30.6.06

Materiali: V: Letteratura - Estratti cronologicamente ordinati: anno 1601: Marafioti

MARAFIOTI Girolamo, Dalle Croniche et antichità di Calabria.
Estratti su Seminara:
1601:


p. 66 a. e b.>

«…quindi passando il fiume Catiano, incontriamo un’altro molto illustre castello, chiamato Seminara, edificato dopo le rovine di Tauriano, città antica di Calabria, della quale ragionaremo nel [b] fine di questo libro. E dà tre miglia in circa lontana dal mare, ma tiene l’affacciata sua verso Oriente, e tra tutti paesi à se convicini, con allegrezza grande nel matino si compiace salutare il Sole.E stata Seminara nel principio della sua fondatione sedia Vescovale, perche nel tempo quando fù distrutta Tauriano fuggirono le genti col Vescovo della Città, & habitarono in Seminara, mà Roggiero Guiscardo Signore di Calabria, e Sicilia, veggendo ch’allora i cittadini di Montileone, erano puochi, e meno erano anco di numero i Cittadini di Seminara, con la volontà di Gregorio settimo Sommo Pontefice Romano, da questi dui Vescovati, cioè, Seminara, e Montileone ha formato uno nella città di Mileto, nella quale il primo Vescovo è stato di nome Arnulfo, come appare nelle scritture, e privilegi della stessa Chiesa Vescovale. cominciò dopo fiorire, e moltiplicare se stessa, ch’hoggi è habitazione molto nobile, abbondante d’ogni cosa necessaria all’humano vivere, nelle cui campagne si fà abbondanza d’oglio finissimo, e vi sono caccie di diversi uccelli, ma in particolare, di turdi, faggiani, e starne, gli huomini, e donne sono specolative, perdono di natura, e nella civile conversatione dimostrano nobilmente, la gentilezza, e cortesia dell’animo. in questo territorio le vindemie sono abbondanti, si cava il gisso specolare, del quale si fanno bellissimi ornamenti stuccati nelle fabriche. in questi luoghi patì il Re Ferrando d’Aragona una crudele rotta da Francesi, come si dimostra appresso.


Dell’entrata del Rè Ferrando in Seminara, e dell’apparecchio
della guerra da farsi, tra lui, e Francesi.
Cap. XXX

Dopo ch’ebbe il Rè Ferrando racquistato S. Agata, e tutto il convicino paese, (come dicevamo à dietro) passò insieme col gran Consalvo Capitano della fantaria Spagnuola verso Seminara,

[p. 67 a e b)

dove una banda di Francesi quale (secondo riferisce M. Paolo Giovio) temerariamente era uscita fuori à fare la scoverta, fù rotta nel viaggio, dalla cavalleria Spagnuola, il Rè con allegrezza grande di tutti cittadini fù ricevuto in Seminara. Era nel campo del Rè Ferrando Marino Corriale Signore di Terra nova, il qual’havendo fin da principio della guerra costantemente seguitato la parte Aragonese, cioè d’Alfonso, e Ferrando, era stato da Francesi discacciato dallo stato

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