con una carta postale, Livorno, Tipografia e Calcografia Vignozzi, 1832. A pag. 392 la voce “Seminara”.

- SACCO Fr., Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno di Napoli, voll. 4, Napoli 1795-96.



Normanni:

BIBLIOGRAFIA NORMANNA
(John Julius Norwich)
a)
1016 – 1130

AMATO (AIMÉ) (AMATUS) DI MONTECASSINO

Amato, monaco di Montecassino, visse nella seconda metà del secolo XI. Si presume perciò che egli fosse testimone oculare di molti avvenimenti descritti nelle sue cronache e di conseguenza è una delle migliori fonti per la storia della conquista normanna in Italia, periodo che va dagli inizi di questa al 1080. Lo scopo principale che egli si prefigge è quello di narrare le glorie di Roberto il Guiscardo e di Riccardo di Capua, ma per quanto riguarda i fatti positivi, in linea di massima, è molto preciso.
Il testo originale in lingua latina dell’opera di Amato è andato perduto, ma alla Bibliothèque Nationale a Parigi, esistono due copie, che risalgono al quattordicesimo secolo, di una traduzione franco-italiana arcaica.

GOFFREDO MALATERRA

Monaco benedettino di origine normanna, Malaterra a quanto sembra giunse in Puglia da giovane ed in seguito si trasferí all’abbazia di Sant’Eufemia fondata da Roberto il Guiscardo e poi a quella di Sant’Agata a Catania. All’inizio della sua opera precisa che questa è scritta dietro richiesta del conte Ruggero I e che le sue cronache non si basano su documenti ma su notizie trasmesse oralmente e vecchie tradizioni; non sorprende quindi che la prima parte di quest’opera sia alquanto vaga ed imprecisa. Dopo il 1060, tuttavia, la narrazione si fa piú stringata. Ad eccezione di una digressione piuttosto lunga sulla spedizione di Roberto il Guiscardo contro Bisanzio, nella parte seconda egli si limita quasi esclusivamente a narrare la storia di Ruggero in Sicilia ed è possibile che ne abbia raccolto i dati dalle labbra dello stesso conte. Ad ogni modo, Malaterra è la migliore, e praticamente l’unica fonte di notizie sulle imprese belliche di Ruggero in Sicilia; data la sua posizione semiufficiale è da ritenere che le sue informazioni siano abbastanza esatte. Le sue cronache terminano nel 1099.

GUGLIELMO DI PUGLIA

Il poema epico di Guglielmo di Puglia fu scritto a richiesta di papa Urbano II e dedicato a Ruggero Borsa. Si può, presumibilmente, stabilirne la data intorno agli ultimi anni del secolo XI – probabilmente tra il 1095 e il 1099. Narra la storia dei normanni nel Meridione dagli inizi fino alla morte di Roberto il Guiscardo nel 1085 e il ritorno di Ruggero Borsa e dell’esercito in Italia. A differenza degli altri cronisti pro normanni dell’epoca, Guglielmo era italiano; Chalandon è d’opinione che fosse nativo di Giovinazzo, la quale nella sua opera viene menzionata spesso favorevolmente. Rifacendosi in gran parte alle fonti locali è di prezioso aiuto per tutte le informazioni riguardanti la Puglia si può fare minore affidamento sulle notizie che riguardano l’Italia occidentale e la Sicilia. La sua opera è raccolta in due temi principali – la provvidenziale sostituzione dei bizantini con i normanni e l’esaltazione della casa degli Altavilla.

LEONE DI OSTIA

Leone Marsicano apparteneva alla nobile famiglia dei Marsi ed entrò a Montecassino circa nel 1061. Quarant’anni dopo papa Pasquale II lo nominò cardinale vescovo di Ostia. Era amico dell’abate Desiderio, a richiesta del quale scrisse le cronache del monastero che sono a questi dedicate. Benché abbia messo mano all’opera solo dopo il 1098, la prima stesura non si riferisce in alcun modo a quelle di Amato e si basa su documenti d’archivio e su tradizioni orali, in seguito però sembra sia venuto a conoscenza dell’opera del suo predecessore e di conseguenza riscrisse buona parte della propria, aggiornandola fino al 1075. Questa fu poi continuata da Pietro Diacono che, nonostante sia divenuto bibliotecario del monastero ed abbia avuto ruoli importanti negli affari di questo, fu cronista poco scrupoloso e su cui non si può fare affidamento; Chalandon, dando prova di una particolare emotività, parla della sua «odiosa reputazione». L’opera di Leone di Ostia è ricca di notizie ed è di notevole valore.

ALESSANDRO DI TELESE

L’abate Alessandro dell’abbazia di San Salvatore presso Telese scrisse le sue cronache a richiesta della contessa Matilde, sorella di Ruggero II. Benché doveva ostensibilmente trattarsi di una biografia di Ruggero, la prima parte si presenta assai sommaria, nulla vien detto della reggenza di Adelaide e la narrazione si fa interessante solo a partire dal 1127 dove si parla degli avvenimenti che portarono allo stabilirsi del regno di Sicilia. Da quella data fino al 1136, quando Alessandro interrompe bruscamente il suo lavoro, egli si presenta come una fonte preziosa di informazioni – bisogna sempre, però, fare i conti con la sua estrema tendenziosità. Per lui, Ruggero aveva ricevuto un mandato divino per riportare la pace e l’ordine nel Meridione, dopo avere inflitto a questo qualche lieve castigo per le passate iniquità. Malgrado l’abito che portava l’abate non mostrava un gran rispetto per il papa e giunse persino a rimproverare Onorio per la sua «insolenza».

FALCO DI BENEVENTO

Membro di una delle piú eminenti famiglie di Benevento, notaio di Palazzo e scrivano, Falco scrisse una storia retrospettiva della sua città e dell’Italia del Sud. A noi è giunta solo la parte che va dal 1102 al 1139. La sua opera ci interessa non solo per le sue intrinseche qualità – è infatti attendibile, metodica, vivida, e riporta eventi di cui l’autore è stato spettatore – ma anche perché riflette le opinioni di un patriota longobardo, per il quale i normanni erano poco piú di una banda di barbari briganti.


I. FONTI ANTICHE

1. Raccolte di fonti
AMARI M., Biblioteca Arabo-Sicula, versione italiana, 2 voll., Torino e Roma, 1880-81 (B.A.S.)
ARCHIVIO STORICO SICILIANO (A.S.S.).
BOUQUET M. e altri, Recueil des Historiens des Gaules et de la France 23 voll., Paris, 1738-1876. New Series, Paris, 1899- (in corso) (R.H.F.)
Corpus Scriptorum Historiae Byzantine, Bonn, 1828-97. (C.S.H.B.)
DEL RE G., Cronisti e Scrittori Sincroni della Dominazione Normanna nel Regno di Puglia e Sicilia, 2 voll., Napoli, 1845, 1868. (R.C.S.S.)
GUIZOT F., Collection des Mémoires Relatifs à l’Histoire de France, 29 voll., Paris, 1823-27. (G.M.H.F.)
JAFFE P., Bibliotheca Rerum Germanicarum, 6 voll., Berlin, 1864-73.(J.B.R.G.)
MIGNE J. P., Patrologia Latina, 221 voll., Paris, 1844-55. (M.P.L.)
Monumenta Germaniae Historica, ed. G. H. Pertz, T. Mommsen e altri, Hannover, 1826- (in corso).(M.G.H.)
Monumenta Gregoriana, ed. Jaffé, vol.II. (J.B.R.G.)
MURATORI L. A., Rerum Italicarum Scriptores, 25 voll., Milano, 1723-51. (R.I.S.)
Recueil des Historiens des Croisades, Publ. Académie des Inscriptions et Belles Lettres, Paris, 1841-1906. Historiens Occidentaux, 5 volumi  (R.H.C.Occ.)
WATTERICH J M. Pontificum Romanorum qui fuerunt inde ab exeunte saeculo IX usque finem saeculi XIII vitae ab aequalibus conscriptae, Leipzig, 1862, 2 voll. (W.P.R.)

2. Fonti individuali
ALBERTO DI AIX, Liber Christianae Expeditionis pro Ereptione, Emundatione et Restitutione Sanctae Hierosolymitanae Ecolesiae, in R.R.C.Occ., vol. IV.
ALESSANDRO Dl TELESE, Rogerii Regis Siciliae Rerum Gestarum Libri IV, in R.C.S.S., vol II (con traduzione italiana).
AMATO Dl MONTECASSINO, Ystoire de li Normant, ed V. de Bartholomaeis, Fonti per la Storia d’Italia, Scrittori, Roma, 1935
ANNA COMNENA, The Alexiad, tr. E. Dawes, London, 1928
Annales Barenses, in M.G.H. Scriptores, vol. V.
Annales beneventani, in M.G.H. Scriptores, vol. III.
AN-NUWAYRI, ed. Amari, con traduzione italiana, B.A.S., vol. II.
ANONIMO VATICANO, Historia Sicula, in R.I.S., vol VIII.
AT-TIGANI, ed. Amari, con traduzione italiana, B.A.S., vol. Il.
BERNARDO DI CHIARAVALLE (SAN), Vita Prima, in M.P.L., vol. 185.
BRUNO, Vita Sanoti Leonis IX, in W.P.R., vol. II.
CEDRENO GIORGIO, Synopsis Historiarum, ed. Bekker, in C.S.H.B., Bonn, 1839, 2 voll.
EADMER, Historia Novarum in Anglia et de Vita Anselmi, tr. R. W. Southern, London, 1962.
FALCO Dl BENEVENTO, Chronicon, in R.C.S.S. vol. II (con traduzione italiana).
GLABER RADULF, Historiarum Sui Temporis, Libri V, in R.H.F., vol. X.
GUGLIELMO Dl PUGLIA, Gesta Roberti Wiscardi, in M.G.H., Scriptores, vol. IX.
Per la traduzione francese cfr. M. MATHIEU, Guillaume de Pouille: La Geste de Robert Guiscard. (Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici, Palermo, 1961.)
GUGLIELMO DI MALMESBURY, Gesta Regum Anglorum, in M.P.L., vol. 179 e M.G.H., Scriptores, voll. X, XIII. Traduzione inglese e note di J. A. Giles, London, 1895.
GUGLIELMO DI TIRO, Belli Sacri Historia and Historia Rerum in Partibus Transmarinis Gestarum, in R.H.C.Occ., vol. I., tradotto anche in francese in G.M.H.F., voll. 16-18.
IBN AL-ATHIR, Kamel al Tawarikh, ed. Amari, con traduzione italiana, in B.A.S., vol. I.
IBN HAMDIS Dl SIRACUSA, ed. Amari, con traduzione italiana, in B.A.S., vol. II.
IBN JUBAIR, Account of a visit to Sicily, traduzione francese e note di M. Amari, «Journal Asiatique», Series IV, voll. 6 e 7, dicembre 1845, gennaio/marzo 1846; traduzione italiana in B.A.S., vol. 1.
GIOVANNI Dl SALISBUXY, Historia Pontificalis, ed. con traduzione di M. Chibnall, London, 1956.
LEONE Dl OSTIA (MARSICANO), Chronicon Monasterii Casinensis, in M.G.H. Scriptores, vol. Vll, e M.P.L., vol. 173.
MALATERRA GOFFREDO Historia Sicula, in M.P.L., vol. 149, e R.I.S., vol. V.
ORDERICO VITALE, The Ecclesiastical History of England and Normandy, traduzione e note di T. Forester, London, 1854, 4 voll.
PSELLO MICHELE, Chronographia, tr. E. R. A. Sewter, London, 1953.
ROMUALDO Dl SALERNO, Chronicon, in R.C.S.S., vol. I con traduzione italiana; anche in M.G.H., Scriptores, vol. XIX, o R.I.S., vol. VII.
SKYLITZES JOHN, jEpitomhv iJstopiw`n, ed. Bekker (copia della sezione principale eseguita da Cedreno), in C.S.H.B., vol. II.
WILBERTO, Vita Leonis IX, in W.P.R., vol. I.

II. OPERE MODERNE

AMARI M., Storia dei Musulmani di Sicilia, 3 voll., Firenze, 1854-72.
Atti del Convegno Internazionale di Studi Ruggeriani (21-25 aprile 1945). Società Siciliana di Storia Patria, Palermo, 1954.
BARLOW J. W., A Short History of the Normans in South Europe, London, 1886.
BIBICOU H., Une page d’histoire diplomatique de Byzance au Xle. siècle: Michel Vll Doukas, Robert Guiscard et la pension des dignitaEres, «Byzantion», 29-30, 1959/60.
Biblioteca Storica Principato, vol. XVI, Il Regno Normanno, Istituto Nazionale Fascista di Cultura, 1930.
BLOCH H., The Schism of Anacletus II and the Glanfeuil Forgeries of Peter the Deacon of Monte Cassino, «Traditio», VIII, 1952 (Fordham University).
BORDENACHE R., La SS. Trinità di Venosa, Scambi ed Influssi architettonici ai tempi dei prìmi Normanni in Italia, Ephemeris Dacoromana, «Annuario della Scuola Romena di Roma», VII, 1938.
BUCKLER G., Anna Comnena, London, 1929.
BURY J. B., History of the Later Roman Empire, London, 1889, 2 voll.
——History of the Eastern Roman Empire, London, 1912.

——The Roman Emperors from Basil II to Isaac Komnenos, « English Historical Review », IV, 1889.
CAHEN C., Le Régime Féodal de l’Italie Normande, Paris, 1940.
——Notes sur l’histoire des croisades et de l’orient latin, « Bulletin de la Faculté des Lettres de l’Université de Strasbourg», XXIX, 1950-51.
Cambridge Medieval History, 8 voll., Cambridge, 1911-36.
CASPAR E., Roger II. und die Grundung der normannisch-sicilischen Monarchie, Innsbruck, 1904.
——Die Legatengewalt der normannisch-sicilischen Herrscher im 12. Jahrhundert, Rome, 1904.
Catholic Encyclopaedia, The, ed. C. G. Herbermann, 15 voll., London e New York, 1907-12.
CHALANDON F., Essai sur le Règne d’Alexis I Comnène, Paris, 1900.
——Histoire de la Domination Normande en Italie et en Sicile, Paris, 1907, 2 voll.
COHN W., Die Geschichte der normannisch-sicilischen Flotte unter der Regierung Rogers I und Rogers II, 1060-1154, Breslau, 1910.
CRONIN V., The Golden Honeycomb, London, 1954.
CURTIS E., Roger of Sicily, New York, 1912.
DELARC O., Les Normands en Italie, Paris, 1883.
Dictionary of National Biography.
Dictionnaire de Théologie Catholique, ed. Vacant e Mangenot, 9 voll. in 15, Paris, 1926-50.
Dictionnaire d’Histoire et de Géographie Ecclésiastiques, ed. Baudrillart, Paris, (in corso).
DIEHL C., Etudes Byzantines  Paris 1905, 2 voll.
——L’Art byzantin dans l’Italie Méridionale, Paris, 1894.
DOUGLAS N., Old Calabria, London, 1920.
Enciclopedia Italiana.
Encyclopaedia Britannica, IIª edizione.
FASOLI G., Problemi di Storia medievale siciliana, « Siculorum Gymnasium » N.S., 4., 1951.
FOORD E., The Byzantine Empire, London, 1911.
FREEMAN E. A., A History of Sicily, 4 voll., London, 1891-94.
FUAINO M., La Battaglia di Civitate (1053) in « Archivio Storico Pugliese », II, fasc. 1-2, 1949.
GAUTTIER DU LYS D’ARC, Histoire des Conquetes des Normands en Italie, en Sicile et en Grèce, Paris, 1830.
GAY J., L’Italie Méridionale et l’Empire Byzantin, Paris, 1904.
GIBBON E., The Decline and Fall of the Roman Empire, ed. J. B. Bury, London, 1896, 7 voll. (cfr. soprattutto il cap. LVI).
GREGOIRE H., e DE KEYSER R., Le Chanson de Roland et Byzance, « Byzantion », XIV, 1939.
GREGOROVIUS F., History of the City of Rome in the Middle Ages, tr. A. Hamilton, 8 voll. in 13, London, 1894-1902.
HASKINS C. H., The Normans in European History, London, 1916.
——England and Sicily in the twelfth century, « English Historical Review», luglio e ottobre, 1911.
——Studies in the History of Mediaeval Science, Cambridge, Mass., 1924.
JAMISON E., The Sicilian Norman Kingdom in the Mind of Anglo-Norman Contemporaries, « Papers of the British Academy », XXIV, 1938.
——The Norman Administration of Apulia and Capua, especially under Roger II and William I, 1127-66, « Papers of the British School at Rome», Vl, 1913.
JORANSON E., The Incepzion of the Career of the Normans in Italy, «Speculum», XXIII, luglio 1948.
JORDAN E., La politique ecolésiastique de Roger I et les origines de la Légation Sicilienne, « Le Moyen Age », 33/34, 1922-23.
LENORMANT A., La Grande Grèce , 3 voll., Paris, 1881-84.
LA LUMIA I., Studi di storia siciliana, Palermo, 1870, 2 voll.
MASSON G., The Companion Guide to Rome, London, 1965.
MENAGER L. R., L’Institution Monarchique dans les Etats Normands d’Italie, « Cahiers de Civilisation Médiévale », II, 1959.
——Les Fondations Monastiques de Robert Guiscard, Duc de Pouille et de Calabre, « Quellen und Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken », 33, 1959.
——La "Byzantinisation" réligieuse de l’Italie Méridionale (IX-XIIe. siècles) et la politique monastique des Normands d’Italie, « Revue d’Histoire Ecclésiastique », 53/4, 1958-59.
MOR C. G., Roger II et les assemblées du royaume normand dans l’Italie méridionale, « Revue historique de droit francais et étranger », Série IV, 36, 1958.
OSBORNE J. VAN WYCK, The Greatest Norman Conquest, New York, 1937.
OSTROGORSKY G., History of the Byzantine State, tr. Ioan Hussey, Oxford, 1956.
PACE B., I barbari e i bizantini in Sicilia, in A.S.S., voll. 35, 36, Palermo, 1911.
PARDI G., Storia demografica della città di Palermo, « Nuova Rivista Storica», 3, 1919. (Sull’argomento cfr. anche J. BELOCH, Bevölkerungsgeschichte Italiens, I, Berlin, 1937.)
PONTIERI E., Tra i Normanni nell’Italia Meridionale, Napoli, 1948.
ROUSSET P., Les Origines et les Caractères de la Première Croisade, Neuchatel, 1945.
RUNCIMAN S., History of the Crusades, Cambridge, 1954, 3 voll.
——The Eastern Schism, Oxford, 1955.
SCHLUMBERGER G., L’Epopée byzantine à la fin du Xe siècle, Paris, 18961905, 3 voll.
STEINBERG S., I Ritratti dei Re Normanni di Sicilia, « La Bibliografia », XXXIX, 1937.
SYMONDS J. A., Sketohes in Italy and Greece, London, 1874.
WALEY D. P., "Combined Operations" in Sicily, 1060-78, « Papers of the British School at Rome » XXII, 1954.
WHITE L. T., Latin Monasticism in Norman Sicily, Pub. 31 (Monograph 13), Medieval Academy of America, Cambridge, Mass., 1938.
WILL C., Die Anfange der Restauration der Kirche im 12. Jahrhundert, Marburg, 1859-61.
WILLIAMS W., St Bernard of Clairvaux, Manchester, 1953.

b)
1130 – 1194


FALCO BENEVENTANO

Appartenente ad una delle prime famiglie di Benevento, cronista, notaio e giudice. Falco scrisse una cronaca retrospettiva della propria città e di tutta l’ltalia meridionale negli anni tra il 1102 e il 1139. La cronaca è interessante non solo perché vivacemente e appassionatamente riferisce fatti di cui l’autore fu testimonio oculare, ma anche perché riflette le opinioni di un patriota longobardo per il quale i normanni non erano altro che una banda di briganti. Esiste una traduzione italiana elencata nelle Fonti originali.

ALESSANDRO DI TELESE

Abate del monastero di San Salvatore vicino a Telese, scrisse la sua cronaca a richiesta della contessa Matilde sorella di Ruggero II. Il De rebus gestis Rogerii Siciliae regis, pur essendo una biografia encomiastica, nella prima parte è molto sommaria; non parla della reggenza di Adelaide e si fa interessante solo a partire dal 1127, quando narra gli avvenimenti che portarono alla fondazione del regno di Sicilia. Da quell’epoca fino al 1136, quando Alessandro interrompe bruscamente la sua cronaca, è una fonte preziosa di notizie, pur tenendo conto della sua estrema tendenziosità. Per l’abate di Telese Ruggero aveva ricevuto un mandato divino per riportare la pace e l’ordine nel Meridione, dopo aver punito le iniquità commesse nel passato. Malgrado l’abito che rivestiva, Alessandro non nutriva molto rispetto per il papa e giunge persino a rimproverare Onorio II per la sua «insolenza». Esiste una traduzione italiana elencata nelle Fonti originali.

ROMUALDO SALERNITANO (o ROMUALDO GUARNA)

Romualdo Guarna, appartenente all’antica nobiltà salernitana, fu arcivescovo della sua città natale dal 1153 fino all’epoca della morte avvenuta nel 1181. Durante tutto quel periodo svolse un ruolo di primo piano nella vita politica del regno, sia in Sicilia, sia sul continente, sia in politica interna, sia in politica estera. Fu uno dei negoziatori del trattato di Benevento – in seguito fu implicato nel complotto contro Maione di Bari e a lui, in gran parte, Guglielmo I dovette la salvezza durante l’insurrezione del 1161. Durante il regno di Guglielmo II – del quale officiò la cerimonia dell’incoronazione – rappresentò la Sicilia alla firma del trattato di Venezia. Il suo Chronicon sive Annales, che inizia con la Creazione e continua fino al 1178, è una delle fonti piú importanti che si conoscano intorno alle vicende del periodo qui considerato. Sarebbe stata ancora piú preziosa se Romualdo fosse stato piú imparziale e meno prudente. Sta di fatto che egli esagera costantemente la parte da lui svolta negli avvenimenti che descrive, minimizzando quella degli altri. Questioni in cui non è direttamente interessato, o in cui egli stesso ed i suoi amici non hanno una posizione di rilievo, vengono da Romualdo praticamente ignorate. Esiste una traduzione italiana elencata nelle Fonti originali.

UGO FALCANDO

Come nota Chalandon, tutto ciò che si riferisce a Falcando è un mistero; persino il nome è dubbio. La piú nota studiosa inglese del periodo che ci interessa, Evelyn Jamison, sostiene in maniera convincente, in una sua opera, che Ugo debba identificarsi con Eugenio, uomo politico e studioso, che fu nominato ammiraglio del regno nel 1190 Il Liber de Regno Siciliae, si occupa solo del periodo che va dal 1154 al 1169. Vi si parla poco della politica estera siciliana, ma come specchio della vita sociale e degli intrighi politici a Palermo durante un periodo particolarmente movimentato, è un vero capolavoro. All’autore bastano due righe per trasformare un nome in un personaggio vivo; egli ha un occhio infallibile nel cogliere il significato di ogni particolare. In quanto all’arte di render viva la narrazione nessuna delle altre fonti qui considerate è capace di stargli alla pari, ad eccezione forse di Amato da Montecassino. Ma, mentre Amato è un ingenuo, Falcando è un artista raffinato ed un navigato uomo di lettere. I suoi grandi difetti sono la tendenziosità e l’amaro, quasi totale disprezzo per tutti coloro che lo circondano. Per lui ogni uomo è un furfante, ad ogni azione attribuisce i motivi piú vili. È difficile precisare fino a che punto sia inesatto; i confronti sono pressoché impossibili, non essendovi altre cronache che si riferiscano con abbondanza di particolari a quel periodo. La sua opera, tuttavia, offre una lettura affascinante. tanto da essere paragonato a Tacito e a Tucidide. L’unica versione italiana è quella di Del Re, il cui italiano è però cosí involuto che spesso l’elegante latino di Falcando è di piú facile lettura.

PIETRO DA EBOLI

Il lungo poema di Pietro da Eboli, Carmen de Rebus Siculis ci offre un resoconto particolareggiato degli ultimi giorni del regno di Sicilia a partire dalla morte di Guglielmo il Buono sino all’arrivo di Enrico VI. Come per Falcando, la sua attendibilità è messa in forse dal suo odio, nel caso particolare per Tancredi di Lecce, la sua famiglia e i suoi sostenitori. I fatti da lui esposti solo raramente possono essere confrontati con altre fonti e, quando lo sono, spesso risultano inesatti. D’altra parte sembra sia vissuto alla corte di Enrico VI e perciò si trovava in una posizione privilegiata per la conoscenza di quanto stava accadendo. Anche quella di Pietro da Eboli è un’opera di cui sarebbe necessaria una traduzione moderna che, per il momento, non esiste. Quando sarà fatta, c’è da sperare che non trascurerà la riproduzione dei graziosissimi e spesso arguti disegni con cui Pietro ha abbellito il suo testo.


I. FONTI ANTICHE

1. Raccolte di fonti

Le abbreviazioni di cui si fa uso in questa bibliografia seguono ogni voce tra parentesi.
M. AMARI, Biblioteca arabo-sicula (versione italiana), 2 voll., Torino e Roma, 1880-81. (B.A.S.)
Archivio Storico Siciliano (A.S.S.).
M. BOUQUET Recueil des historiens des Gaules et de la France, 93 voll., Parigi, 1758-1876. Nuova serie, Parigi, 1899- (in corso). (R.H.F.)
G. R. CARUSO, Bibliotheca Historica Regni Siciliae, 2 voll., Palermo, 1723. (C.B.H.)
Corpus Scriptorum Historiae Byzantinae, Bonn, 1828-97. (C.S.H.B.)
G. DEL RE, Cronisti e Scrittori Sincroni della Dominazione Normanna nel Regno di Puglia e Sicilia, 2 voll., Napoli, 1845, 1868. (R.C.S.S.)
J. C. GRAEVIUS, Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae, Neapolis, Siciliae, Sardiniae, Corsicae, Melitae, atque adj. terrarum insularumque, 10 voll., Leida, 1704-25. (Vol. X, cosí denominato solo nell’indice generale, è quello che si riferisce specificamente alla Sicilia ed è composto di 15 parti) (G.T.A.)
F. GUIZOT, Collection des Mémoires Relatifs à l’Histoire de France, 29 voll., Parigi, 1823-27. (G.M.H.F.)
P. JAFFE, Bibliotheca Rerum Germanicamm, 6 voll., Berlino, 1864-73. (J.B.R.G.) e Regesta Pontificum Romanorum ab cond. Eccl. ad a. 1198, 2ª ed., 2 voll., Lipsia, 1885-88. (J.R.P.R.)
Liber Pontificalis, ed. L. Duchesne, 2 voll., Parigi, 1886-92. (L.P.)
J.– P. MIGNE, Patrologia Latina, 221 voll., Parigi, 1844-55. (M.L.P.)
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2. Fonti individuali

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HELMOLD, Chronica Slavorum, in M.G.H., Scriptores, vol XXI
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Olivocoltura:

– GRIMALDI Domenico, Istruzione sulla nuova manifattura dell’olio introdotta nel Regno di Napoli, Napoli, 1777.
– MOSCHETTINI C., Della coltivazione degli ulivi e delle manifattura dell’olio, Napoli, 1794.

Pesca:

– D’ARRIGO A., La pesca del pesce-spada in Calabria dal II secolo d.C. ai nostri tempi, in Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, 1956, n. 1-2

Società:

– PLACANICA Augusto, Alle origini dell’egemonia borghese in Calabria. La privatizzazione delle terre ecclesiastiche (1784-1815), Salerno-Catanzaro 1979.

Statistica:

– RASO G.R., Quadro statistico de’ distretti di Palmi e Gerace nella prima Calabria Ultra redatto per incarico della Società Economica di Reggio, Napoli 1843.
– GRIMALDI Luigi, Studi statistici sull’industria agricola e manifatturiera della Calabria Ultra II, Napoli 1845.

STORIE LOCALI:

Catanzaro:

Crotone:

– NOLA MOLISE Giovanni Battista, Cronica dell’antichissima e nobilissima Città di Crotone e della Magna Grecia, Napoli 1649.

Terremoti:

– RECUPITO Giulio Cesare, De novo in universa Calabria terraemotu congeminatus nuncius, Napoli, 1638.
– HAMILTON, William, Relazione dell’ultimo terremoto della Calabria e della Sicilia, trad. it. di Gaspare Sella, Firenze 1783.
Istoria de’ fenomeni del tremoto avvenuto nelle Calabrie, e nel Valdemone nell’anno 1783, posta in luce dalla Reale Accademia delle Scienze, e delle Belle Lettere di Napoli. (1784). Ristampa a cura di Emilia Zinzi, Mario Giuditta Editore, Catanzaro-Roma, 1987.
– MERCALLI G., I terremoti della Calabria meridionale e del Messinese, Roma, 1897.
– TORCIA Michele, Tremuoto accaduto nella Calabria e a Messina alli 5 febbraio 1783, Napoli s.d. (ma 1783).
– SARCONI Michele, Istoria de’ fenomeni del tremuoto avvenuto nelle Calabrie e nel Valdemone nell’anno 1783 posta in luce dalla Reale Accademia delle Scienze e delle Belle Lettere di Napoli, Napoli, 1784.
– SARCONI Michele, Due lettere al primo ministro Marcusa della Sambuca. Testo riprodotto in: PLACANICA, Augusto, L’Iliade funesta. Storia del terremoto calabro-messinese del 1783, Roma, 1984, p. 196.
– SALFI Francesco Saverio, Saggio di fenomeni antropologici relativi al tremuoto ovvero Riflessioni sopra alcune oppinioni pregiudiziali alla pubblica e privata felicità fatte per occasione de’ tremuoti avvenuti nelle Calabrie l’anno 1783 e seguenti, Napoli 1787.
– PLACANICA Augusto, L’Iliade funesta. Storia del terremoto calabro-messinese del 1783, Roma, 1984.
– PLACANICA Augusto, Il filosofo e la catastrofe. Un terremoto del Settecento, Torino, 1985.
– ROMANO G., Il terremoto del 1456. Nota di un codice manoscritto di Pavia, in Archivio storico per le provincie napoletane, XIII, 782 sgg., 1888. Il codice in questione è cartaceo, del secolo XV, di Guido de Monte Rocherii.

Terremoto del 1783:

Bibliografia da Augusto Placanica
(Da “Il filosofo e la catastrofe”)

Aggiunta di notizie
Aggiunta di notizie riguardanti il terremoto di Calabria e di Messina confermate da varie lettere, ed inserite anche in alcuni pubblici fogli penodici. Anonima, è riportata in Sarti*, pp. 235-37

Anonimo corrispondente
Breve testo anonimo riportato in Saint-Non*, vol. IV, p. 4.

Anonimo Filantropo
Osservazioni dell’A. F. su’ l libro intitolato Saggio di fenomeni antropologici relativi al tremuoto ovvero riflessioni... fatte... dall’Ab... S..., Coda, Napoli 1788. L’opera, anonima, è chiaramente attribuita a P. Eugenio da Mongrassano da parte di M. M. Nerini*, il quale dimostra di conoscere altre scritture polemiche contro il Salfi.

Aquila
Benvenuto Aquila, Dissertazione critica-filosofica su le riflessioni pubblicate in rapporto alla cagione fisica dei Tremuoti delle Calabrie nell’anno 1788, del Dottor Fiscale B. A., s.n.t. (ma 1784 o successivo, essendo l’opera in polemica con l’altra, analoga, dello Zupo*, che è del 1784).

Arena
Giacinto Arena, Memoria storico-fisica dei tremuoti di Calabria Ultra nel 1783, a cura di R. Cotroneo, in «Rivista storica calabrese», 1906-907. Quattro successive puntate con prefazione del curatore.

Atti della Reale Accademia
Atti della Reale Accademia delle Scienze e Belle-Lettere di Napoli, dalla fondazione sino all’anno MDCCLXXXVII, Campo, Napoli 1788.

Augusti
Michele Augusti, Dei terremoti di Messina e di Calabria dell’anno 1783. Memorie e riflessioni compilate da Don M. A., Monaco Olivetano, Lettore di Filosofia nel Real Monastero di Monte Oliveto di Napoli, Stamperia di San Tommaso d’Aquino, Bologna s.n.t. (ma 1783).

Augusti, Lettera I
Michele Augusti, lettera al fratello, conte Alessandro, residente in Bologna, datata Napoli 15 dicembre 1783. E contenuta in Augusti*, pp. 4-6.

Augusti, Lettera II
Michele Augusti Lettera diretta al fratello in data de’ 26 aprile [1783] con cui accompagna il Diario [del Masci*] e le seguenti Note [de’ paesi danneggiati]. E in calce al Diario  del Masci, del cui testo fa parte integrante, in Augusti*, pp. 58-59.

Augusti, Relazione
Michele Augusti, Relazione dei terremoti i quali hanno recata la distruzione della Calabria Ulteriore nel mese di Febbraio dell’anno 1783, in Augusti*, pp. 19-46.

Bardari
Nicola Bardari, De Terraemotu Calabriae anni MDCCLXXXIII Elegia. Inserita in un articolo dell’abate Antonio Ortona nella strenna dell’«Avvenire vibonese» per l’anno 1886, pp. 21 -22.

Bielinskj
Frantisek Bielinskj, Pout-pourri. Troisième centaine parte di un giornale di viaggio nel Mezzogiorno d’Italia nel 1790-91 (Biblioteca dell’Accademia Polacca delle Scienze di Cracovia, ms n. 667) alle pp. 274-86. Parziale versione italiana in V. T. Santoro, Francesco Bielinskj in Calabria, Villa San Giovanni 1983.

Campagna
Giacomo Campagna, Istoria funesta delli teremoti accaduti in Calabria Ultra in quest’anno 1783. Composta in ottava rima da G. C. del Casale di Acquaro di Sinopoli. Con un’Orazione in fine di S. Emidio, Protettore contro de’ Terremoti, Messina 1783.

Caristina
Domenico Caristina, Diatriba historico-physica de terraemotu Calabriae anni R. S. MDCCLXXXIII. Acceditqusdem Oratio habita in Syrodo Nicoterensi. Editio prima, Tipografia Simoniana, Napoli 1784.

Coccia
Giuseppe Coccia, Relazione al Maresciallo [Pignatelli] per la distrutta città di Santa Cristina col tremuoto del 5 febbraio 1783, in «Rivista storica calabrese», 1894, pp. 227-31. È a cura della redazione della rivista.

Colaci
Onofrio De Colaci, Dialoghi intomo a’ tremuoti di questo anno 1783 scritti da O. de C. Regio Consigliere e Uditore del Tribunale di Cosenza, Mazzola-Vocola, Napoli 1783.

Corrao
Alberto Corrao, Memoria sopra i tremuoti di Messina accaduti in quest’anno 1783, Di Stefano, Messina 1783. Nome e cognome dell’autore risultano solo dalla lettera dedicatoria, essendo il frontespizio anonimo.

D’Ancora 1787
Gaetano D’Ancora, Saggio sull’uso de’ pozzi presso gli antichi, specialmente per preservativo de’ tremuoti, Porcelli, Napoli 1787.

D’Ancora 1791
Gaetano D’Ancora Ricerche filosofico-critiche sopra alcuni fossili metallici della Calabria di Don G. d’A., Accademico Etrusco e di altre società letterarie, T. Masi e compagni, Livorno I 79 I.

De Filippis
Vincenzo De Filippis, De’ Teremoti della Calabria Ultra nel 1783 e 1789, a cura e con introduzione di G. B. Caruso, Tipografia del «Calabro», Catanzaro 1905.

Denon
Dominique Vivant Denon, Lettere da Napoli al ministro Conte di Vergennes, a Parigi 1783. Conservate all’archivio del Ministero degli Esteri a Parigi, si trovano, in raccolta antologica commentata, in Placanica, L’Iliade funesta (cfr. Altre indicazioni bibliografiche)  e, in scelta piú ampia, in G. Toso-Rodinis, La commedia degl’intrighi e degli amori. Le piú belle lettere da Napoli di D. V. D. (1782-1785), Firenze 1977.

De Rogati
Francesco Saverio De Rogati, Il tremuoto. Ode a Dio, Martini e Compagni, Colle 1783.

Despuig
Antonio Despuig, Varias observaciones hechas en el terremoto acaecido en la Calabria Ulterior, año del 1783. È contenuto in Tre relazioni inedite spagnole del 1700, a cura di F. Ramondino, Palma di Majorca 1943, pp. 51-67

Dolomieu
Deodato De Dolomieu, Memoria del commendatore D. de D. sopra i tremuoti della Calabria nell’anno 1783. Traduzione dal francese [anonima], Merande, Napoli 1785. E la versione del testo francese, Memoire sur les tremblemens de tere de la Calabre pendant l’année 1783 par le Commandeur D. de D., Fulgoni, Roma 1784.

Dolomieu/Saint-Non
Deodat de Dolomieu, Mémoire sur les Tremblemens de la Terre de la Calabre ultérieure pendant l’année 1783 par M. Ie Commendateur D. de D. È riportato nel vol. V del Voyage pittoresque di Saint-Non*, pp. 387-411, che concludono l’opera.

Faccioli
Antonio Faccioli Delle memorie fisico-tragiche su la storia del teremoto e suoi fenomeni accaduti nella provincia di Calabria Ulteriore nell’anno 1783, scritte dal Dottor fisico A. F. di Monteleone, Napoli 1787. Sono tre canti in ottave.

Fay
Chevalier De Fay, Rélation. È contenuta alle pp. 5-6 del Voyage pittoresque di Saint-Non*, vol. III, ove la si dice trascritta dal «Journal de Paris» del 5 maggio 1783; è datata Messina, 12 marzo.

Filosofo di Rogliano
Brani di autore cosí definito, e che potrebbe essere Pietro Clausi, sono riportati in Torcia 1784*, pp. 60-61.

Galanti
Giuseppe Maria Galanti, Giornale di viaggio in Calabria (1792) seguito dalle relazioni e memorie scritte nell’occasione, edizione critica a cura di Augusto Placanica, Napoli 1981.

Galanti, Letteratura napoletana
Giuseppe Maria Galanti, Frammenti e testi inediti, di argomento letterario, conservati nell’archivio di casa Galanti a Santa Croce del Sannio, di imminente pubblicazione a cura di Sebastiano Martelli.

Galimi
Procopio Galimi, Lettera di P. G. al Signor Duca Don Giuseppe Vairo su’ tremuoti di Calabria dell’anno 1783, Napoli s.n.t. (La data 12 maggio 1783 è apposta in calce alla lettera).

Galiani
Ferdinando Galiani, Le memorie di F. G., Segretario del Magistrato del Commercio, sulla ricostruzione della Calabria e di Messina (1783). Si cita dall’edizione commentata in Placanica, L’Iliade funesta, pp. 149-66 (cfr. Altre indicazioni bibliografiche).

Gallo, Capitolo
Andrea Gallo, Capitolo di lettera scritta al Reverendo Padre Don Michele Augusti Monaco Olivetano in Napoli da A. G. da Messina li 3 Settembre 1780, in Gallo, Lettere, pp. LXXXIII-LXXXVIII.

Gallo, Due lettere a Houel
Andrea Gallo, Due lettere al Signor Giovanni Houel pittore del Re in Parigi, sul di lui Viaggio pittoresco, in «Nuova Raccolta d’Opuscoli d’Autori Siciliani», VI (1793), pp. 33-46 (Messina, 13 ottobre 1784) e 45-57 (Messina, 8 dicembre 1784).

Gallo, Giornale
Andrea Gallo, Giornale meteorologico nel tempo de’ Terremoti accaduti in Messina 1783, in Id., Lettere*, pp. XLV-LIX.

Gallo, Lettera
Andrea Gallo, Lettera istorico-fisica de’ Terremoti accaduti a Messina nel mese di Febbrajo di quest’anno 1783, scritta dal Signor Don A. G., Socio dell’Istituto delle Scienze di Bologna e della Reale Accademia di Napoli etc., Pubblico Professore di Filosofia e Matematica nel Regio Collegio Carolino di Messina, al Padre Lettore Don Michele Augusti Monaco Olivetano, in Augusti*, pp. 7-18.

Gallo, Lettere
Andrea Gallo, Lettere scritte da A. G., Publico Professore nel Regio Carolino Collegio di Messina, Socio dell’Istituto delle Scienze di Bologna, di Napoli, ecc., e dirizzate al Signor Cavaliere N. N. delle Reali Accademie di Londra, Bordò e Upsal, pelli terremoti del 1783, con un Giornale meteorologico de’ medesimi. Aggiuntavi anche la Relazione di que’ di Calabria con li Paesi distrutti ed il numero de’ Morti, Di Stefano, Messina 1784.

Gallo, Osservazioni
Andrea Gallo, Osservazioni fatte nel corso de’ Terremoti accaduti in Messina, che servir possono di note e rischiaramento al Giornale Metereologico, in Id., Lettere, pp. LX-LXXVI.

Gallo, Terremoti di Calabria
Andrea Gallo, Lettera stonco-fisica de’ Terremoti di Calabria scntta li 7 giugno 1783 dal signor G. à Monsieur H... in Parigi, in Id., Lettere* pp. LXX-LXXVI. Destinatario della lettera è, con molta probabilità, J. Houel.

Gandolfi
Bartolomeo Gandolfi, A Monsignore Don Stanislao Sanseverino. Sulle cagioni del Tremuoto. Memoria presentata da Padre B. G., Lettore nel Collegio Nazareno, Giovanni Zempel, Roma 1787.

Gattoleo
Vincenzo Gattoleo, Memoria politica ed economica per la Calabria Ulteriore dell’avvocato V. G. di Catanzaro, che si umilia a Sua Maestà, Dio guardi, s.n.t. (ma Napoli 1786, come risulta dalla data in calce alla premessa).

Goethe
Johan Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, traduzione di Emilio Castellani, commento di Herbert von Einem, prefazione di Roberto Fertonani, Milano 1983.

Greco
Vincenzo Maria Greco, Saggio di cristiana prudenza o sia Ragionamento familiare-polemico-contro-critico di Don V. M. G., canonico cosentino all’eruditissimo signor abate Francesco Saveno Salfi, s.n.t. (ma successivamente al 1787).

Grimaldi
Francesco Antonio Grimaldi, Descrizione de’ tremuoti accaduti nelle Calabrie nel 1783. Opera postuma di F. A. G., Porcelli Napoli 1784. Il volume è introdotto da una Lettera ad un amico sulla morte di Francescantonio Grimaldi, anonima, ma di Giuseppe Cestari, curatore dell’opera.

Hamilton
Guglielmo Hamilton, Relazione dell’ultimo teremoto delle Calabrie e della Sicilia inviata alla Società Reale di Londra da S. E. il Signor Cavaliere G. H., inviato di Sua Maestà Britannica presso Sua Maestà il Re delle Due Sicilie, tradotta dall’inglese ed illustrata con prefazione ed annotazioni dal dottore Gaspare Sella Socio corrispondente della Reale Accademia dei Georgofili, Della Rovere, Firenze 1783.

Houel
Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipan, ou l’on traite des Antiquités qui s’y trousent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans et de quelques Usages, par J. H., Peintre du Roi, Paris, de l’Imprimeur de Monsieur, 1782 (ma in realtà 1783) Si cita dalla ristampa delle tavole del volume con testo tradotto: Id., Viaggio in Italia e a Malta, a cura di Giovanni Macchia, Leonardo Sciascia e Georges Vallet, Palermo-Napoli 1977.

Istoria
Istoria de’ fenomeni del tremuoto avvenuto nelle Calabrie e nel Valdemone nell’anno 1783, posta in luce dalla Reale Accademia delle Scienze e delle Belle Lettre di Napoli, Campo Napoli 1784. Esistono due diverse edizioni, in-folio e in-quarto, corredate entrambe dall’atlante, di 70 tavole e di una carta corografica (dovuta a P. Eliseo della Concezione), che è lo stesso per entrambe le edizioni: delle due, quella in-folio è la piú rara. Il testo è per larga parte costituito da Sarconi, Osservazioni*: si cita l’lstoria in tutti gli altri casi, e comunque sempre dall’edizione in-quarto.

Jerocades
Antonio Jerocades, Filadelfia in Calabria canzone. È posta in appendice di E. Serrao, De’ tremuoti e della nuova Filadelfia, Napoli 1785, pp. 33-36, dal quale si cita. Il nome del Jerocades si ricava dalle parole di presentazione del Serrao.

Lallement
Lallement, Rélation sur les tremblemens de terre. È il testo inserito nel vol. IV del Voyage pittoresque del Saint-Non*, pp. 5-10 La relazione è anepigrafa, e il nome dell’autore è indicato in nota, dove lo si qualifica come vice-console di Francia a Messina.

Lamanna
Gregorio Lamanna, Considerazioni politico-economiche su la necessità e la direzione dell’Agncoltura nella Sila, ristampate con nuove note a riflesso del tremuoto in Calabria, dell’avvocato G. L. Patrizio di Scigliano, Simoniana, Napoli 1783.

La Pira
Giuseppe La Pira, Dissertazione fisico-chimica sulla causa mediata ed immediata de’ Tremuoti, di Don G. L. P. vezzinese, Dottore in Filosofia e Medicina e Pubblico Lettore di Chimica nella singolar Università degli generali Studi di Catania, consagrata alla grandezza dell’illustrissimo Don Stefano Airoldi, ecc., Pulejo, Catania 1783.

Lettera venuta
Lettera venuta da Napoli che descrive il tremendo Tremuoto accaduto il dì 5 febbraio 1783 nella città di Messina e nella Calabria Ultra, Venezia s.n.t. (1783). L’esordio fa pensare che la stampa sia avvenuta poco tempo dopo il terremoto.

Lingua di Scilla
La lingua di Scilla ululante. Opuscolo anonimo e s.n.t., edito forse intorno al 1788.

Manifesto
Manifesto per la nuova Real Fabbrica de’ Vini di Calabria detti del Terremoto, Napoli 1787.

Maremoto di Scilla
Il maremoto di Scilla, 1783. Lo studio è contenuto nel volume di A. M. De Lorenzo, Secondo manipolo di monografie e memorie reggine e calabresi, Siena 1895, capitolo IV; riproduce le informazioni di Minasi 1783* e di Minasi 1785*, ma con l’aggiunta di «altre sincrone testimonianze».

Maria Carolina
Si tratta di alcune lettere trasmesse dalla regina Maria Carolina al suocero Carlo III di Spagna, conservate all’Archivo General di Simancas: sono citate dal testo riprodotto in Placanica, L’Iliade funesta, pp. 17 sgg. (cfr. Altre indicazioni bibliografiche).

Marucci
Nunzio Marucci (notar) ll terremoto di Messina dela febbraio 1783 in un atto notarile. È inserito nell’articolo del notar Luigi Martino, I tremuoti del 1783 in Messina (Sincrona descrizione inedita), in «Archivio storico messinese», IV (1939), pp. 199-200.

Masci
Angelo Masci, Diario estratto da una eruditissima Relazione de’ Terremoti del Signor Don A. M. di Santa Sofia, paese della Calabria Citeriore, posto tra Rossano e Cosenza, distante 24 miglia da quest’ultima. È contenuto in Augusti*, pp. 55-59.

Medici
Luigi De Medici, Brani di relazione al Re, dalla Calabria nel 1790, riprodotti in N. Cortese, Il Mezzogiorno ed il Risorgimento italiano, Napoli s.d. (ma 1965), pp. 100-3.

Melloni
Giovambattista Melloni, Vita di San Domenico fondatore dell’Ordine de’ Predicatori, riveduta e notabilmente accresciuta, Napoli 1791. In appendice, riferimenti al sisma attribuiti a P. Antonio Minasi.

Melzi d’Eril
Francesco Melzi d’Eril, Lettera a Pietro Verri sul teremoto calabro-siculo del 1783. Datata Napoli, 27 marzo 1783, è a cura di F. N., in «Miscellanea Novati», Milano 1915.

Minasi 1783
Girolamo Minasi, Relazione veridica intorno al temibile Terremoto accaduto in Scilla a 5 Febbraio 1783  o sia Notizia storica esibita al Pubblico. Scritta la presente in forma pistolare ad un Amico in assenza, Di Stefano, Messina 1783. Il nome dell’autore – quondam Rocco – si ricava dalle soscrizioni.

Minasi 1785
Girolamo Minasi, Continuazione ed appendice sopra i tremuoti descritti nella relazione colla data di Scilla de’ 30 settembre 1783, con altro che accadde in progresso ecc., Di Stefano Messina 1785. Il nome dell’autore – del quondam Rocco – si ricava dalle soscrizioni

Molluso
Parroco Molluso Santa Cristina d’Aspromonte. Descrizione del tremuoto del 1783 (Dai libri parrocchiali), in «Rivista storica calabrese», III (1985), p. 38. Il cognome dell’autore si ricava dal riferimento al fratello, canonico Filippo Molluso, Mandalari (cfr. Altre indicazioni bibliografiche) attribuisce la relazione a G. B. Moscato.

Morra
Vincenzo Morra, Descrizione dei tremoti di Messina e Calabria dei 19 Febraro 1783. Rime di V. M., militare nelle Reali Guardie italiane, s.n.t.

Münter
Friedrich Münter, Nachrichten von Neapel und Sicilien auf einer Reisen in den Iahren 1785 und 1786 gesammlet, von M. F. M., Professor der Theologie bei der Kopenhagener Universität. Aus dem Danische übersetze. Mit Kupfern, Christian Gottlob Droft, Kopenhagen 1790.

Natura irata
La natura irata o sia il Terremoto di Calabria e Messina. Poemetto in un canto in ottava rima, Napoli 1783. Anonimo.

Nerini
Michelangelo Maria Nerini, Saggio di contrapposti ragionatissimi relativi al Saggio di Fenomeni antropologici relativi al Tremuoto, ovvero Correzioni sopra alcune oppinioni pregiudiziali alla pubblica e privata felicità fatte per occasione de’ Tremuoti avvenuti nelle Calabrie l’anno 1783 e successivi dall ‘Ab... S..., Napoli 1787..., fatte dal P. F. M. M. N. da Montalto, dedicato all’Ecc.mo e Rev.mo Signor Don Gennaro Clemente Francone Arcivescovo di Cosenza, in Napoli 1780 (sic), Manoscritto di cc. XX-528 conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli, Mss XX, 64.

Nouvelles plus recentes
Nouselles plus recentes sur l’état actuel de Messine. È un brano su due colonne, inserito in nota alla p. 4 del vol. IV del Voyage pittoresque del Saint-Non*.

Onorati
Niccola Onorati, Dissertazione sul tremuoto di Messina e di Calabria, avvenuto il di 5 e 7 di Febbraio del corrente anno 1783, detta in una privata società letteraria dal Padre N. O., Minore Osservante, Professore di Filosofia nel R. Collegio Militare, Napoli 1783.

Pacifico
Nicola Maria Pacifico, Della spiegazione fisica de’ fenomeni de’ terremoti di Calabria dell’anno 1783. Tre relazioni lette all’Accademia di Scienze e Belle Lettere di Napoli nel corso del 1786. Citate dal Pacifico nelle lettere riportate in V. Capialbi, Nuovi motivi comprovanti la dualità della Mesma e della Medama, Napoli 1849, da cui si cita.
Pagani-Cesa
Giuseppe Urbano Pagani-Cesa, ll terremoto di Messina. Pensieri di un amico dell’Umanità, G. U. P. C., in G. A. Brocchi, Critica del Nobile Signor G. A. B. Trevigiano fatta all’Opuscolo intitolato: ll Terremoto di Messina. Con la risposta di Giuseppe Urbano Pagani-Cesa autor dell’Opuscolo. Premessovi questo, a soddisfazione di chi vorrà farsi Giudice, Valvasense, Venezia 1783. Si cita da questa edizione, ma esiste un apografo della sola poesia del Pagani-Cesa alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

Pagano
Francesco Mario Pagano, Saggi politici, Napoli 1783. È la sola che rechi il brano dedicato al terremoto calabro-messinese, poi omesso nell’edizione successiva, assai piú nota. Si cita dal testo riportato in F. Venturi, Illuministi italiani, vol. V degli «Illuministi italiani» a sua cura, Milano-Napoli 1962, pp. 854-62.

Palestino
Gregorio Palestino, Cenno storico sui tremuoti del 1783. Lo studio è contenuto nel volume di De Lorenzo, Secondo manipolo,  cit., capitolo 1ll.

Pensante Peloritano
Pensante Peloritano (Ignazio Paternò Castello, principe di Biscari), Descrizione del terribile terremoto de’ 5 febraro 1783 che afflisse la Szilia, distrusse Messina e gran parte della Calabria. Diretta alla Reale Accademia di Bordeaux. Poesia del P. P., Mazzola-Vocola, Napoli 1784. Le prime Xl pagine sono un’introduzione di Michele Torcia, curatore dell’edizione.

Pignataro
Domenico Pignataro, Giornale tremuotico. È riprodotto nel vol. II di Vivenzio 1788*, pp. I-LXXXII. Lo stesso Vivenzio chiarisce che il «giornale tremuotico» dell’edizione precedente (Vivenzio 1783k) era di altri autori.

Pignataro, Relazione inedita
Domenico Pignataro, manoscritto inedito, diverso dal Giornale tremuotico, di cui vari brani sono ripresi in Mercalli, I terremoti della Calabria meridionale, pp. 32 (144) sgg.

Pignatelli, Corrispondenza
Brani di relazioni rimesse dal Vicario al sovrano, riportate in Cortese, Il Mezzogiorno, cit., passim.

Piperni
Luigi Piperni, Memoria dell orribilissimo ed insolito tremoto accaduto il dì 5 febbraio di questo anno 1783 e seguitato da altre ugualmente tristissime scosse, e delle grandissime perdite avute dalla mia casa in tal flagello, in appendice a G. Occhiato e F. Bartuli, Una memoria inedita di Ignazio Piperni sull’antica città di Mileto (1744), Mileto 1984.

Relazione del danno
Relazione del danno cagionato dal Terremoto della Calabria Ulteriore nei giorni 5 e 7 Febbraio 1783. Anonima, è in Augusti*, pp. 51-54.

Rodinò
Gianfrancesco Rodinò, Lu terramotu di lu Milli Settcentu Ottantatre. Sonettu (a fronte): Versione. Il tremoto del millesettecento ottantatre..., in Poesie varie di G. R. barone di Miglione, Floriana, Napoli 1843, pp. 38-39.

Romano
Gaspare Romano, Sistema universale delle scienze, in parte inedificato, con undici proposizioni, e nel resto adombrato con le sue definizioni, con altri tre sistemi particolari [...] dimostrati tutti geometricamente dal Dottor G. R. di Cosenza, Nobile, Napoli 1794.

Romeo
Carlo Romeo, lettera al Vicario sul sisma del 23 dicembre 1784, riportata in Placanica, L ‘Iliade funesta, pp. 205-6.

Roscitano
Pietro Roscitano, Memoria istorico-filosofica de’ Terremoti della Città di Reggio Calabria in occasione dello smisurato moto di quest’anno 1783, di Don P. R. Professore nelle Regie Scuole Reggiane, Stamperia del Grande Ospedale, Messina, s.d. (ma 1783).

Saint-Non
Abbé de Saint-Non, Voyage pittoresque ou Déscription des Royaumes de Naples et Sicile. I voll. III, IV e V della prima edizione di quest’opera (1783 sgg.) contengono riferimenti e relazioni, di vari autori – nominati o non –, riportati nel testo o nelle note o in appendici, e, per il vol. III, tutti in inserti con numerazioni differenti estranee al corpo dell’opera (cfr. in Altre indicazioni bibliografiche Placanica, Fra gl’incunaboli, dove sono descritti gl’inserimenti di nostro interesse).

Salfi
Francesco Saverio Salfi, Saggio di fenomeni antropologici relativi al tremuoto ovvero Riflessioni sopra alcune oppinioni pregiudiziali alla pubblica o privata felicità fatte per l’occasion de’ tremuoti avvenuti nelle Calabrie l’anno 1783 e seguenti, dall’Ab... S..., Flauto, Napoli 1787. L’opera è anonima, ma fu universalmente attribuita, fin dal primo apparire, al Salfi, che era abate.

Salimbeni
Piergiovanni Salimbeni, Il Rabbino ovvero Li tremuoti di Calabria. Poema di P. S., Pubblico Professore di Eloquenza nel Regio Liceo della Magna Grecia, dedicato a S. E. il signor Don Luigi Marincola de’ Duchi di Petrizzi, Morelli, Napoli 1786.

Salis-Marschlins
Carl Ulysses von Salis von Marschlins, Beiträge zur naturlichen und ökonomischen Kenntnis des Königreichs beider Sicilien im Jahre 1788, Zürich 1790. Si cita dalla edizione, parziale, tradotta in italiano, Il Sud nelle lettere di Carl Ulysses von Salis von Marschlins, a cura di G. Homeyer, Chiaravalle Centrale 1981.

Sambuca al Vicario
Marchese della Sambuca, lettere al Vicario, in Cortese, Il Mezzogiorno cit., p. 81.

Sarconi
Michele Sarconi, Osservazioni fatte nelle Calabrie e nella frontiera del Valdemone su i fenomeni del tremoto del 1783 da M. S., Segretario della Reale Accademia delle Scienze e delle Belle Lettere di Napoli. Costituisce la parte di gran lunga preponderante del volume Istoria*. Si cita dall’edizione in quarto.

Sarti
Cristofano Sarti, Saggio di congetture su i terremoti del dottore C. S. Pubblico Professore nell’Università di Pisa, Bonsignori, Lucca 1783.

Savoja
Rosario Savoia, Brani di sue relazioni sono riportati in Torcia 1784*, pp. 65-70.

Sella
Gaspare Sella, Passi dall’introduzione e dalle note a Hamilton, Relazione*, da cui si cita.

Serrao
Elia Serrao, De’ tremuoti e della nuova Filadelfia in Calabria. Commentario di E. S. Giureconsulto ed Avvocato napoletano dedicato a S. E. il Signor Tenente Generale Don Francesco Pignatelli de’ Principi di Strongoli e Vicario general delle Calabrie, Raimondi, Napoli 1785. Alle pp. 33-36 contiene la canzone Filadelfia in Calabria  di A. Jerocades*.

Spallanzani
Lazzaro Spallanzani, Viaggi alle due Sicilie e in alcune parti dell’Appennino dell’abate L. S. Regio Professore di Storia naturale nell’Università di Pavia e Sopraintendente al Pubblico Imperiale Museo della medesima ecc., Comini, Pavia 1793 (tomo IV) e 1795 (tomo V). Si cita dal volume Letterati memorialisti e viaggiatori del Settecento, a cura di E. Bonora, Milano-Napoli 1951, pp. 943 sgg.

Stato felice
Stato felice ed infelice della Calabria e di Messina e del suo territorio prima e doppo i terremoti de’ 5 Febbraio e 28 Marzo 1783 accaduti in quelle parti, Pagani, Firenze 1783. Anonimo, è dal Mandalari (cfr. Altre indicazioni bibliografiche)  attribuito a F. Gusta.

Stolberg
Friedrich Leopold Graf zu Stolberg, Reise in Deutschland, der Schweiz, Italien und Sicilien, von F. L. Graf zu S., in vier Bänden bebst einem Hand Kupfer, Friedrich Nicolosius, Königsberg-Leipzig 1794.

Toaldo
Giuseppe Toaldo, Osservazioni meteorologiche del mese di giugno 1783, con un Discorsetto sulla Nebbia straordinaria ed influenza de’ Fulmini nella presente Stagione, di Don G. T Seconda edizione ricorretta ed accresciuta, s.n.t. (ma 1783).

Tommasi
Elia Tommasi, Lettere al Marchese della Sambuca. Tratte dall’Archivio di Stato di Napoli, Esteri n. 4888, allora completamente disponibile, e successivamente pubblicate in Cortese, Il Mezzogiorno cit., pp. 82-85.

Torcia 1783
Michele Torcia Tremuoto accaduto nella Calabria e a Messina alli 5 febbraio 1783 descritto da M. T archivario di Sua Maestà siciliana e membro della Accademia Regia, Napoli 1783. È la prima delle relazioni del Torcia, divenuta presto notissima e pubblicata, talora anonima, in varie sedi. Su tutto cfr. Placanica, Michele Torcia, in Altre ındıcazıoni bibliografiche.

Torcia 1784
Michele Torcia, Descrizione del tremuoto avvenuto nella Calabria e a Messina alli 5 febbraio 1783 del signor Don M. T. archivario di Sua Maestà siciliana e membro dell’Accademia Regia, Turra, Vicenza s.d. (ma 1784, giacché l’opera risulta delle colonne di testo composte per il «Giornale enciclopedico di Vicenza», di gennaio, febbraio, marzo e aprile 1784, del medesimo editore).

Vivenzio 1783
Giovanni Vivenzio, Istoria e teoria de’ tremuoti in generale, ed in particolare di quelli della Calabria e di Messina del 1783, di G. V., Stamperia Reale, Napoli 1783.

Vivenzio 1788
Giovanni Vivenzio, Istoria de’ tremuoti avvenuti nella Provincia della Calabria ulteriore e nella città di Messina nell’anno 1783, e di quanto nella Calabria fu fatto per lo suo risorgimento fino al 1787, preceduta da una Teoria ed Istoria generale de’ Tremuoti, Stamperia Reale, Napoli 1788, 2 voll.

Zupo
Nicola Zupo, Riflessioni su le cagioni fisiche dei tremuoti accaduti nelle Calabrie nell’anno 1783 di N. Z., Professore di Medicina Accademico dei Costanti e dei Cratilidi di Cosenza e Cattedratico sostituto di Matematica nelle Regie Scuole della medesima Città, Porcelli, Napoli 1784.

Altre indicazioni bibliografiche.

1. Sulla Calabria e sui suoi mali geologici - antichi o recenti, condanna della natura o conseguenze delle malefatte dell’uomo - è anzitutto da vedersi l’ottimo L. Gambi, Calabria, Torino 1978, quadro ambientale d’insieme che dà conto anche delle evoluzioni del paesaggio lungo i secoli, ed è comunque imprescindibile per una conoscenza problematica della regione. Si veda anche il recente volume di aa.vv., La Calabria a cura di Piero Bevilacqua e di Augusto Placanica, Torino 1985, in cui il saggio iniziale di A. Placanica, I caratteri originali, pp. 5-114, dà una visione dell’assetto oroidrogeologico della Calabria, propizio alle catastrofi (e su questo, nel medesimo volume, cfr. pure, con riferimento ai secoli XIX e XX, P. Bevilacqua, Uomini, terre, economie, pp. 115-362, che dedica belle pagine a «Dominio e infelicità degli spazi». Buoni anche gli articoli introduttivi alla guida Basilicata e Calabria  del Tci (Touring Club Italiano), sia nell’edizione del 1965 che in quella del 1980 (notevolmente ampliata e rifatta).
La struttura geologica della Calabria ha il suo testo classico in E. Cortese, Descrizione geologica della Calabria, Firenze 1934 (ristampa; la prima edizione risale al 1895), frutto di un’analisi minutissima durata sette anni, con un corredo di carte e tavole di grande utilità. Si tengano presenti altresí: G. De Cristo, I materiali vulcanici calabresi, Palmi 1923; V G. Stefanini, La Calabria e la sua storia geologica, in «Rivista geografica italiana» 1909; G. Von Rath, Geognostisch-Geographische Bemerkungen über Calabrien, in «Zeitschrift der Deutscher Geologie Gesellschaft», 1873; G. Gignoux, La Calabre, in «Annales de Géographie», vol. XVIII, 1909. Ma per tutto cfr. sia L. Cardi, Calabria, Napoli 1965, vol. XIV della Collana di bibliografie geografiche regionali a cura del Cnr, sia F. Ippolito, Bibliografia geologica d’Italia: Calabria, vol IV, a cura del Cnr, Roma 1959.
Chi voglia ragguagliarsi sulle conoscenze settecentesche in merito allo stesso tema, guardi A. Fasano, Saggio geografico-fisico sulla Calabria Ulteriore, in «Atti della Reale Accademia delle Scienze e Belle-Lettere di Napoli sino all’anno 1787», Napoli 1788, studio minuzioso ma approssimativo, come comportava l’età. Chi, al contrario voglia farsi un’idea delle piú recenti e agguerrite teorie circa l’orogenesi e la struttura geologica della Calabria veda per una sintesi agile ma ben informata, le note dedicate da L. Laureti all’argomento nel volume Basilicata e Calabria, a cura del Tci, soprattutto pp. 23-32 (edizione 1980) o, per un’informazione piú ampia G. Bonardi e altri, L’arco calabro-peloritano, in «Memorie della Società Geografica italiana», 1976; C. Bousquet, La testonique récente de l’Appenin calabro-lucanien dans son cadre géologique et géophisique, Montpellier 1972; M. Gignoux, Les formations marines pliocènes et quaternaires de l’Italie du Sud et de la Sicile, Université de Lyon, 1913. Ippolito, B. D’Argenio, T. Pescatore e P. Scandone, Unità stratigrafico-strutturale e schema tettonico dell’appennino meridionale, Istituto di geologia dell’Università di Napoli, 1973.

2. Quanto alle opere bibliografiche sulla storia sismica della Calabria, e sui connessi studi, la produzione è abbastanza ampia. Un recente lavoro, non immune da errori e lacune ma comunque utile è quello di P. Gardellini e M. Spadea, Bibliografia sismologica delle regioni italiane, a cura del Cnr, Roma 1980, nell’ambito del Progetto Finanziato «Geodinamica», che dà in apertura un catalogo sismico in diacronia, e, nella seconda parte, regione per regione, sempre in diacronia, testimonianze a stampa apparse in occasione dei vari terremoti. Un repertorio in ordine alfabetico è dedicato ai terremoti (cap. II) in M. Mandalari, Biblioteca storico-topografica delle Calabrie, Messina 1928, assai nutrito e informato e con poche e comprensibili mende, che nel titolo sembra riprendere N. Falcone, Biblioteca storica-topografica delle Calabrie, Napoli 1846; ma un buon lavoro del secolo XIX era già stato L. M. Greco Delle principali opere intorno ai calabri Tremuoti dal 1783 al 1854 e degli studi piú convenienti sopra i medesimi, Cosenza 1856. Ricca anche la bibliografia premessa a G. Mercalli, I terremoti della Calabria meridionale e del Messinese. Saggio di una monografia sismica regionale, Roma 1897, opera imponente, frutto dell’attività scientifica di autore celeberrimo; a cui sono da aggiungersi anch’essi di gran pregio, i vari studi condotti dal Baratta, spesso con attinenza alla Calabria e con abbondanti riferimenti bibliografici. I recenti sforzi degli enti (il Cnr con il progetto «Geodinamica» e la Commissione Enea-Enel per lo studio dei problemi sismici – l’Enea sostituisce dal 1982 il soppresso Cnen –) stanno portando, col supporto di metodi e strumenti nuovi, alla raccolta di dati sismostorici e, contemporaneamente, alla catalogazione sistematica della possente documentazione bibliografica accumulatasi negli ultimi cinque secoli: cfr. il recente Contributo alla caratterizzazione della sismicità del territorio italiano, s.n.t. (ma Roma s.d. ma successivamente al 1981, anno di celebrazione del relativo convegno), in cui è dato rinvenire, tra l’altro, uno studio di tecnologia informatica ad alto livello, F. Musmeci Adamo: un codice per analisi preliminari di cataloghi sismici storici, accanto a uno studio di pura metodica storiografica sull’argomento, G. Magri e D. Molin, Sulla raccolta e catalogazione delle notizie di sismica storica utile per un conveniente approccio a questo ambito di ricerche. L’espansione di questi metodi potrà evitare certe catalogazioni e bibliografie retrospettive che, soprattutto in occasione del bicentenario della catastrofe del 1783 – in previsione di esso – hanno toccato incredibili vertici di offensiva trascuratezza, sí che qui è bene stendervi sopra un pietoso velo (ma se ne parla in alcuni dei miei studi che si citano al § 5). Specificamente dedicata al macrosisma del 1783 è A. Placanica, Calabria tremante, di prossima pubblicazione, che contiene una bibliografia commentata limitata alle opere edite tra il 1783 e il 1793 (e con riferimento anche ai molti autori di cui non s’è tenuto conto in questa nota bibliografica, come Alberti, Bartels Caracciolo, Colajanni, Curcio, De Leone, Fleuriau de Bellevue Florio Fortis, Galeota, D. Grimaldi, Ippolito, Madonna, Oriani, Palamara, Pittaro, Principato, Puglisi Allegra, S. Rodinò, Sergio, Taccone, Toaldo, e l’Historische und Geographische Beschreibung, ecc.).

3. Per lungo tempo non è esistita un’autonoma «storia» del terremoto del 1783: le classiche opere del Botta sulla storia d’Italia e del Colletta sulla storia del reame di Napoli, assai note e diffuse tra Ottocento e Novecento, contengono ampi riferimenti a quella catastrofe ma non sono che pure ripetizioni di quel che se ne era scritto quaranta-cinquanta anni prima (l’Istoria accademica, F. A. Grimaldi, Vivenzio 1788, tutt’al piú Hamilton e Dolomieu, con assoluta ignoranza delle molte altre fonti disponibili), la tacitiana prosa del Colletta però ha il merito di presentare un quadro toccante dello scenario. Al Botta e al Colletta attinse, ancor piú passivamente, quasi gli mancassero altri testi, A. Grimaldi, La Cassa Sacra ovvero la soppressione delle manimorte in Calabria nel secolo XVIII, Napoli 1863, a lungo rimasta fonte essenziale per la storiografia locale: l’autore era archivista a Catanzaro e, ciononostante convintissimo che tutte le pratiche del periodo, incluse quelle della Cassa Sacra, si fossero perdute (ma il libro è utile per dei documenti pubblicati in appendice). Lo strano è che il Botta e il Colletta, che attingono alle stesse fonti settecentesche, e Grimaldi, che attinge ai due precedenti, vengono ancor oggi citati e invocati come fonti primarie. Alquanto piú informato, invece D. Carbone-Grio, I terremoti di Calabria e di Sicilia nel secolo XVIII, Napoli 1884, opera anch’essa molto nota.
Ben diverso pregio hanno le cronologie di esclusiva natura geosismologica: insuperata e insuperabile domina la citata opera del Mercalli, I terremoti della Calabria meridionale e del Messinese, che, sulla base delle testimonianze del tempo – spesso comparate tra di loro – ricostruisce, scossa dopo scossa, tutto l’arco sismico 1783-90, con una preziosa attenzione ai minimi fenomeni e con un largo uso di peregrine citazioni: naturalmente quella del Mercalli è ricostruzione di esclusivo interesse naturalistico. Ampie analoghe retrospettive si trovano anche in: M. Baratta, I teremoti d’ltalia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana, Torino 1901, pp. 813-23; Id., La catastrofe sismica calabro-messinese (28 dicembre 1908). Relazione alla Società geografica italiana, Roma 1910, pp. 377-408; Id., I terremoti in Italia, Firenze, pp.; A. Faggiotto, I terremoti calabro-siculi e loro probabili cause, Reggio Calabria 1895, pp. 40-51; G. B. Alfano, Alcune osservazioni sugli epicentri sismici della Calabria e del Messinese in «Rivista di Fisica, Matematica e Scienze Naturali» Pavia 1909, n. 110; oltre a parecchi opuscoli ed articoli, spesso occasionati dai macrosismi del primo Novecento (soprattutto 1905 e 1908), e che – secondo l’antica tradizione – imprendono il racconto partendo dalle catastrofi remote: il che ha spesso indotto gli autori ad attingere, almeno nella parte retrospettiva, sempre alle stesse fonti canoniche, ripetute come grandi novità: il tutto per semplicemente narrare dei fatti (e connesse fanfaluche).

4. Considerata ampiamente esaurita l’analisi naturalistica, grazie agli eccellenti studi del tardo Ottocento e del primo Novecento (Mercalli e Baratta sopra tutti), si veda ora A Placanica L’Iliade funesta. Storia del terremoto calabro-messinese, I. Corrispondenza e relazioni della Corte, del governo e degli ambasciatori, Roma­Reggio Calabria 1984 (che contiene, con commenti e introduzioni: le lettere di Maria Carolina di Napoli a Carlo III di Spagna; i resoconti settimanali del Marchese della Sambuca, primo ministro di Napoli, al collega madrileno Conte di Floridablanca, 1783-84, le relazioni del Vicario Pignatelli al Re; la corrispondenza degl’ingegneri addetti alla ricostruzione; le memorie del Galiani, segretario del Magistrato del Commercio lettere e relazioni dell’incaricato d’affari francese a Napoli Denon, del residente veneto Alberti del segretario della Reale Accademia Michele Sarconi del ministro Veradi e del governatore di Messina al viceré Caracciolo, del Caracciolo stesso al Duca di Rochefoucault, del fiscale Romeo al Vicario). Il triste destino degli archivi e delle biblioteche di Calabria dopo il terremoto, è descritto in A. Placanica, L’Archivio della Regia Giunta di Cassa Sacra a Catanzaro, I: Dalle origini alla nomina di Pasquale Baffi (1784-1787) in «Rassegna degli Archivi di Stato», 1966, nn. I -2; II: Il Baffi e le pergamene calabresi. Il fondo catanzarese della Cassa Sacra dal 1787 ad oggi, ivi, 1967, n. I. Per la politica economica del governo napoletano all’indomani del 1783 si veda, a conclusione di altri suoi studi, A. Placanica, Alle origini dell’egemonia borghese in Calabria. La privatizzazione delle terre ecclesiastiche (1784-1815), Salerno-Catanzaro 1979. Hanno qualche attinenza ai problemi del terremoto e del dopoterremoto: G. Cingari, Giacobini e sanfedisti in Calabria nel 1799, Messina-Firenze 1957 (recentemente ristampato Reggio Calabria 1981), e La Calabria dalle riforme alla restaurazione. Atti del VI Congresso storico calabrese, a cura della Deputazione di Storia patria per la Calabria, 2 voll., Salerno-Catanzaro 1981, nonché alcuni piú specifici studi recenti – spesso di pura occasione (il bicentenario 1783-1983) e ripetitivi di cose altrui –, tra i quali si segnalano, come frutto di ricerche originali solo alcuni: ad esempio R. Liberti, Il grande Flagello nella Piana di Gioia alla luce dei registri parrocchiali, Oppido Mamertina 1984 (a cui, a suo tempo, si è fatto riferimento) e F. Serrao Dall’Apocalisse all’esodo. Contributo per la storia di Filadelfia nel bicentenario della fondazione, in «Brutium», 1983, n. I (fondato su alcuni interessanti atti notarili).

5. Pochissimo praticato, invece, il campo del dopoterremoto secondo l’analisi degli autori settecenteschi; per cui sono costretto a rinviare ai miei studi: A. Placanica, Tra gl’incunaboli della coscienza infelice dell’illuminismo. La catastrofe calabrese nel «Voyage» del Saint-Non, in «Rivista storica calabrese», 1981, n. 1-2, Id. Scrupolo scientifico e cordialità umana nelle antologie tremuotiche del 1783, in «Misure critiche», 1982, n. 44 Id. Nella preistoria della geodinamica. La disputa in materia di sismogenesi all’indomani della catastrofe calabro-sicula del 1783, prolusione letta per l’apertura dell’anno accademico, Università di Salerno, 1983; Id., Ferdinando Galiani e il vero e falso Onofrio Galeota tra bizzarrie vesuviane e catastrofi calabresi, in «Studi storici meridionali», 1983 n. I-2, Id., Sir William Hamilton e la Calabria del 1783: una sfortunata regione al cospetto dell’Europa, ivi, n. 3, Id., Michele Torcia e il terremoto calabrese del 1783: storia naturale e riformismo politico, in «Rivista storica italiana», 1983, n. 3; Id., Di alcuni scienziati e letterati intervenuti sul teremoto calabro-siculo del 1783: Andrea Gallo, Alberto Comao e il Principe di Biscari, in aa.vv., Scienza e letteratura nella cultura italiana del Settecento, a cura di R. Cremante e W Tega, Bologna 1984, pp. 413 Sgg.; Id., Goethe davanti alle rovine di Messina; poesia e verità, in «Intersezioni», 1985, n. I.
Assai meglio studiato, invece, il tema della ricostruzione e del riassetto territoriale, già a partire da G. Mauri-Mori, Riedificazione di Reggio Calabria dopo i terremoti del 1783, in «Nuova Antologia», 1909, nn. 3 e 4. È recente, comunque, l’applicazione a una trattazione specifica dell’argomento, a cui urbanisti e architetti, o storici del territorio, hanno dedicato interessanti e ben documentati lavori. Se ne citano alcuni: G. Rubino Un allievo di Luigi Vanvitelli operante in Calabria: Ermenegildo Sintes architetto e urbanista, in «Magna Graecia», 1974, n. 3-4; Id., Utopia urbana e realtà borghese a Filadelfia, ivi, 1978, n. 1-2; I. Principe, Città nuove in Calabria nel tardo Settecento, Chiaravalle Centrale 1976, Id., 1783: il progetto della forma. La ricostruzione della Calabria negli archivi di Cassa Sacra di Catanzaro e Napoli, Villa San Giovanni 1985, E. Zinzi, Contributo alla storia urbana di Catanzaro fra tardo Settecento e primo Ottocento. Intervento pubblico e realtà locale: orientamenti, forme e problemi, in La Calabria dalle riforme alla restaurazione, cit., pp. 771 -846, M. Mafrici, Il progetto Mori: contributo alla storia urbana di Reggio Calabria nel tardo Settecento, ibid., pp. 371-406; Id., Il progetto Mori e la ricostruzione degli edifici di culto a Reggio dopo il terremoto del 1783, in «Calabria sconosciuta», 1981, n. 7-8; F. Paolino, Interventi di pianificazione urbana nella Piana di Gioia Tauro, ivi, 1979-1980 (n. 6: Cittanova, n. 9: Oppido Mamertina;  n. 10: Palmi; n. 11-12: Polistena); N. Aricò e O. Milella, Riedificare contro la storia. Una ricostruzione illuminista nella periferia del regno borbonico, Roma-Reggio Calabria 1984.

Vespri siciliani:

– AMARI Michele, La guerra del Vespro, Firenze 1866.

Viaggiatori:

– GALANTI Giuseppe Maria, Relazione sulla Calabria Meridionale, in Id., Giornale di viaggio in Calabria (1792) seguito dalle relazioni e memorie scritte nell’occasione, edizione critica a cura di A. Placanica, Napoli 1981.
SAINT-NON, Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile. Troisième volume contenant le Voyage ou Circuit de la partie méridionale de l’Italie, anciennement appelée Grande-Grèce, 5 voll., Paris 1783 (coordinata dall’abate di Saint-Non).


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I CARACCIOLO VIOLA

Fonte. Caracciolo Viola Caracciolo, conti di Gerace (1348) Enrico (m. 1349), I conte di Gerace (1348-1349) Antonio (m. 1389), II conte di...