B. vers. 2.6 / 13.1.19 | Onomastico. Borghi. ↔ Mestieri.
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Dizionario
toponomastico
dei terreni, delle contrade rurali, dei fondi
elencati nel
Catasto Onciario
(1742-1746)
Con la sola limitazione al
Catasto Onciario, e ripetendo gli stessi dati nel Dizionario Storico
Toponomastico, che ha una delimitazione temporale più ampia, vengono qui
indicate per contrada tutte le proprietà denunciate nel Catasto dai rispettivi
titolari. Completato questo Dizionario, non prima, sarà possibile poi derivarne
un dizionario delle colture, e ogni altra elaborazione che sembrerà utile. Vi è
una difficoltà nella trascrizione uniforme dei toponimi. Qui ne viene adottata
una come la più probabile e in sintonia con le leggi della fonetica.
L’idea è quella di individuare la distribuzione della proprieta fondiaria ontorno al 1746, di confrontare la toponomastica antica con quella moderna e quanto altro è possibile dedurre dal censimento del catasto. Su questa base di dati, certa e completa, sarà poi possibile studiare le
trasformazioni agrarie per almeno due secoli, cioè dal Seicento,
attingendo ai dati forniti dai notai di Seminara fino a tutto il
Settecento ed oltre
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Le
voci finora redatte, in costante crescita per estensione, vengono o
verranno spostate in nuovi singoli post per ciascuna lettera, quando
avranno raggiunto una dimensione notevole ed eccessiva per un singolo
post, con problemi di agevole consultabilità:
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Questa pagina iniziale resta o resterà con funzione di sintesi e raccordo con altre sezioni del blog.
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A.
dei terreni, delle
contrade rurali, dei fondi
elencati nel
Catasto Onciario
(1742-1746)
Con la sola limitazione al
Catasto Onciario, e ripetendo gli stessi dati nel Dizionario Storico
Toponomastico, che ha una delimitazione temporale più ampia, vengono qui
indicate per contrada tutte le proprietà denunciate nel Catasto dai rispettivi
titolari. Completato questo Dizionario, non prima, sarà possibile poi derivarne
un dizionario delle colture, e ogni altra elaborazione che sembrerà utile. Vi è
una difficoltà nella trascrizione uniforme dei toponimi. Qui ne viene adottata
una come la più probabile e in sintonia con le leggi della fonetica. Occorre
dare Avvertenza che le contrade hanno spesso una doppia denominazione e solo
alcune volte è date insieme con un "seu". La nostra elencazione viene
qui redatta tenendo conto della denominazione usata. In apposita tabella verrà
poi fatta l'unificazione dei dati sotto un solo esponente.
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Addelleria (l'):
(Auddellaria, Addellaria, ) contrada: 11v, 14v, 28r, 34v, 39r, 41v, 62v, 68r, 110r
132r, 155r, 173r, 181v, 191v (seu il Portello), 200v, 201v, 295r (seu
l'Agliastro), 311r, 319r, 339v, 354v, 371r, 396r, 447r, 541r (seu Carcea). -
Etimo: Nel “Dizionario dei dialetti”, cit., il termine più significativo che si
avvicina al toponimo, italianizzato, è quello di addèḍḍa: «sanguisuga,
mignatta, nome comune delle delle varie specie di anellidi irudinei, diffuse
nelle acque stagnati». La grafia del toponimo è nel Catasto instabile ed ogni
volta verrà riportata come la si trova. | Antonino Avellino vi possiede un fondo di terra arativa, confinante con i
beni di Francesco e di Pietro Michelizzi, stimata la rendita per annui ducati
tre. Sopra questo fondo egli deve annui ducati tre, grana tre e piccioli
quattro al convento di san Francesco d’Assisi. | Agostino Longo (14v) vi
possiede un fondo vitato di moggia tre e mezzo, confinante con i beni di
Carmine d’Alessandro e di mastro Carmine Militano di Palmi, stimata la rendita
in annui ducati cinque [6.20]. Sui fondi dell'Addellaria Agostino deve un censo
perpetuo di carlini ventiotto al Monastero dei Padri Basiliani [15r]. Altro
fondo aratorio in contrada l’Addelleria vi possiede di moggi quattro vi
possiede Agostino Longo (14v), avendo per confinanti Francesco Antonio Chirri e
Paulo Buda. | In detta contrada Antonio Jannello possiede un altro suo fondo di
moggi due e mezzo, confinante con i beni di Francesco Jannelli (21v), e il
“fiume corrente”, stimata la rendita in annui carlini ventuno. | Andrea
Richichi (28r) vi possiede un altro suo fondo, vitato, di moggi tre e mezzo,
confinante con i beni di Tomaso Colaciuri e di Michiele Tomeo, stimata la
rendita per annui ducati otto e un carlino. Su questo fondo Andrea Richichi
tiene un censo perpetuo di carlini ventitrè, grana tre e piccoli quattro dovuti
al monastero dei Padri Basiliani.
- 34v: in contrada l'Auddellaria
Antonino Pipino vi possiede un fondo vitato di moggia uno e mezzo, confinante
con i beni di Michiele Tomeo e di Pietro Sergi, stimata la rendita in annui
carlini ventisette che sono oncie 9.
Agliastro (l’): contrada
(30v). - Antonino Federico (30v) vi possiede un fondo di terra aratoria di
moggi quattro, confinante con i beni Giovanni Di Domenico e di Stefano Buda,
stimata la rendita in annui ducati sei. Su questo fondo grava il peso di annui
ducati quattro in grano dovuti al convento di San Francesco d’Assisi.
Alonzo: contrada: (Impisi
seu) 352r, (Mazzina seu) 440v, 459v, 531r, 470r. - La Colleggiata di 2ª
Fondazione vi possiede un fondo di olive di tre quarti di moggio, confinante
con i beni dei Domenicani ed altri, stimata la rendita per carlini dieci annui:
470r.
Andrea: S., luogo detto S.
Andrea: contrada: 1r, 2v, (lo Schippo seu) 30r, 56r, 68v (seu la torre di
Spinello), 84v, 93v, 109v, 116v, 117r, 117v, (Spinella seu) 120r, 174r (seu lo
Schioppo), 176r, 193r, 193v, 215v, 226r, 236r, 238v, 242r, 279r, 299r, 327r,
334r, 383r, 388v, 435v, 444r, 456r, 457r, 469v, 472v, 494r, 507r, 530r, 535v,
547r, (Torre Spinelli seu) 563v, 568r, 600v. - In testo mutilo per Antonio
Masseo (1v) si riesce a leggere di un fondo di olive, in detta contrada. La
specifica "olive" è piuttosto infrequente. Si parla più spesso di
fondo arborato, o arborato e vitato. ||Antonino Maci (2v) vi possiede un
territorio "arborato, e vitato di moggio uno", che confina con i beni di Antonio Tomeo e di
Carmine Capoferro di S. Eufemia. | Sant’Andrea: contrada. (1r) - Vi possiede
Antonio Masseo (1r) un fondo di olive di moggi 3, che confina con i beni degli
eredi di don Gaetano Mezzatesta, e altro confinante. | In contrada S. Andrea
don Francesco Antonio Mezzatesta vi possiede un fondo di moggia sei, confinante
con i beni di don Paulo Marzano ed altri, stimata la rendita insieme ad altro
fondo nella stessa contrada per ducati 44. | L'Insigne Collegiata di 2ª
Fondazione vi possiede un fondo alborato di moggia tre e mezzo, confinante con
i beni di don Paulo Mezzatesta ed altri, stimata la rendita in carlini
trentadue e mezzo annui: 469v. -
Anna, S.: contrada:
464vbis (seu il ceramidio, ossia Zetera).
- L'Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive
di moggi uno, confinante con i beni di san Mercurio ed altri, stimata la
rendita per annui carlini venti: 464vbis. -
Balsamo: (Lo) contrada
(5v). - Vi possiede un fondo alborato don Antonio d’Alessandro (5v). Di moggia
cinque in due partite confina con i beni del Magnifico Domenico Antonio Celi,
di quelli dei convento dei Padri Domenicani, e di quelli dei Padri Minori
Osservanti, stimata la rendita in annui ducati undici.
Barona: contrada: 2r, 9r,
40v, 138v, 139r, 227r, 238r, 280r, 401v, 425v, 456r, (Ciaffo seu) 459v, 462r, 464rbis,
478v, 497r, 507v, 508r, 524v, 538v, 602v. - Antonio Masseo vi possiede un fondo per il
quale paga al reverendo canonico don Giuseppe d’Alessandro un censo perpetuo di
grana venticinque: 2r. | Vi possiede un fondo alborato Antonino Evangelista del
quondam Domenico, di moggia tre e confinante con i beni di donna Petronilla
Aquino e del canonico don Onofrio Sanchez, stimata la rendita per annui carlini
trentacinque: 9r. | Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna, vi possiede un
fondo di olive, di moggia uno, confinante con i beni di Domenico Grio e dei
Domenicani, stimata la rendita in annui carlini dodici: 425v. | In contrada
Barona seu le Frasche l’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un
fondo di olive di un moggio, confinante con i beni dei Padri Domenicani e
altri, stimata la rendita per annui carlini quindici: 464rbis.
Barritteri: contrada
(29v). - Agostino Vizzari (29v) vi possiede un fondo di terra aratoria di moggi
uno e mezzo, confinante con i beni di santo di Naro e di Giovanni Fiduni,
stimata la rendita in annui carlini dodici [4]. All'interno di detto fondo
Agostino con la sua famiglia di quattro persone abita in una
"casetta". Sopra detto fondo paga ad Antonio Grimaldi un censo
perpetuo di annui carlini nove [3].
Bizzola (li): contrada (6r,
19r, 319v). - Vi possiede un fondo alborato di moggia dieci don Antonio
d’Alessandro (6r), confinante con i beni dell'Abbate don Saverio Sartiani, di
don Antonio Grimaldi e il suo stesso fondo in contrada Santa Margherita,
stimata la rendita per annui ducati quattro e mezzo. | Vi possiede un altro
fondo di olive di moggi quattro don Antonio Grimaldi (19r), avendo suo
confinante Isabella Maria Longo, don Giorgio Rossi e il reverendo don Saverio
Sartiani di Oppido., stimata la rendita per annui carlini tredici. | Il R.S.M.
(319v) vi possiede un fondo di olive di moggia due, confinante con i beni dell’Ospedale
ed altri, stimata la rendita in annui ducati venti.
Bottaro: contrada: 216r,
308v, 472v, 504r, 512v, 519v, 522v - Don Francesco Antonio Mezzatesta vi
possiede un fondo di olive di moggia 14, confinante con i beni del monastero
dell'Annunziata, di Luigi Tizzarella e di altri, stumata la rendita in ducati
10 annui: 216r. - | Il Notaio Michiele Guardata (la sua vedova) vi possiede un
fondo di olive. di moggia tre, confinante con i beni del magnifico Antonino
Anile ed altri, stimata la rendita per annui ducati quattro: 308v. |
Calamona seu Terramala:
contrada (118r). - La Confraternita laica di San Michele vi possiede un fondo
di terre seminative di moggi tre con pochi alberi di fronda, confinante con i
beni della Cappella del Santissimo e di San Mercurio. La rendita è stimata in
annui ducati cinque e grana dieci.
Cancelleri seu Famà ossia
La Chiusa: contrada (320v, 425v). - Il
R.S.M. (320v) vi possiede un fondo di olive di moggia uno e mezzo, confinante
con i beni dell’Abbazia di Sant’Anna ed altri, stimata la rendita in annui
ducati tre. | Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425v), in contrada
Cancelleri possiede un orticello, alborato, di mezzo moggio, confinante con i
beni di don Vincenzo Longo e di don Felice castelli di Melicuccà, stimata la
rendita in annui carlini ventisette.
Candilisi (li): contrada:
73v, 78r, 114v, 125v, 130v, 140v, 215v: li Candilisi seu la Casa di Caracciolo;
233r, 288r, 288v, 313v, 315v, 338v, 425v, 432r, 509r, 515r, (sopra Cavellina
seu li Candilisi > 558r; 570r, 597r: li Candilisi seu Cavallina. - Don
Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425v), vi possiede un bosco di
"gelsi", di moggia tre, confinante con i beni del dottor Antonino
Clemente e di Gregorio Carpenzano, stimata la rendita in annui carlini
diciotto. “In detto casale” [sic! Candilisi, già “contrada"?] vi possiede
un quarto di moggio di gelsi negri e bianchi, confinanti con i beni del R.S.M.,
stimata la rendita in annui carlini dodici. | Mezzatesta (215v) vi posseggono
un fondo alborato di moggia trenta, confinante con il fondo patrimoniale del
reverendo don Domenico Mezzatesta e via pubblica, stimata la rendita in ducati
annui 49.
Cannavà: contrada: 215tr.
- Vi si trova il feudo di don Francesco Antonio Mezzatesta (215r) denominato
Furia seu Pirara.
Cannizza: contrada: 104r,
(Macherà seu C.) 282v, 382v, 494r. - Suora Agata Fontana vi possiede un fondo
alborato di moggia due, confinante con i beni di don Tiberio Aquino e della
venerabile chiesa dei Miracoli, stimata la rendita per annui ducati doci e
grana sessanta: 382v. |
Cappuccini (li): contrada:
(Francisi seu) 155v, 235r, 279r, 308r, 499v, 530v, 544r, 560v, 604v. - Il
Notaio Michiele Guardata (la sua vedova) vi possiede un fondo di olive di
moggia quattro, confinante con i beni del monastero di San Mercurio e di
Giuseppe Tudisco, stimata la rendita per annui carlini ventuno: 308r. | Antonio Attisano, bonatenente
forestiero di Drosi, vi possiede un un fondo alborato di moggia due e mezzo,
stimata la rendita per ducati 1.80 annui: 560v2. -
Caranta: contrada: 5v, 13r,
31v, 69v, 290v, 441v, 442r, 465v, 593r. - Vi possiede don Antonio d’Alessandro un
fondo di moggia quattordici, confinante con i beni della Collegiata di prima
fondazione di questa città, e di quelli del convento di san Francesco d’Assisi
della medesima città, stimata la rendita per annui ducati ventuno: 5v. | Il
massaro Antonio d’Agostino vi possiede un fondo alborato di moggia sei,
confinante con i beni di don Nicola Grassi e del magnifico Giuseppe Lacquaniti
di Palmi, stimata la rendita per annui carlini trentacinque: 13r. - Altro fondo
di moggi venti, alborato e vitato nella stessa contrada Caranta possiede il
massaro Antonio d’Agostino, avendo per confinanti i beni di Domenico Bagalà di
Palmi e la via pubblica, stimata la rendita per annui ducati cinquattotto: 13r.
| L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede terre seminatorie con
gelsi di moggia dodici, confinante con i beni di don Antonio d’Alessandro,
stimata la rendita per annui ducati dodici e mezzo: 465v. | Il Principe di
Cariati, duca di Seminara, Scipione Spinelli vi possiede un fondo di olive di
moggi 40, confinante con i beni di don Nicola Grassi di Palmi ed altri, stimata
la rendita in ducati venisei annui: 593r.
Carrà: contrada: 382v. -
Suor Agata Fontana vi possiede terre aratorie per moggi trenta, confinante con
i beni del Monistero dell’Annunziata e di quelli dei Basiliani, stimata la
rendita per ducati quindici. |
Carrubara (La): contrada
(321r). - Il R.S.M. (321r) vi possiede
un fondo di olive di un quarto di moggia, confinante con i beni Filareto
Jannello ed altri, stimata la rendita in annui carlini cinque.
CASE RURALI: 29v, 31v,
51r, 66r, 195r, 257r, 297v, 298r, 350r,
357r, 370v, 550v, 551v, 553r, 553v, 554r, 555r, 556v. - Agostino Vizzari,
bracciale, abita con la sua famiglia di quattro persone, in una "casetta
in campagna", in contrada Barritteri: 29v. | Antonio Cavallaro, bracciale,
con la sua famiglia di sei persone, abita
una "casetta dentro l’oliveto" della Corte baronale in contrada
Caranbta: 31v. | Antonino Gullo, bracciale, con la sua famiglia di sette
persone, abita "in campagna in una casetta" nel suo fondo in contrada
San Giovanni Teologo: 51r. | Antonio Lamarra, bracciale, con la sua famiglia di
otto persone, "abita in campagna dentro una casetta dello stabile di Don
Domenico di Franc" in contrada S. Lucia: 66r. | Francesco Bombace,
bracciale, con la sua famiglia di otto persone, "abita in campagna dentro
uno stabile della Collegiata di prima fondazione" in contrada S. Lucia:
195r. | Giuseppe Spanò, bracciale, lui e
sua moglie, abitano in una "casetta in campagna" dentro lo stabile di
Giuseppe Zuccaro, in contrada Croce della Vina seu Melizzano: 257r. | Giacomo
Ammendolia, bracciale, con la sua famiglia di sei persone, abita in una
"casetta in campagna" dietro lo stabile di S. Anna in contrada S.
Vennera: 258r. | Giuseppe Milignano, bracciale, con la sua
famiglia di quattro persone, abita in una "casetta di campagna"
dentro lo stabile del sign. don Paulo Marzano in contrada Lo Borgo: 297v. |
Giuseppe Gatto, bracciale, con la sua famiglia di tre persone, abita "in
una casetta in campagna" nello stabile dei signori Mezzatesta: 298r. | Paulo di Majo, bracciale, abita con la sua
famiglia, di sei persone, in una “casetta in campagna" dentro lo stabile
del magnifico Giuseppe Melara nella contrada di S. Vennera: 350r. |
Santo Dinaro, lavorante di masseria, con la sua famiglia di cinque persone,
abita "in casetta di campagna" dentro un suo stabile in contrada
Barritteri: 357r. | Tomaso Genoese, bracciale, con la sua famiglia di cinque
persone, abita in una "casetta in campagna" dentro lo stabile del
sig. Don Domenico di Franco in contrada lo Pizzuto: 370v. ! Antonio Panuccio di Bagnara, insieme con
sua moglie Caterina Gramuglio, abita in una "casetta di campagna" in
contrada Granaro: 550v. ! Bartolo Zagari di Bagnara, massaro, con la moglie
Domenica Zoccali e il figlio Antonio, abitano in una "casetta di
campagna" in contrada Granaro: 551v. | Domenico Tripodi, di Bagnara,
massaro, abita con la sua famiglia in una "casetta di campagna" in
contrada Granaro: 553r. | Diego Zoccali, di Bagnara, massaro, con la sua
famiglia di quattro persone, abita in una "casetta di campagna" in
contrada Granaro: 553v. | Domenico Pitasi, di Bagnara, massaro, con la sua
famiglia, abita in una "casetta di campagna" in contrada Granaro:
554r. | Giovambattista Celi, di Melicuccà, con la sua famiglia di sei persone,
abita in una "casetta in campagna" nella contrada Caracciolo: 555r. |
Paulo Putrino di S. Agata di Reggio, insieme con la sua famiglia di quattro
persone, abita in una "casetta di campagna" dentro lo stabile di
Giuseppe Tudesco in contrada Malamorte: 556v.
Castagnara della Guardia
(La): contrada (30v). - Bruno Federico (30v) vi possiede un fondo di olive di
moggia quattro, confinante con i beni di Giuseppe Antonio Lo Schiavo e di
Giuseppe Camareri di Palmi, stimata la rendita in annui carlini trentanove. Su
questp fondo grava il peso di annui carlini ventisei di censo perpetuo dovuto
al convento di San Francesco d’Assisi. | La confraternita di san Marco (118v)
vi possiede un fondo d’olive di moggia due, confinante con i beni del canonico
don Domenico Barba e di Giuseppe Terantino, stimata la rendita per annui carlini
sette.
Cavallina: contrada: 9v,
248v, 362v, 431v, 555r, 565v, 560r1, 575v, 596r, (Li Candilisi seu) 597r. - Vi
possiede Mastro Antonino Evangelista qm Domenico un fondo di moggio uno e mezzo, confinante
con i beni di Stefano Tudisco e del feudo delli SS. Fiori di S. Biase, stimata
la rendita in annui carlini sette: 9v. | Antonino Filoramo di Bagnara vi
possiede terre aratorie di moggia dieci, confinante con le terre di questa
Università ed altri, stimata la rendita in ducati quattro: 560r1. | Don
Agostino Giofrè, di S. Eufemia di Sinopoli, vi possiede in contrada Cavallina
un fondo di terre aratorie pillore di moggi venti, confinante con i beni di
questa Università, e via pubblica, stimata la rendita per annui ducati sette:
596r. | Domenico Lanzo di Melicuccà vi possiede un fondo alborato di moggia
quattro, confinante con i beni di don Carmine Doria, stimata la rendita in
ducati 3 annui: 565v1. -
Ceramida (La): contrada
(11v). - Vi possiede un fondo di terre arative, di moggi uno, Antonino Avellino
(11v), confinante con i beni di Giuseppe Iaconisi e di Mercurio Giofrè, stimata
la rendita per annui carlini otto. Sopra questo fondo egli deve (12r) alla
Corte Baronale della Città un censo perpetuo di annui carlini tredici e mezzo.
Ceramidio (il, di S. Anna,
anche Ceramido): contrada: 23r, 44r, 65r (seu Dezio Martire), 84v (seu lo
Serro), 112r, (la Nunziata seu) 187r, 187v, 228v, 233r, 240v, 263r, 286r, 316r,
336v, 353v, 374r, 411v, 425v, 430v, 438r (seu la Gurna di S. Anna), 446r, 449r,
463v, 464v (seu Zetera), 464v (lo Serra seu), 473r (di S. Anna), 475r, 484r,
(lo Serro seu) 485r, (li Bizzola seu) 498v, 500r (seu l'Ospedalello), (lo Serro
seu) 504r, (Gurna seu)508v, 512v, 514v,
528v, 539v (seu la Contura), 568v (di S. Anna), 593v (di S. Anna), 598r, 603r,
607r, . - Antonino Sofi qm Simone,
ceramidaro, vi possiede un pezzetto di terra per comodo dell'arte sua. Sopra di
essa paga annui carlini dieci alla Chiesa dello Spirito Santo, il quale peso
assorbe la rendita. | Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425v), vi
possiede un fondo di olive di mezzo moggio, confinante con i beni di don Pietro
Celi e di don Paulo Barilà, stimata la rendita in annui carlini quattro: 425v.
| Il canonico don Domenico Silvestri in contrada Ceramidio seu la Gurna di S.
Anna possiede un fondo di olive, di moggia uno e mezzo, confinante con i beni
dei Domenicani e dell’Abbazia del Casale di S. Anna, stimata la rendita in
ducati 8 e grana 40 annui: 438r. | Il
Principe Scipione Spinelli vi possiede un fondo di olive di moggia due,
confinante con i beni di San Mercurio, ed altri, stimata la rendita in ducati
1.80 annui: 593v.
Cermanoli: contrada: 216r,
256r, 279v, 487r, 490v, 491v, 499r, (il Pizzuto seu –) 506v, 529v (– seu
Tizzone), 607r. - Don Francesco Antonio Mezzatesta vi possiede un fondo d'olive
di moggia due, confinante con i beni del magnifico Antonino Anile, Giuseppe
Tudisco e altri, stimata la rendita in ducati 3.75 annui: 216r. -
Ciaffo: contrada (19r). -
Antonio Grimaldi (19r) vi possiede un fondo di olive di moggi due, confinante
con i beni del dottor fisico Francesco Zangarii e di don Vinenzo Longo, stimata
la rendita per annui carlini quarantotto [[16].
Cinnarata (La): contrada:
16v, 27r, 51v, 72r, 176v, 177r, 184r, 289v. - Antonino Dominici (16v) vi
possiede un fondo aratorio di moggi tre, aventi per confinanti i beni di
Giuseppe Antonio Italiano e Bruno di Caria, stimata la rendita in annui carlini
diciotto, sopra il quale si corrisponde alla Corte Baronale l'annuo canone di
carlini diciotto, che assorbe tutta la rendita.: 16r.| Antonino Casari (26v) vi
possiede un terreno aratorio di moggi due e mezzo, confinante con i beni di
Domenico Falcone e di Giuseppe Antonio Italiano, stabilita la rendita in annui
carlini quindici, sopra il quale fondo grava il peso di annui carlini venti dovuti
alla Corte baronale, cosa che assorbe la rendita: 27r. | Antonino Arena alias
Manazza vi possiede terre aratorie per moggia tre, confinante con i beni di
Santo Benincasa e di Francesco Safioti: 32v. |
Don Antonino Silvestri vi possiede due moggia di terre seminatorie,
confinanti con il fiume a la via pubblica, stimata la rendita in annui carlini
cinque: 51v.
Cola d’umbra: contrada:
463vbis, 499r. - L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo
di olive di moggia uno, confinante con i beni di dell’Ospedale e di Domenico
Cullura, stimata la rendita in carlini sette e mezzo annui: 463vbis.
Cono, S.: contrada: 438r.
È nominata una sola volta ed è probabile trattasi di errore: occorre
confrontare la revela. - Il canonico don Domenico Silvestri vi possiede un
fondo di olive, di moggia tre, confinante con i beni dei fratelli Mezzatesta e
del magnifico Domenico Lemmo, stimata la rendita in ducati 12 annui: 438r.
Corbo di Paracodio:
contrada: 465r (seu Barritteri). - L'Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi
possiede terre seminatorie di moggi
trenta, in tre membri, confinanti con i beni del monastero di san Mercurio ed
altri, stimata la rendita in ducati ventiquattro annui: 465r
Crisafi: contrada. - Don
Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425r), vi possiede un fondo di terre
aratorie, di moggia uno e mezzo, confinante con i beni di don Pietro Celi e di
don Pietro Arena, stimata la rendita in annui ducati tre.
Croce della Vina (La):
contrada: 23v (seu S. Vito), (Galimi seu –) 103r, (Galimi seu –) 155v, 198v
(seu Melizzano), 319v (seu la Nunziata), 353v, 404v, 437r, 438r, 463r, 494r,
512v, 522v, (Galimi seu –) 528v, (Galimi seu –) 549r, 571r. - | Antonio
Morabito qm Isidoro (23v) vi possiede un altro suo fondo vitato, di un moggio,
confinante con i beni di Antonino Giofrè e di Domenico di Andrea, stimata la
rendita in annui carlini ventisei: 23v.
- Più in detta contrada lo stesso Antonio Morabito qm Isidoro (24r) possiede
altro vitato, di moggi uno e mezzo, confinante con i beni Michiele Tomeo, e il
fiume corrente.: 24r. | In detta contrada
La Croce della Vina seu La Nunziata il R.S.M. (319v) vi possiede un
fondo di olive di moggia quattordici, confinante con i beni della Chiesa dei
miracoli ed altri, stimata la rendita in annui ducati venticinque: 319v.| Il
canonico don Domenico Silvestri vi possiede un fondo di olive, di moggia due,
confinante con i beni del reverendo don Vincenzo Longo e di San francesco
d’Assisi, stimata la rendita in ducati 18 annui: 438r. | La Collegiata di prima
fondazione vi possiede un fondo di olive di mezzo moggio, confinante con i beni
della Consolazione e con quelli della chiesa dei Miracoli, stimata la rendita
per carlini sette e mezzo annui: 463rbis.
||
Cuppari: contrada (19v). -
Antonio Grimaldi vi possiede in detta
contrada un territorio che è parte boscosa e parte aratoria e parte arbustato,
di moggi duecento, pari a circa 66 ettari, confinante con i beni di don
Giuseppe Antonio Lacquaniti e dell’Abbazia di San Fantino, stimata la rendita
per annui ducati sessanta. Sopra questo fondo Antonio Grimaldi (20r) ha il peso
di censo minuto perpetuo che corrisponde all’Abbazia di san Fantino per annui
grana sette e mezzo.
Cuzzopodi: contrada: 19r,
51v, 65r#, 160v, 235r, 308r, 308v, 450v, 463bis, 472v, 487v, 501r (seu S.
Margherita), 506r, 522v, (lo Borgo seu) 569r. - Don Antonio Grimaldi vi
possiede un fondo di olive e frutti di moggia sei, confinante con i beni di don
Domenico di Franco e del convento dei padri Domenicani, stimata la rendita per
annui ducati dodici: 19r. | Don Antonino
Silvestri vi possiede un un fondo di olive di moggi due, confinante con i beni
di don Giuseppe Antonio Silvestri e dei magnifici Carmine e Giovanni Alfonso
Militano di Palmi, stimata la rendita in annui ducati sette: 51v. Antonino Cullura, mastro giarraro, vi possiede
un fondo d’olive di moggi quattro, confinante con i beni di don Antonio
Grimaldi e del convento dei Domenicani,
stimata la rendita in ventiotto carlini annui: 65r. | Il Notaio Michiele Guardata
(la sua vedova) vi possiede un fondo alborato e vitato di moggia tre,
confinante con i beni della chiesa del Soccorso ed altri, stimata la rendita
per annui carlini venti: 308r. Più in
detta contrada il Notaio Michiele Guardata (la sua vedova) vi possiede un fondo
alborato e vitato di moggia quattro, confinante con i beni del canonico don
Giuseppe d’Alessandro e del Signor Giuseppe Antonio Silvestri, stimata la
rendita per annui carlini trentanove:
308r. Più in detta contrada il Notaio Michiele Guardata (la sua vedova)
vi possiede altro fondo alborato e vitato di moggia due e mezzo, confinante con
i beni della collegiata di prima fondazione ed altri, stimata la rendita per
annui carlini venti: 308v. | La
Collegiata di prima fondazione vi possiede un fondo di olive di moggi
ventiotto, confinante con i beni del magnifico Antonino Anile e di Notar
Michiele Guardata, stimata la rendita oer ducati venti annui: 463bis. | Il
canonico don Giuseppe d‘Alessandro vi possiede un fondo alborato di moggi
quattro, confinante con i beni della vedova del Notar Guardata e del Signor
Giuseppe Antonio Silvestri, stimata la rendita in 7.40 ducati annui: 450v -
Falco: contrada: (la
Pietra seu) 320r, 469v, 472r, (la Limbia seu) 507r, 514r, (la Limbia seu) 519v,
(la Trinità seu) 540r. - L'Insigne Collegiata di 2ª Fondazione vi possiede un
fondo di olive, di un moggio, confinante con i beni dei Domenicani, stimata la
rendita in carlini dieci annui: 469v. -
Faldella: contrada: 56r,
56v, 99r, 194r, 216r, (il Fiumicello seu) 320v, 332r, 362r, 367r, 377v, 401v,
434r, 608r. - Don Francesco Antonio Mezzatesta vi possiede un fondo alborato di
moggi uno e mezzo, confinante con i beni di Francesco Muscari, di Domenico
Nesci ed altri, stimata la rendita in ducati 1.30 annui: 216r. -
Feudicello: contrada: 32v (seu Costa di Grillo), 37r (seu
Costa di Grillo), Carangitola seu) 46v, 52r (seu Costa di Grillo) 94r, 109r
(seu CdG), 120r, 154v (seu CdG), 309r (seu CdG), 464r (seu la Valle di
Malandrino), 524r. -
- 32v: Antonino d’Arena alias
Manazza vi possiede terre aratorie pillose di moggia quattro, confinanti con i
beni di Antonino Muscari e di Domenico Caravari.
- 37r: Antonino Candila,
bracciale, di anni 25, vi possiede in contrada detta il Fiumicello seu Costa di
Grillo un fondo di terre aratorie di moggia tre, confinante con i beni di Paulo
Sofi e di Demetrio Arcudi, stimata la rendita in annui carlini dodici.
- 52r: Antonino Terranova possiede in contrada il Fiumicello seu Costa
di Grillo tre moggia di terre pillose, confinante con i beni di Mercurio Fidele
e di Nunzio Todarello, stimata la rendita in annui carlini dodici.
- 464bis: In contrada il feudicello seu la
Valle di Malandrino l'Insigne Collegiata di prima fondazione possiede quattro
moggia di terreno inculto con poche olive, confinante con i beni di Francesco
d’Assisi, ed altri, stimata la rendita in annui carlini quindici.
Feudo di Fiore: contrada:
9v (Feudo delli SS. Fiori di S. Biase), 145r, 215v, 296r, 362v, 561v2. - Don
Francesco Antonio Mezzatesta (215v) vi possiede in detta contrada "Feudo
di Fiore", e valle di Paseo seu la Survia, un fondo alborato e in parte
selva cedua castagnola, di moggia quaranta, confinante con i beni di don
Giorgio Rossi e di Domenico Caravari, ed altri, stimata la rendita per annui
ducati 25.
Filareto: San Filareto: contrada: 16v, 26r, 33v
(Pizzinni seu) 41r, 42v, (La Vina seu) 43r, 45v, 53r, 54v, 62v, 63v, 67v, 84r,
85v, 90r, 93r, 96v, 97r, 110v, 115v, 118r, 122r, 126r, 128r, 128v, 129r, 131r,
141r, 167r, (il Gaglioffo seu) 169r, (Merlo seu) 174r, 180r, 185r, 186v, 214r,
222r, 226r, 241r, 253v, 281r, (Merlo seu) 284v, 289r, 290v, 300v, 302r, 308r
(seu la Vina), 314v, 319r, 330r, 330v, 352r, 368r, 371v, 380v, 385r, 385v,
388v, 389v, 390r, 391r, 392r, 399v, 400r, 405v, 415r, 423v, 424r, 425v, 430v,
440v, 442r (seu Merlo), 444r, 445r, 449v, 460r (seu Calamona), 525v, 544r (seu
la Vina), 544v, 546r. -
- 16r: Antonino Dominici vi
possiede un fondo alborato e vitato di moggi quattro, confinante con i beni di
Antonio Zuccaro e di Santo Raimondo, stimata la rendita in annui ducati quattro
e grana venti.
- 26r: | Antonio Lamantea vi possiede un fondo
arborato e vitato, di moggi due, confinante con i beni di Domenico Zirilli e
del Magnifico Giuseppe Rossi, stimata la rendita in annui ducati tre.
- 33v: Antonino Zillepa vi
possiede un fondo alborato di moggio uno, confinante con i beni di Salvatore
Candito e di Domenico Pipino, stimata la rendita per annui ducati quattro e
grana venti.
| La confraternita laicale di San Michele vi
possiede un fondo di terre seminative con pochi alberi, confinante con i beni
di del canonico don Francesco Clemente e del canonico don Domenico Barba. La
rendita è stimata in annui carlini ventuno. Sopra questo fondo grava un censo
perpetuo di annui carlini dodici che si corrispondono ai Padri Basiliani. |
Francesco Schimizzi vi possiede un fondo vitato di tre quarti di moggi,
confinante con i beni della vedova di Antonino Gullo e quelli di Candiloro
Repace, la cui rendita annui è stimata in carlini dodici: 185v. | Il Notaio
Michiele Guardata (la sua vedova) vi possiede un fondo alborato di moggia
quattro, confinante con i beni del monastero dei Basiliani ed altri, stimata la
rendita per annui ducati sei e carlini tre:
308r. | La vedova Antonio Cariddi vi possiede un fondo alborato di moggi
due, confinante con la vedova Giuseppe Caldarazzo e i beni del monastero dei
Basiliani: 380v2. | In contrada detto il Feudo don Basilio di Fiore, barone
della Terra di Cropani, possiede un bosco ceduo di moggia 640, confinante con i
beni di San Mercurio, di Santa Maria dei Poveri, della Badia di San Fantino, di
San Francesco di Paula e il fiume, stimata la rendita in ducati 716.80, con un
netto di oncie 2352.27,6, che ne fanno il più ricco in Seminara, dopo il Monte
di Pietà.
-
Fiumara (la): contrada:
74v, 489r, 533v, 540r, 541r (di S. Anna seu li Porrazzi seu Olivetello), 561r1,
564v2, 565r1 (seu Ridolfo). - Antonino Bugge di Melicuccà (561r1) vi possiede
un fondo alborato di un quarto di moggio, confinante con i beni della vedova di
Domenico Buggè Minore e di Domenico Buggè maggiore, stimata la rendita in
ducati 0.90 annui: 561r1. | Domenico Surace di Melicucca possiede in contrada
la Fiumara seu Ridolfo un fondo alborato e vitato di moggia uno, confinante con
i beni di Giuseppe Pizzinga e del reverendo don carmine Doria di Melicoccà,
stimata la rendita per annui ducati due che sono oncie sei e grana venti:
565r1.
Fiume Corrente: vengono
qui raccolti, divisi per contrada, tutti i fondi che hanno come confine un
“fiume corrente” o un corso d'acqua.
- Addelleria: contrada (21v).
- Vi possiede un suo fondo di moggi due
e mezzo Antonio Jannelli, confinante con Francesco Jannelli e il "fiume
corrente".
- Ceramida (La): vedi San
Vito.
- Più in contrada la Cinnarata
don Antonino Silvestri (51v) possiede due moggi di terre aratorie, confinante
con il fiume e la via pubblica.
- Croce della Rina, seu
San Vito: contrada (24r): Antonio Morabito qm Isidoro (24r) possiede altro suo
fondo vitato, di moggi uno e mezzo, confinante con i beni Michiele Tomeo, e il fiume
corrente.
- Feudo di Fiore: 561v2. -
In contrada detto il Feudo don Basilio di Fiore, barone della Terra di Cropani,
possiede un bosco ceduo di moggia 640, confinante con i beni di San Mercurio,
di Santa Maria dei Poveri, della Badia di San Fantino, di San Francesco di
Paula e il fiume, stimata la rendita in ducati 716.80, con un netto di
oncie 2352.27,6, che ne fanno il più ricco in Seminara, dopo il Monte di Pietà.
- Forese (Lo): contrada
(5v). - Vi possiede don Antonio d’Alessandro (5v) un piccolo fondo di meno di un moggio (mezzo
quarto) che confina con i beni del magnifico Giovanbattista Monizio e il fiume
corrente.
- Galimi: contrada (24r).
- Antonio Morabito qm isidoro vi possiede un altro suo fondo vitato, di moggia
quattro, confinante con i beni di Giuseppe Judica, e fiume corrente.
- Marcaniti: contrada
(23v). - Antonio Morabito qm Isidoro vi possiede un fondo alborato di cinque,
confinante con i beni del Monastero di san Mercurio e fiume corrente.
- Race: contrada. - Don
Francesco Antonio Mezzatesta vi possiede un fondo alborato di un moggio,
confinante con i beni dei Domenicani e il fiume, stimata la rendita in
annui ducati uno: 216v. -
- Strazzata: (la)
contrada: 593v (seu Fiume). - | Il
Principe Scipione Spinelli possiede in
contrada la Strazzata seu il Fiume terre
aratorie di moggia venti, confinanti con
i beni dei Padri Basiliani e Fiume, stimata la rendita in ducati 7 annui: 593v.
- Vito (san) seu La
Ceramida: contrada (18r). - Antonino Ameraglia (18r) in questa contrada di
San Vito possiede un altro fondo alborato e vitato di moggi uno, confinante con
i beni di Giovanni Rijtano ed il fiume corrente.
Fiumicello (il): contrada: 12v, 55r, 55v, 56r, 57r, 60v, (Faldella seu –)
99r, 109v (seu la Grotta), 116v (seu La Tagliata), 120v, 121v, 145r, 174v, 175r, 190v, 197r, 216v (seu l'Olivarito),
224v, 235r (Fiumicello Passo seu le Conciarie), 266v, 272r, 272r, 272v, 282r,
310r, 320r (seu Francisi seu la Grutta), 320v, 321v (seu Faldella), 325v, 335v
(seu la Grotta), 336r, 344r, 362r, 405r, 434r, 437r, 437v, (Francisi seu) 443r,
451r, 477r, 487v, (la Grutta seu) 499r 513v, 524r (seu La Stagliata). -
- 12v: Antonino Nesci vi possiede un fondo alborato di moggia due e
mezzo, confinante con i beni di Stefano Tudesco e della Mensa Vescovile di
Mileto, stimata la rendita in annui ducati tre e mezzo: 12v.
- 216v: Don Francesco Antonio
ivi, in contrada il Fiumicello seu l'Olivarito, possiede un fondo alborato e
vitato di moggia quattro, confinante con i beni della Mensa vescovile di
Mileto, di Stefano Tudisco ed altri, stimata la rendeta per ducati 10 annui:
216v.
- 320r: In detta contrada detta il Fiumicello seu
Fravisi ossia la Grutta il R.S.M. vi possiede un fondo di olive di moggia tre,
confinante con i beni del Monastero di San Mercurio ed altri, stimata la
rendita in annui ducati sette e mezzo: 320r.
- 320v: In detta contrada il Fiumicello, apparsa
finora con diverse denominazioni aggiuntive alle quali adesso si aggiunge un
"seu Faldella" il R.S.M. vi
possiede un fondo di olive di moggia uno, confinante con i beni dell’Ospedale
ed altri, stimata la rendita in annui carlini cinque: 320v.
- 344r: Il pignataro Paulo Marano
vi possiede un fondo alborato, di moggio uno, confinante con i beni di Paulo
Nesci e di Marco Mastrojanni, stimata la rendita in carlini venti annui: 344r.
Folari: contrada: 6v, 31v, 95v, 96r, 105v, 118v, 135v, 136r,
137v, 141r, 141v, 142r, 148r, 149v, 150v, 151r, 159r, 159v, 161v, 179r, 179v, 197r,
319v, 427r, 432r, 433v, 463r, 474v, 513r, 516r, 523r, 529r. - Vi possiede don
Antonio d’Alessandro (6v) un territorio sopra il quale Nicola Bagalà e altri
particolari di Palmi gli corrispondono annualmente un censo di ducati trentotto:
6v. | Antonio Cavallaro (31v) vi possiede un fondo di olive d’aumento di un
moggio, confinante con i beni di Cono Zanghì e di Antonino Impiumbato di Palmi,
stimata la rendita in annui carlini quattordici. Ed altro fondo vi possiede
nella stessa contrada, vitato, di moggia uno, confinante con i beni di Domenico
Carcapietra e di Paulino Argili di Palmi, stimata la rendita per annui carlini
venti: 31v. | In contrada Solari seu la Paterna don Bruno Melara (427r)
possiede un fondo alborato e vitato di moggia sedici, confinante con i beni di
don Domenico di Franco e di San Mercurio, stimata la rendita in annui ducati
trentuno e mezzo: 427r. | La Collegiata di prima fondazione vi possiede un
fondo di olive di moggi tre, confinante con i beni di Giacomo Melara, stimata
la rendita per ducati sei annui: 463rbis. || In detta contrada, seu Petrolina,
il R.S.M. possiede un fondo alquanto alborato di moggia 10, confinante con i
beni di don Antonio d’Alessandro e la via pubblica. Per questo toponimo, grazie
alla Platea Aquino, possiamo arguire che la denominazione "Petrolina"
è più recente rispetto alla prima, e questo forse potrebbe essere un criterio
per altre doppie o triple denominazioni: la prima forse, e ripeto il forse,
potrebbe essere la più antica, e le altre più moderne. Il toponimo Petrolina si
riferisce a donna Petrolina Aquino che in successivi matrimoni in cui rimase
vedova si trovò ad ereditare fondi confinanti che poi formarono un unico fondo
cui si diede il nome di Petrolina e che potrebbe non corrispondere con tutta
l'estensione della precedente denominazione Solari. Poiché parecchi toponimi
hanno una doppia o tripla denominazione noi in questo Dizionario riportiamo i
dati solo sotto la prima denominazione senza ripeterli per ogni altra. In
qualche altro modo risolveremo la questione delle sovrapposizioni: 6v.
Forese: (il, lo) contrada:
5v, (in contrada il borgo seu il F.) 203v, 430v, 463rbis, (in contrada lo Borgo
seu il F.) 506r. - Vi possiede don Antonio d’Alessandro (5v) un piccolo fondo di meno di un moggio (mezzo
quarto) che confina con i beni del magnifico Giovanbattista Monizio e il fiume
corrente, stimata la rendita per annui carlini dieci: 5v. | L'Insigne
Collegiata di prima fondazione vi possiede un fondo di olive di un moggio,
confinante con i beni del magnifico Giovan Battista Monizio, e via pubblica,
stimata la rendita carlini dodici e mezzo annui: 463rbis. -
Foresta (la): contrada:
465r (seu Manna), 541r (seu Calamona). - L'Insigne Collegiata di Prima
Fondazione vi possiede terre aratorie di moggia sei, confinante con i beni don
Casimiro Coscinà ed altri, stimata la rendita in ducati quattri annui: 465r. -
Nella stessa contrada seu Manna (errata Mantica) l'Insigne Collegiata di Prima
Fondazione vi possiede terre seminatorie di moggia otto, confinante con i beni
della Mensa vescovile di Mileto ed altri, stimata la rendita in ducati cinque
annui: 465r. - Nella stessa contrada seu le due vie l'Insigne Collegiata di
Prima Fondazione vi possiede terre seminatorie di moggia dodici, confinante con
i beni del Monastero dell’Annunziata ed altri, stimata la rendita in ducati
nove annui: 465r. -
Frasche (le): contrada:
86v, 462r, (Barona seu) 464r, 469v, 500r, 507v, 532v. - L'Insigne Collegiata di
2ª Fondazione vi possiede un fondo di olive, di moggia quattro e mezzo,
confinante con i beni dell'Ospedale ed altri, stimata la rendita in ducati
sette annui: 469v. -
Fravisi: contrada: 22r,
56r, 57r, (la Limbia seu) 264r, 278r, 320v, 366v, 467vbis, 499r, 539r, 544r
(seu Crupi). - Mastro Antonino Russo vi
possiede un altro suo fondo, di olive, di moggi uno, confinante con i beni di
mastro Antonino di Condina e di Gregorio Mangione, stimata la rendita in annui
carlini tredici: 22r. | Il R.S.M. vi possiede un fondo di olive di moggia uno,
confinante con i beni del Monastero dei Basiliani ed altri, stimata la rendita
in annui carlini dieci: 320v. Il R.S.M.
vi possiede un fondo di olive di moggia tre, confinante con i beni del
Monastero dei Basiliani ed altri, stimata la rendita in annui ducati quattro:
320v. - | L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo di
olive di moggia uno, confinante con i beni di Santo d’Arena ed altri, stimata
la rendita in carlini sei annui: 463vbis.
Fundaco di Terramala:
contrada (425r). - Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425r), vi
possiede un fondo di terre aratorie di moggia sei, confinante con i beni di San
Michiele, dei Basiliani e di altri, stimata la rendita in annui ducati quattro.
Furia sei Pirara: è il
nome del feudo di don Francesco Antonio Mezzatesta (215r) in contrada Cannavà,
di moggia centodieci, confinante con il suffeudo di don Antonio d’Alessandro,
chiamato Munturno seu Sedaro, e con i beni della Mensa vescovile di Mileto. Si paga
l'adoa all'università di Seminara come suo suffeudo. È dato a dmeliorandum seu
censo enfiteutico a diverse persone di Palmi.
Gaglioffo: il, contrada
(425r). - Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425r), vi possiede un
fondo vitato e alborato di moggia cinque, confinante con i beni di Marco
d’Arena e son Pietro Celi, stimata la rendita in annui ducati sette e grana
venti. Vi possiede ancora un fondo di olive, di mezzo moggio, confinante con i
beni di Giovanni Buggè e di Antonio Punteri, stimata la rendita in annui
carlini sei.
Galimi: contrada: 24r, 103r (seu la Croce della Vina), 155v (seu
la Croce della Vina), 157r, 201v, 258r, 278r, 306r, 319v (seu Ronciglio), 337r,
367v, 412r, 429v, 461r (S. Margherita seu) 498v, 528v (seu la Croce), 544v,
549r (seu la Croce della Vina). - Antonio Morabito qm Isidoro vi possiede un
altro suo fondo vitato, di moggia quattro, confinante con i beni di Giuseppe
Judica, e fiume corrente, stimata la rendita in annui ducati cinque. | In detta
contrada seu Ronciglio il R.S.M. possiede un fondo di olive di moggi due,
confinante con i beni dell’Ospedale ed altri, stimata la rendita per annui ducati
cinque. Qui due moggi rendono più di due ducati ciascuno, a differenza di un
fondo di olive in contrada il Merlo (319v) che ne rende uno solo per ciascuno
dei suoi venticinque moggi.
- 367v: Vi possiede Stefano
Ioculano un fondo di olive di moggio uno, confinante con i beni della chiesa di
San Giuseppe e degli eredi di Giuseppe Judica, stimata la rendita per annui
carlini quindici.
Giovanni: san, contrada
(9v). - Vi possiede Mastro Antonino Evangelista qm Domenico (9v) un fondo
alborato e vitato, di moggia due, confinante i beni di Porzia Evangelista, del
convento di San Francesco di Paula e di Francesco Muscari, stimata la rendita
per annui ducati cinque e grana settanta [19]. Sopra questo fondo mastro
Antonino paga grana ventiquattro e mezzo perpetui all'Abbazia di S. Fantino
(10r). | Antonio di Condina (15v) vi possiede un fondo alborato di moggi due,
confinante con i beni di Giuseppe Schimizzi e di Domenico Todesco, stimata la
rendita per annui carlini trenta otto e mezzo [12.25]. Sopra questo fondo paga
all'abbate beneficiario di san Fantino carlini ventisei e mezzo di censo
perpetuo. | È menzionato a 2r con questo toponimo un fondo di Antonio Masseo
per il quale deve in censo perpetuo di 35 grana all'Abbazia di San Fantino. |
Il Principe Scipione Spinelli vi possiede un fondo di olive di un quarto di
moggio, confinante con i beni di mastro Stefano Tudisco, ed altri, stimata la
rendita in annui ducati 0.40: 593v.
Giovanni Teologo: san
(dicitua completa san Giovanni Teologo): contrada: 51r, 173v, 175r, 190r, 305v,
316v, 363r, 383v, 384r, 416r, 454r, 464rbis,
473r, 524r. - L'Insigne Collegiata di prima fondazione vi possiede un fondo d'olive
di un moggio e mezzo, confinante con i beni dei Paulini, ed altri, stimata la
rendita per annui carlini trentai: 464bis.
Giudice (il): contrada:
593r. - Il Principe di Cariati vi possiede un fondo alborato di olive di moggia
30 cerca, confinante con i beni dei Domenicani ed altri, stimata la rendita per
ducati 25 annui: 593r. -
Granaro: contrada: 318r, 547r, 550v, 551v, 553r, 553v,
554r, 558v, 563v1, 564r, 567r1, 567r2, 567v, 571v, 572r, 572v, 573r, 577v,
578r, 578v. 580r, 580v, 582r, 583r, 584r, 584v, 586r, 587r, 558r, 589r,
590r, 592r, 595v, 602r, 604r, 605v, 606r. - Cosimo Violante di Bagnara vi
possiede un fondo vitato di moggio uno, confinante con i beni della vedova di
Gregorio Masseo e di Andrea Giofrè, stimata la rendita per annui ducati sei:
563v1. - | Carmine Caratozzolo di Bagnara vi possiede un fondo vitato di moggia
due, confinante con i beni di Matteo Gaglioti e di Sebastiano Gramuglia,
stimata la rendita per ducati due annui: 564r2.
Grazia (La): contrada
rurale, indicata anche come contrada urbana (v.): 117r, 463vbis, 491v (seu
l’Oliveto). 492r (della Vina), 524r (seu l’Oliveto), 454r, 525v (seu
l’Oliveto), 544r (seu la Trinità). - L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione
vi possiede un fondo di olive di moggia tre e mezzo, confinante con i beni dei
Baliliani e altri, stimata la rendita in ducati sette e mezzo annui: 463vbis.
Grimoldo: contrada: 559v,
560r, 561r3, 561v, 562r, 562v, 563r, 564v, 566r, 566v, 570r, 570v, 574r, 574v,
575r, 575v, 576r, 578v, 579v, 581r, 581v, 583v, 584r, 584v, 586v, 587v, 588v,
589v, 590r, 590v, 592r, 602r, 606r. - Ambrogio Papalia di Bagnara vi possiede
un fondo vitato di moggi uno, confinante con i beni di Francesco Napoli e di
Natale Papalia, stimata la rendita in ducati 0.80 annui: 559v1. | Antonio
Bellantoni vi possiede un fondo vitato di moggi uno, confinante con i beni del
reverendo don Simone Gemelli e di Raimundo Lo Bianco, stiamata la rendita per
annui ducati 0.80: 559v2. | Antonino Tripodi di Bagnara vi possiede un fondo
vitato di commio mezzo, confinante con i beni di Roccho richichi e del
renerendo don Domenico di Leo, stimata la rendita per annui ducati 1.40: 560r2.
| Antonino Polimeni di Bagnara vi possiede un fondo vitato di un moggio e
mezzo, confinante con i beni di Marco Bagnato e di Matteo Gaglioti, stimata la
rendita in ducati due annui: 561r3. | Antonino Filoramo, di Bagnara, vi
possiede un fondo vitato di un moggio, confinante con i beni di Antonino
Zaghari ed altri, stimata la rendita per annui ducati uno: 560r1. - | Biagio
Tripodi di Bagnara vi possiede un fondo vitato di mezzo moggio, confinante con
i beni di Vittorio Versaci e di Giuseppe Versace, stimata la rendita in annui
ducati 0.40: 561v1. | Bruno Zaghari di Bagnara vi possiede un fondo vitato di
mezzo moggio, confinante con i beni di Giuseppe Suraci e di Antonino Zanghari,
stiamata la rendita per 0.40 ducati annui: 562r2. | Carmine Federico di Bagnara
vi possiede un fondo vitato di moggia tre, confinante con i beni di Francesco
Fiduni e di Domenico Tripodi, stimata la rendita in annui 2.50 ducati: 562v1. -
Più possiede in detta contrada altro fondo di moggia due, confinante con i beni
di Vincenzo Bellantoni e di Matteo Artuso, stiamata la rendita in ducati 2.10
annui: 562v1. | Carmine Fiduni di Bagnara vi possiede un fondo vitato di moggia
due, confinante con i beni del reverendo don Vincenzo Parisi e di Francesco
Fiduni, stimata la rendita per ducati 1.50 annui: 562v2. | La corte ducale di
Bagnara vi possiede terre aratorie germane di moggia venticinque, confinante
con i beni di Rocco Fidele e Placido Sgroi, stimata la rendita per ducati 7.50
annui: 563r1. | Caterina Gramuglia vi possiede un fondo vitato di un moggio,
stimata la rendita in ducati 1.40 annui: 564v.
Gulli: contrada (380r). -
La vedova Anna Auddino vi possiede un fondo alborato e vitato di mezzo moggio,
confinante con i beni del rev.do don Paulo Barilà e della Vedova Domenica
Giroffalo, stimata la rendita in annui carlini venti. Sopra questo fondo la
vedova tiene un censo perpetuo di ducati 0.40 con il convento dei Padri
Paulini. | Domenico Zoccali di Bagnara vi possiede un fondo di tre quarti di
moggio, confinante con i beni di don Vincenzo Corsaro: 565r2. | Domenico
Zoccalà vi possiede un fondo vitato di un moggio, confinante con i beni di
Probbo Zoccalà e di Domenico Florio, stimata la rendita in ducati 3 annui:
566r2.
Lacco: (Lo) contrada: 9r, 46v, 80r, (la Casa vecchia
seu) 94r, 117r, 143v, 213v, 214r, 238r, 281v, 353r, 365r, 438r, 473r, 477v,
489r, 514r, 524v. 532v, 539r, 569r. - Vi possiede Antonino Evangelista
qm Domenico (9r) un fondo alborato di moggi uno e mezzo, confinante con i beni
del convento di San Francesco d’Assisi, e della Cappella del Santissimo
Sagramento, stimata la rendita per annui carlini dieci: 9r. | Il canonico don
Domenico Silvestri in contrada Lo Lacco seu Limaddi possiede un fondo alborato
di moggia cinque, confinante con i beni donna Maruzza Longo ed Antonio Giordano,
stimata la rendita in ducati 10 annui: 438r.
Limauddi: contrada: la grafia del toponimo è instabile:
limauddi, limaddi: 6r, 26r, 28v, 29r, 36r, 42v, 59r, 90r, 97v, 106r, 112v,
113r, 132v, 133r, 133v, 139v, 140r, 143v, 169r, 169v, (Papao seu) 221r, 221v,
225v, 242r, 256r, 256v, 274r, 280r, 333r, 382r, 406r, 412v, 416v, 429r, 432r,
437v, 446v, 448v, 473r, 477v, 485r, 496v, 500v, 501r, 507v, 512r, 514v, 515r,
515v, 524v, 532v, 533r, 599v, 633r. -
- 36r: Andrea Giofrè vi possiede
in contrada Limauddi un fondo alborato di mezzo moggio, confinante con i beni
dell'ospedale, del sacerdote don Giuseppe di Genua e di Antonio Catanzaro,
stimata la rendita per carlini otto annui.
In due partite la vedova Antonia Jenaro (382r) vi possiede un fondo
alborato e vitato di moggia due, confinante con i beni del suddiacono don
Felice Vaccaro e di Rosa Caldarazzo,
stimata la rendita in annui ducati 2.20. In altro fondo nella stessa contrada,
vitato ed alborato, di moggia uno, confinante ancora con don Felice Vaccaro, di
moggia uno, la rendita stimata è di carlini dodici. Limaddi: (Limaudi,
seu il Serri) contrada. (6r) - Vi
possiede un fondo alborato di moggia uno don Antonio d’Alessandro (6r),
confinante con i beni del monastero di San Mercurio, del canonico don Domenico
Silvestri, e di Antonino Giordano, stimata la rendita per annui carlini
tredici. | Antonio Lamantea (26r) vi possiede un fondo arbustato di moggi uno,
confinante con i beni di Francesco e Rosa Caldarazzo, stimata la rendita in
annui carlini ventuno [7]. | Antonino Clementi (29r) vi possiede un fondo
arbustato di un moggio e mezzo, confinante per ogni lato con i beni del
convento dei Predicatori, stimata la rendita per annui carlini venticinque,
sopra il quale fondo tiene il peso d’annui carlini trentasei e mezzo di censo
perpetuo che corrisponde al detto convento, il qual peso assorbe la rendita. |
La Colleggiata di 2ª Fondazione vi possiede un fondo di olive di un moggio,
confinante con i beni dei Domenicani ed altri, stimata la rendita per carlini
quindici annui: 470r.
Limbia (la): contrada
(264r). - Detta anche Fravisi. - Vi possiede un fondo alborato don Giuseppe
Antonio Silvestri (264r), di moggia due, confinante con i beni di don Giorgio
Rossi e dei Conventuali.
Lopparello: contrada (9v).
- Vi possiede un fondo alborato mastro Antonino Evangelista qm Domenico (9v) di
moggi uno, confinante con i beni di donna Petronilla Aquino e di Giuseppe Russo
di Marco, stimata la rendita per annui carli sei [2]. Su questo fondo mastro
Antonino (10r) paga al monistero di san Mercurio un censo perpetuo di annui
grana cinquanta [1.20].
Lucia: contrada Santa
Lucia: (la Paterna seu) 25r, 81r, (la Paterna seu) 195v, 244r, 264r, 294r,
345v, 389v, 439r, (Tizzone seu) 454r, 463vbis, 485r, (Mortarello seu) 487v,
498v (seu Papocchia), 529r, (la Paterna sive) 599r. - Vi possiede un fondo
vitato don Giuseppe Antonio Silvestri (264r), di moggia cinque, confinante con
i beni di don Domenico Silvestri e della magnifica Lucrezia Tomeo: 264r. |
L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive di
moggia dieci, confinante con i beni di San Francesco d’Assisi e del Dottor
Paulo Chitti, stimata la rendita in ducati undici annui: 463vbis. -
Malamorte: contrada: 2v,
235r, 279r, (Torre Spinelli seu)281r, 465v. - Antonino Maci vi possiede un territorio
arborato e vitato di moggia due e mezzo, confinante con i beni dei PP.
Prediatori di questa Città e con quelli di Giuseoppe tudesco, stimata la
rendita per annui ducati tre: 2v. | L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi
possiede un bosco di cerchi castagnali, di moggia quarantacinque, confinante
con i beni del convento dei Padri Domenicani ed altri, stimata la rendita per
annui ducati quindici: 465v. -
Marcaniti: contrada (23v).
- Antonio Morabito qm Isidoro vi possiede un fondo alborato di cinque,
confinante con i beni del Monastero di san Mercurio e fiume corrente, stimata la rendita in annui
ducati quattro e grana quaranta.
Margerita (Santa):
contrada (18v, 319v). - Vi possiede un fondo di olive don Antonio Grimaldi
(18v), di moggi sei. confinante con i beni del convento di San Francesco di
Paula, e la strada pubblica, stimata la rendita per annui ducati undici. | Il
R.S.M. (319v) vi possiede un fondo di olive di moggia dodici, confinante con i
beni della chiesa dei miracoli ed altri, stimata la rendita in annui ducati
quindici: 319v. | Il Principe di Cariati, duca di Seminara, Scipione Spinelli
vi possiede un fondo di olive di un ottavo di moggio, confinante con i beni del
mag.co Antonio Cavallo ed altri, stimata la rendita in ducati 0.40 annui: 593r.
Maria: santa, contrada
(5v, 19v). - Vi possiede un fondo alborato di moggia sei don Antonio
d’Alessancro, che ha per confinanti beni del convento di San Francesco di Paula,
del dottor Francesco Zangari e del Magnifico don Francesco Grimaldi, stimata la
rendita per annui ducati ventitrè. Vi possiede Antonio Grimaldi (19v) un altro
suo fondo arbustato di moggia tre, confinante con i beni della chiesa diruta di
S. Antonio Abate, del magnifico don Antonio d’Alessandro e del dottor fisico
Francesco Zangari.
Mastro di Casa: contrada:
320v (seu li Pantana), 461r, 465r, 470r,
535r. - Il R.S.M. vi possiede terre
aratorie di moggia quaranta, confinante con i beni delle Due Collegiate ed
altri, stimata la rendita in annui ducati venti: 320v. | L'Insigne Collegiata
di Prima Fondazione vi possiede terre seminatorie di moggia settantacinque,
confinante con i beni del Regio sacro Monte ed altri, stimata la rendita in
carlini ducati quarantadue annui: 465r. | La Colleggiata di 2ª Fondazione possiede in contrada Mastro di Casa seu il
Passo di Monsignore terre seminatorie di sette moggia, confinanti con i beni
del Monte di Pietà ed altri ed altri, stimata la rendita per ducati quiattro annui:
470r.
Matarello: contrada: (la
Paterna seu) 160v, 216v, 217v, 290v, 472v (sei l'Antifona), 492r, (Pontillo
seu) 515v, 523r, 529v, 530r, 538r. - Don Francesco Saverio Mezzatesta vi
possiede un fondo alborato di moggia quattro, confinante con i beni di don
Domenico di Franco, la via pubblica ed altri, stiamata la rendita per ducati
due annui: 216v. -
Mazzina: contrada: 5v, 60r, 61r, 130r, 155v, 156v, 164r, 164v,
173v, 174r, 175r, 192v, 227r, 228r, 245v, 267r, 351v, 353r, 367v, ( Filarena
seu M.) 376r, 422v, 424v, 425r, 440v (M. seu Alonzo), 454r, 456v (M. seu li
Candili), 460v, 462r (M. seu l’Impisi), 463v, 484r, 507v, 531r, 538v, 540v (M.
seu Alonzo), 541r, 558r, 576v. - Don Antonio d’Alessandro (5v) vi possiede un
fondo alborato di moggia quattro, confinanti con i beni del monastero di San
Mercurio, di quelli dell’Annunziata e di quelli della chiesa di Santa Maria
della Grazia, stimata la rendita per annui ducati sette e mezzo. | Tiberio
Aquino (376r) vi possiede un fondo di olive di moggi tre, confinante con i beni
di Antonino Evangelista ed altri, stimata la rendita per annui ducati cinque. |
Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425r), vi possiede un fondo di
olive di moggi uno e mezzo, confinante con i beni del monastero dell’Annunziata
e di don Vincenzo Longo, stimata la rendita in annui carlini ventinove. | Il
Magnifico Andrea Baratta di Nicotera (558r) vi possiede un fondo alborato di
moggi otto, confiante con i beni del Notaio Bruno di Condina, ed altri, stimata
la rendita in ducati 13.80.
Merlo: contrada: 4v, 36r, 62r, 171r, 174r (seu S.
Filareto), 240v, 254r, 263v, 284v (seu S. Filareto), 310v, 319v, 330v, 335v,
353r, 379r, 423r, (S. Filareto seu) 442r, 478v, 500v, 525r, 544v, 599r. -
- 4v: Vi possiede un fondo di
olive di un moggio Antonino Clementi (4v), che confina con i beni del sacerdote
don Giuseppe Repace e con quelli di Giuseppe Morabito: 4v. | In detta contrada
il R.S.M. possiede un fondo di moggi venticinque, confinante con i beni di don
Pietro Longo ed altri, stimata la rendita per annui ducati venticinque.
- 36r: Vi possiede Andrea Gioffrè
un fondo alborato di un moggio e mezzo, confinante con i beni di Giuseppe
Ramundo e di Notar Domenico Repace, stimata la rendita per annui ducati quattro
e grana venti.
- 310v: Vi possiede Matteo
Evangelista un fondo d'olive, di moggia uno, confinante con i beni della vedova
di Giovanni Arcudi e quelli di Antonino Pipino, stimata la rendita per carlini
dieci annui: 310v.
Minturno: detto anche
Sidaro. È un “feudo rustico” di circa 130 tomolate, pari a circa 81 ettari, che
don Antonio d’Alessandro possiede. Confina con il feudo del Magnifico Francesco
Antonio Mezzatesta e con i beni della mensa vescovile di Mileto. Su questo
“feudo rustico" don Antonio d’Alessandro paga l'adoa all'università di Seminara,
dato come suffeudo ad ameliorandum ossia a censo enfiteutico a più persone di
Palmi.
Molino del Passo:
contrada, indicata come vicina ad altra contrada detta il Molino delle Concie,
a sua volta collegata con un seu che precede alla contrada Pietra, senza
ulteriore specificazione, essendo una contrada Pietra della Farina e un altra
denominata Pietra Tagliata: 464rbis, 499v. -
Molino superno: il. contrada:
76r, 178r (seu le Fontanelle), 233v, 234r, 234v, 242v, 249r, 303r (S. Pietro seu il Molino superno), 315r,
321r, 477r (le Fontanelle seu il Molino superno) 569v, 571v (San Pietro seu il
Molino superno), 573v (contrada Media seu Molino superno), 577r - Il R.S.M. (321r) vi possiede un fondo di
olive di moggia due, confinante con i beni del reverendo don Pietro Celi ed
altri, stimata la rendita in annui carlini quindici. | Francesco Febbo di San
Procopio (569v1) vi possiede un fonfo vitato di un quarto di moggio, confinante
con i beni di Giuseppe di Febbo e di Giovanni Cristofalo, stimata la rendita in
ducati annui 0.60. |
Montagna: contrada: 137v,
204r, 224v, 337v, 427v, 430v (seu la Pietra della farina), 448v, 469v, 478r,
(Cermanoli seu) 490v, 491v, 506v, 513v, 523r, 529v. - L’Insigne Collegiata di
2ª Fondazione vi possiede un fondo di olive di due e mezzo moggia, confinante
con i beni della chiesa dell’Arco, ed altri, stimata la rendita per carlini
trenta sette e mezzo annui: 469v.
Monte (il): contrada (6r).
- Vi possiede don Antonio d’Alessandro un fondo di moggia due, confinante con i
beni di Michiele Carullo, del Regio Sagro Monte e del Mag.co Domenico Antonio
Celi, stimata la rendita per annui ducati quattro e grana venti.
Mortara (le): contrada: 73r, 76v, 77r, 89r, 129v,
130r, 142v, 165v, 223r, 233r, 275v, 276v, 277r, 303r, 460r, 469v, 475r, 500v,
514v, 534v, (il Gaglioffo seu) 544r, 565v, 571r, 605v. - L'Insigne Collegiata di 2ª Fondazione
vi possiede un fondo di olive, di moggia due, confinante con i beni dell'Ospedale
ed altri, stimata la rendita in carlini ventidue annui: 469v. - ! Domenico Martello di Melicuccà vi possiede
un fondo alborato di moggia due e mezzo, confinante con i beni di Domenico
Calogero e di Giovanni Di Filippo, stimata la rendita in ducati 5.70 annui:
565v2.
Mortille (le, la, li):
contrada: 10v, 11v, 16r, 21v, 25r, 50r, 58r, 103v, 127v, 135v, 148v, 155r,
183v, 184r, 184v, 199v, 201v, 211r, 211v, 220v, 224v, 253v, 254r, 283r, 289v,
295r, 318v, 319v, 324v, 330v, 335v, 336v, 337v, 343v, 364r, 368r, 388v, 392r,
414r, 442r, 456v, 463rbis (seu Pignatello), 533r. - | Vi possiede un fondo
vitato il bracciale Antonino Rè, di moggia uno, confinante con i beni di
Domenico Caracciolo e del Magnifico Giuseppe Antonio Repace, stimata la rendita
per annui carlini ventiquattro: 10v. | Antonino
Avellino (11v) vi possiede un fondo vitato di un moggio, confinante con i beni
di Lorenzo Chiemi e di Domenico Gallo, stimata la rendita per annui ducati
quattro e grana venti: 11v. | Antonino Dominici (16r) vi possiede un fondo
alborato e vitato di moggi due e mezzo, confinante con i beni del signor
Arcidiacono Clemente e di Natale Tirone, stimata la rendita in annui carlini
quattro e mezzo: 16r. - Nella stessa
contrada possiede un fondo vitato di moggi tre, confinante con i beni di
Giuseppe di Caria e della vedova di Paulo Lamarra, stimata la rendita per annui
carlini ventisette: 16v. | Antonio Jannello (21v), bracciale, vi possiede un
fondo vitato di moggi uno e mezzo, confinante con i beni di Domenico Tomarelli
e di Domenico Corso, stimata la rendita in annui carlini venti: 21v. | Antonio
Cidoni qm Tomaso vi possiede un fondo vitato, di moggi uno, confinante con i
beni di Domenico Corso e di Francesco d’Amico, stimata la rendita in annui
carlini quindici: 25r. | La Collegiata di prima fondazione vi possiede un fondo
di olive di moggia cinque, confinante con i beni di san Mercurio e di San
Francesco d'Assisi, stimata la rendita per ducati cinque annui: 463rbis. || In
detta contrada il R.S.M. (319v. e ss.) possiede un fondo di moggi tre,
confinante con i beni del monastero della SSma Annunziata ed altri, stimata la
rendita per annui carlini venti. Se si confronta la rendita di questo fondo di
olive di tre moggi con altro fondo sempre di olive ma in contrada il Merlo, di
moggi venticinque e con rendita annua stimata in ducati venticinque, se ne
deduce come non sia automatico che un moggio di oliveto renda sempre un ducato,
cioè carlini dieci. Il rendimento e la sua stima varia da contrada a contrada e
da altri fattori come la grandezza della pianta.
.
Nunziata (La): contrada:
30r, (S. Vito seu l'A.) 32v, 85v, 169r, 187r, 199r, 199v, 256r, 279v, 281v,
284v, (la Croce della Vina seu la N.) 319v, 351v, 376r, 422r, 447r, 457r, 458r,
462r, 463r, 472r, 494r, 501r, 505v, 506r, 512v, 522v, 528v, 539v, 541r, 593r. -
| Antonino Federico (30r) vi possiede un fondo di olive di mezzo moggio,
confinante con i beni del monastero di San Mercurio e della collegiata di
seconda fondazione, stimata la rendita per annui carlini diciotto: 30r. | Tiberio
Aquino (376r) vi possiede un fondo alborato, vitato e aratorio di moggia
trenta, confinante con i beni della chiesa di Santa Maria dei Miracoli ed
entrata circonvicinale, stimata la rendita per annui ducati trenta: 376r. | L'Insigne
Collegiata di prima fondazione vi possiede un fondo di olive di moggi tre,
confinante con i beni di San Mercurio e dell'Annunziata, stimata la rendita per
ducati sinque e mezzo annui: 463r. - In detta contrada la Collegiata possiede
altro fondo d’olive di un moggio, confinante con i beni del magnifico Giuseppe
Rosso e di Francesco Morabito di Palmi, stimata la rendita per carlini venti
annui: 463rbis. | Il Principe Scipione Spinelli vi possiede un fondo di olive
di mezzo moggio, confinante con i beni del monastero di san Mercurio, ed altri,
stimata la rendita in annui ducati 0.50: 593v.
Olivetello (l'): contrada:
464vbis, 541r. - L'Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo
di olive di moggi uno e mezzo, confinante con i beni del monastero di san
Mercurio ed altri, stimata la rendita per annui carlini dieci: 464vbis. -
Ospedale (l'): contrada:
302v, 464vbis, 500r. - L'Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un
fondo di olive di un quarto di moggio, confinante con i beni di don Gregorio
Lemmo ed altri, stimata la rendita per annui carlini sette e mezzo: 464vbis. -
Ospedaletto (l'):
contrada: 464vbis, (Mazzinella seu)
499v, (Ceramidio seu) 500r. - L'Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi
possiede un fondo di olive di un moggio,
confinante con i beni del Regio Sacro Monte ed altri, stimata la rendita per
annui carlini dieci: 464vbis. -
Pace (La): contrada: 60r
(seu l'Orfanelli), 60v (seu l'Orfanelli), (seu Vajanò) 107r, 155v, 224v, 225v,
237r, 237v (seu Cola), 279v, (seu Vajanò) 287r, 320v, 444r (seu Vajanò), 464r 477r (seu la Valle),
504r, 507v, 524v, 539r, 568r, (Vajanò seu) 572r, 602v. - Il R.S.M. vi possiede
un fondo di olive di moggia uno, confinante con i beni di Giuseppe Terantino ed
altri, stimata la rendita in annui carlini dieci: 320v. | L'Insigne Collegiata
di prima fondazione vi possiede un fondo d'olive di un moggio e mezzo,
confinante con i beni dell'arcidiacono Clemente ed altri, stimata la rendita
per annui carlini quindici: 464bis.
Palmi: contrada (ma in
realtà territorio, città di): 464vbis. - L'Insigne Collegiata di Prima
Fondazione vi possiede un fondo di olive di moggi due, confinante con i beni di
del canonico don Gregorio Sanchez ed altri, stimata la rendita per annui
carlini dieci: 464vbis. -
Paluci: contrada:
123r, 469v, 513r. - L’Insigne Collegiata
di 2ª Fondazione vi possiede un fondo di olive di mezzo moggio, confinante con
i beni di Cristofalo Capoferro, ed altri, stimata la rendita per carlini dieci
annui: 469v.
Papao: contrada: 56v, 130r, 134v, 147v, 221r (seu Limauddi),
240v, 458r, 508r.
Papocchia: contrada: 6r, 308r, (Pietra tagliata seu)
486r, (S. Lucia seu) 498v. 513r, 523r. 593r (seu Pietra tagliata). - Don
Antonio d’Alessandro vi possiede un fondo di olive, di moggia uno, confinante
con i beni di Elia Impiombato di Palmi, del monastero dell'Annunziata e di
quelli dell’Ospedale, stimata la rendita in annui carlini ventitrè: 6r. | Il
Notaio Michiele Guardata (la sua vedova) vi possiede un fondo alborato e vitato
di moggia tre, confinante con i beni del monastero dell’Annunziata e del
convento di San Francesco d’Assisi, stimata la rendita per annui sette e mezzo: 308r. | Il Principe di Cariati Scipione
Spinelli in contrada Papocchia seu la Pietra Tagliata possiede un fondo di
olive di un moggio, confinante con i beni del convento di san Francesco
d'Assisi ed altri, stimata la rendita in ducati 1 annui: 593r. |
Parrello, San: contrada,
sia urbana che rurale: 161v, 220r, 261r, 500v, 593v.
• 261r: Il pignataro Giuseppe
Russo qm Marco vi possiede un fondo di terre aratorie di una tumulata,
confinante con i beni di Antonino Vangelista e Vincenzo Pardo, stimata la
rendita in annui carlini cinque: 261r. |
Passo (il, lo) contrada: 22r, 49r, 52r, 235r (= Fiumicello Passo seu le
Conciarie), 290v (= Passo del Cavallo), 303r (= Passo del Cavallo), 377v, 464r
(il molino del Passo), 470r (= Mastro di casa seu il passo di Monsignore), 477r
(= le Conciarie seu il Mulino del Passo), 499v (= o Molino del Passo), 508r,
541v (= il Passo del Cavallo seu Calamona), 594r. - Mastro Antonino Russo vi
possiede un fondo di olive di moggia uno, confinante con i beni di Giuseppe
Melara minore, della Collegiata di Prima Fondazione, e della chiesa di Santa
Mariua dei Poveri, stimata la rendita in annui carlini venti: 22r. | Antonino
Terranova vi possiede un fondo alborato di mezzo moggio, confinante con i beni
di Antonino Smeraglia e del convento dei Domenicani, stimata la rendita in
annui carlini nove: 52r.
Paterna (La) contrada: 25r (seu S. Lucia), 81r, 160v (e Matarello),
161r, 161v, 162r, 195v (seu S. Lucia), 197v,
216r (seu La Torre), 224r, 244r, 267r, 282v, 338v, 358r, (Folari seu)
427r, (S. Vito seu) 447r, (Jetto seu) 472v, 477r, 498v, 504r, 506v, 516r (seu
Folari), 519v, 529r (seu Pigantello), (Matarello seu) 538r, (Jetto seu) 538r,
(Mortile seu) 538r, (San Vito seu –) 538v, 564r, 599r (seu S. Lucia). - Antonio
Cidoni qm Tomaso vi possiede in contra la Paterna seu S. Lucia un fondo
alborato di moggi uno, confinante con i beni di Giacomo Micari e la via
circonvicinale, stimata la rendita in
annui carlini quattordi: 25r. - Don Francesco Antonio Mezzatesta possiede in
contrada La Paterna seu La Torre un fondo alborato e vitato di moggia
quarantacinque, confinante con i beni di Domenico di Franco ed altri, stimata
la rendita per ducati 21 annui: 216r. - | Don Carmine Spina di Melicuccà vi
possiede un feudo unito ad altro chiamati complessivamente La Paterna, di
moggia trentotto, stimata la rendita in ducati 51 annui: 564r1. -
Petrace: fiume: 161r. -
Petrolo: contrada (320r).
- Il R.S.M. (320r) vi possiede un fondo di olive di moggia uno, confinante con
i beni del Monastero della SSma Annunziata ed altri, stimata la rendita in
annui carlini trenta, cioè ducati tre. Si è passati nei casi finora visti per il
Sacro Monte a un rendimento per un moggio di olive da ducati 1 a ducati 3.
Petto di Lupo: contrada
(320v). - Il R.S.M. (320v) vi possiede
un fondo di olive di moggia due, confinante con i beni del Monastero della Ssma
Annunziata ed altri, stimata la rendita in annui ducati quattro.
Pietra (La: senza
ulteriore specificazione): contrada: 242r, 320r (seu Falco), 463vbis (seu il
Molino delle concerie), 464rbis, 473r, 477r, 487v, 490v, 499v (seu S.
Giovanni), 507r (seu La Nucara), 519v, 531v, 538v, 601v, 604r. - Il R.S.M.
(320r) vi possiede un fondo di olive di moggia sei, confinante con i beni della
Prima Collegiata ed altri, stimata la rendita in annui ducati cinque: 320r. - Ancora in detta contrada il R.S.M. vi possiede
un fondo di olive di moggia due, confinante con i beni del Signor Giovambattista
Monizio ed altri, stimata la rendita in annui ducati venti: 320r | In contrada
la Pietra seu il Molino delle concerie, vicino al Molino del Passo, dentro il
fondo di mastro Antonino Russo l’Insigne Collegiata di prima fondazione
possiede un ottavo di moggio con olive, stimata la rendita per carlini tre
annui: 464rbis.
Pietra 'della Farina'
(La): contrada: 19r, (la Guardia seu) 121r, 211v, 229r, 242r (= la Pietra),
320r (seu Falco), 430v, 463vbis (= la Pietra + seu il Molino delle concerie),
473r (= la Pietra), 477r (= la Pietra), (la Montagna seu) 478r, 487v (= la
Pietra), 490v (= la Pietra), 498v, 499v (= La Pietra seu S. Giovanni), 597r (=
la Pietra seu La Nucara), 519v, 530v, 538v, 601v, 604r. - Antonio Grimaldi
(19r) ci possiede un fondo di olive, di moggi tre, confinante con i beni del
magnifico Giuseppe Rossi e del convento di san Francesco d’Assisi, stimata la
rendita per annui ducati quattro e carlini sei: 19r. | L’Insigne Collegiata di
Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive di moggia due, confinante con i
beni dei Domenicani ed altri, stimata la rendita in ducati tre e grana settanta
annui: 463vbis. Nella stessa contrada seu il Molino delle concierie l’Insigne
Collegiata di Prima Fondazione vi possiede ancora un fondo di olive di moggia
uno e mezzo, confinante con i beni del magnifico Giuseppe Antonio Lacquaniti di
Palmi, stimata la rendita in carlini quindici annui: 464rbis.
Pietro: san, contrada
(380r). - La ved. Anna Auddino (380r) vi possiede un fondo alborato di moggi
due, avendo come confinanti il Magnifico Domenico Antonio Celi e don Felice
Castelli di Melicuccà, stimata la rendita per annui carlini trentacinque. Sopra
questo fondo la vedova ha un censo bullale di ducati 0.40 con il Regio Sacro
Monte.
Pirajno: luogo detto il
Pirajno. - Vi possiede Antonino Maci (2v) un fondo "arborato, e vitato di
moggia tre", confinante con i beni del Regio Sacro Monte e di Francesco
Zirilli. | Il R.S.M. (320r) vi possiede
un fondo di olive di moggia uno e mezzo, confinante con i beni di Antonino Maci
ed altri, stimata la rendita in annui carlini venti.
Pizzinni: contrada: 6r,
41r (seu S. Filareto), 67r, 153v, 222r, 241r, 281v, 281r, (S. Fiilareto seu) 371v,
440r, (Tofalo seu) 448v, (tofalo seu) 456v, 457v, 478r (seu li tre parmenti),
508v, 553r, 539v. - Vi possiede un fondo alborato di moggio uno don Antonio
d’Alessandro (6r), confinante con i beni della chiesa di Santa Maria dei Poveri
e di Onofrio Cutellé, stimata la rendita per anui carlini quindici. | Il
suddiacono don Felice Mercurio Vaccaro (440r) vi possiede un fondo alborato di
moggia sei, confinante con i beni della vedova di Paulo Oliva e di Francesco
Caldarazzio, stimata la rendita in ducati annui 23.70.
Pizzuto: contrada: 152v
(seu la Gabella), 370r, (la Gabella seu) 443r, 449v, 469v, 506v (seu Cermaloni). - L’Insigne
Collegiata di 2ª Fondazione vi possiede un fondo di olive di sei moggi,
confinante con i beni dell'abate Sartiani e di Luigi tizzarella, stimata la
rendita per ducati sette e mezzo annui: 469v.
Petrolina: contrada. (5v)
- Vi possiede don Antonio d’Alessandro un fondo di moggia venti, confinante con
i beni di Filippo Longo, di Giuseppe Bruno e altri tutti di Palmi. | Nota: Il
toponimo Petrolina nasce dalla riunione di diverse proprietà venute a donna
Petronilla d'Aquino, come è narrato nella Platea redatta nel settecento da
Tiberio d’Aquino.
Porro: contrada (321r). -
Il R.S.M. (321r) vi possiede un fondo di olive di un ottavo di moggio,
confinante con i beni del convento dei Padri Domenicani ed altri, stimata la
rendita in annui carlini tre.
Portello (il, lo):
contrada: 28r, 376r. - Vi possiede un fondo arbustato e vitato, di moggia
sette, Andrea Richichi (28r), confinante con i beni di Antonino Costantino e di
Antonio Anile, stimata la rendita in annui ducati dodici: 28r. | Tiberio Aquino
(376r) vi possiede un fondo alborato e vitato di moggia quattro, confinante con
i beni di mastro Giovanni Sonnà e del convento dei Domenicani, stimata la
rednita in annui ducati quattro e mezzo: 376r. | Suor Agata Fontana (382v) vi
possiede terre aratorie di moggi trenta, confinante con i beni del magnifico
Giuseppe Russo e di Pietro Rosso, stimata la rendita in annui carlini 20.
Prato: il, contrada (18v).
- Don Antonio Grimaldi (18v) vi possiede un fondo di terra aratoria di moggia
venti, confinante con i beni del monastero di San Mercurio e il vallone,
stimata la rendita in annui carlini diciotto, pari a oncie 60.
Presto ferraro: contrada: 49v,
126v (seu il Cavaliero), (Cavaliero seu) 233r, 314r (seu il Cavaliero), 439v, 464rbis,
(lo Sperduto seu) 478r, 493r, 497v (seu lo Sperduto), 500r. - L’Insigne
Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive di mezzo moggio,
confinante con i beni del Monastero di San Mercurio e altri, stimata la rendita
per annui carlini dieci: 464rbis.
Profania: santa, contrada
(31v, 32r, 150v, 151r). - | Antonio Cavallaro (31v) vi possiede un fondo vitato
di un moggio e mezzo, confinante con i beni di Antonino Longo di Palmi ed
entrata pubblica, stimata la rendita in annui carlini ventuno.
Race (Lo): contrada: 19r,
157v, 199v, 216v, 262v, 437r, 438r, 463vbis, 469v, 499r, 506r. - Trattasi
verosimilmente di una italianizzazione di un toponimo che ancora oggi si
converva con la dizione dialettale "raci". Questo toponimo è comune ad altre località per indicare ontre
che in Seminara contrade presenti con questa denominazione in Spilinga,
Zambrone, Galatro, Laureana di Borrello, Taurianova, Terranova Sappo Minulio,
Varapodio. Il termine "ràci" significa "ruscello di acqua
piovana”; cfr. "Dizionario", cit. | Don Antonio Grimaldi vi possiede
un fondo di olive, di moggi due, avendo per confinanti i beni di don Geronimo
d’Aquino e la "via pubblica", stimata la rendita in annui ducati
quattro e carlini sei annui: 19r. - Don Francesco Antonio Mezzatesta vi possiede
un fondo alborato di un moggio, confinante con i beni dei Domenicani e il fiume,
stimata la rendita in annui ducati uno: 216v. | Il canonico don Domenico
Silvestri vi possiede un fondo alborato, di moggia tre, confinante con i beni
di Francesco Avoleo e di Domenico Caldarazzo, stimata la rendita in ducati 6.40
annui: 438r. | L’Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo di
olive di mezzo moggio, confinante con i beni dell’Ospedale e altri, stimata la
rendita in carlini sette e mezzo annui: 463vbis. | L’Insigne Collegiata di 2ª
Fondazione vi possiede un fondo di olive di mezzo moggio, confinante con i beni
di don Antonio Grimaldi, ed altri, stimata la rendita per carlini cinque annui:
469v.
Ridolfo: contrada (19v).
- Antonio Grimaldi (19v) vi possiede un
altro fondo di olive di moggi tre, confinante i beni del monastero di San
Mercurio, il vallone e la strada pubblica, stimata la rendita in annui ducati
cinque e carlini sei.
Ronciglio: contrada: 63v,
203r, (Galimi seu) 319v, 492r, 593v (seu Porrazzi). - Il Principe Scipione
Spinelli vi possiede un fondo di olive di moggia uno e mezzo, confinante con i
beni del canonico don Domenico Silvestri, ed altri, stimata la rendita in
ducati 1.80 annui: 593v.
Rosace: contrada (264r). -
Vi possiede un fondo alborato don Giuseppe Antonio Silvestri (264r), di moggia
due, confinante con i beni di don Giorgio Rossi e dei Conventuali.
Rosea: contrada: 216r,
604v. - Don Francesco Antonio Mezzatesta vi possiede un fondo alborato con
terre seminatorie di moggia cinque, confinante con i beni dell'abate don
Saverio Sartiani, stimata la rendita in ducati 30 annui: 216r. -
Avvertenza: San, santo,
santa + toponimo: si cerchi sotto il nome senza il san, santo, santa.
Samparello: contrada
(51v). - . | Don Antonino Silvestri
(51v) vi possiede due moggia di olive, confinanti con i beni di don Gregorio
Lemmo, stimata la rendita in annui carlini cinque.
Santopolo: contrada: 107v,
174r, 174v, 191r, 216v, 227v, 228r, 237r, 238v, 239r, 418v, 434r, 434v. - Don
Francesco Antonio Mezzatesta ivi possiede un fondo vitato di moggia sei,
confinante con i beni del canonico don Domenico Calogero e via pubblica,
stimata la rendita per ducati 4 annui: 216v. -
Savia: contrada (425r). -
Don Antonio di Febbo, sacerdote di S. Anna (425r), vi possiede olive di moggia
due, confinante con i beni della vedova di Domenico Garofolo e e di don paulo
Marzano, stimata la rendita in annui carlini venticinque.
Schioppio (lo): contrada, detta anche S. Andrea: (S.
Andrea seu) 174r, 191v (seu la Grotta), 215v, 272r, 279v, 281v, 282r, (S.
Andrea seu) 435v, 464v, 508r (seu La Grotta), 509r, 523v, 530r, 544v. - Antonino Federico vi possiede un fondo di olive di un moggio,
confinante con i beni di D. Rosa Nesci e i beni dell’Ospedale, stimata la
rendita per annui carlini trentacinque: 30r. | Don Francesco Antonio Mezzatesta
vi possiede due piedi di alberi di gelsi negri, dentro lo stabile del monastero
di San Mercurio, stimata la rendita per annui carlini uno: 215v. | L'Insigne
Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive di moggi uno,
confinante con i beni di Giacomo Melara ed altri, stimata la rendita per annui
carlini dodici e mezzo: 464vbis. -
Serro (Lo): contrada: (li
Mauddi seu) 6r, 19r. 53v, 80r, 81v,
(Ceramidio seu) 84v, 107r (seu Zofalo), 227v, 246v, 320r, 365r, 385v (seu
Tofalo), Li Mauddi seu) 446v, 448v, 464vbis, 477v, 485r (seu lo Ceramidio),
500v, 504r (seu Ceramidio), 508r, 533r (seu Tofalo). - Antonio Grimaldi vi
possiede un fondo di olive di moggi quattro, confinante con i beni di Antonino
Giordano, il vallone, e la strada pubblica, stimata la rendita per annui
carlini ventitre: 19r. | Il R.S.M. vi
possiede un fondo di olive di moggia quattro, confinante con i beni della
chiesa di Santa Maria dei Poveri ed altri, stimata la rendita in annui ducati sette
e mezzo: 320r. | L'Insigne Collegiata di Prima Fondazione vi possiede un fondo
di olive di moggi uno e mezzo, confinante con i beni del Regio Sacro Monte ed
altri, stimata la rendita per annui carlini venticinque: 464vbis. -
Sperduto (Lo): contrada:
238r, 454v, 460v, 464rbis, 493r, 497v, 525r, 533v. - L’Insigne Collegiata di
Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive di un ottavo di moggio,
confinante con i beni del Monastero di San Mercurio e altri, stimata la rendita
per annui carlini sette e mezzo: 464rbis.
Strada pubblica: sono
indicate di seguito le contrade e i fondi che confinano con una “strada
pubblica” o "via pubblica" o pubblico sentiero e luogo di passaggio:
- Caranta (13r): in questa
contrada che ancora oggi divide il comune di Palmi da quello di Seminara, e
dove passa la principale via di comunicazione che collega i due paesi, Antonio
d’Agostino (13r) aveva un esteso fondo alborato e vitato di moggi venti, pari a
circa sei ettari. Altro suo confinante era Domenico Bagalà di Palmi.
- Cavallina: 596r: don
Agostino Giofrè, ecclesiastico forestiereo, vi oossiede in contrada Cavallina
un fondo di terre aratorie pillore di moggi venti, confinante con i beni di
questa Università, e via pubblica.
- Più in contrada la Cinnarata
don Antonino Silvestri (51v) possiede due moggi di terre aratorie, confinante
con il fiume e la via pubblica.
- Forese: L'Insigne Collegiata di prima fondazione vi
possiede un fondo di olive di un moggio, confinante con i beni del magnifico
Giovan Battista Monizio, e via pubblica: 463r.
- La Nunziata (376r):
Tiberio Aquino (376r) vi possiede un fondo alborato, vitato e aratorio di
moggia trenta, confinante con i beni della chiesa di Santa Maria dei Miracoli
ed entrata circonvicinale.
- Lo Raco (19r): confina
con la "via pubblica" un fondo di olive di due moggi di proprietà di
don Antonio Grimaldi (19r), che ha come altro confinante don Geronimo d’Aquino.
- Santopolo: Don Francesco
Antonio Mezzatesta ivi possiede un fondo vitato di moggia sei, confinante con i
beni del canonico don Domenico Calogero e via pubblica, stimata la
rendita per ducati 4 annui: 216v. -
- Lo Serro (19r): confina
con la "via pubblica" un fondo di olive di quattro moggi di proprietà
di don Antonio Grimaldi (19r), che ha come luogo delimitante "il
vallone" e un fondo di Antonino
Giordano.
- Paterna (La) seu S.
Lucia: contrada (25r). - Antonio Cidoni qm Tomaso vi possiede un fondo alborato
di moggi uno, confinante con i beni di Giacomo Micari e la via
circonvicinale.
- Ridolfo (19v): Antonio
Grimaldi (19v) vi possiede un altro fondo di olive di moggi tre, confinante i
beni del monastero di San Mercurio, il vallone e la "strada
pubblica".
- Santa Margerita (18v):
si affaccia sulla strada un fondo di olive, di sei moggi, di proprietà di don
Antonio Grimaldi (18v), che ha come altro confinante, oltre la strada pubblica
i beni del convento di San Bartolomeo di S. Eufemia.
- San Vito (3v) seu Ceramida:
su una “via pubblica” in detta contrada Antonino Giofrè (3v) confina per un
territorio di moggi due e mezzo. Altro suo confinante è Antonio Morabito. - Don
Francesco Antonio Mezzatesta ivi possiede un fondo vitato di moggia quattro,
confinante con i beni di Domenico Barritteri ed entrata pubblica, stimata la
rendita per ducati 3 annui: 216v. -
- Solari: contrada (6v,
319v). - Il R.S.M. (319v) vi possiede in
questa contrada detta anche Petrolina, un fondo alquanto alborato di moggia 10,
che per una parte confina con i beni di don Antonio d’Alessandro e e per un’altra
con "la via pubblica". | Stefano Ioculano in questa contrada confina
per un lato con il signor Giuseppe Rosso e per l'altro con una entrata
circonvicinale: 367v.
- Valle del Malandrino:
563r3. - | Il Magnifico Carmine Fossari di Oppido vi possiede un fondo alborato
di moggia due e mezzo, confinante con i beni del signor Giovanbattista Monizio,
e via pubblica: 563r2.
Strazzata: (la) contrada:
141r, (la Gabellotta seu) 452v, 516r, 535r,
593v (seu il Fiume). - | Il Principe Scipione Spinelli possiede in contrada la Strazzata seu il
Fiume terre aratorie di moggia venti, confinanti con i beni dei Padri Basiliani e
Fiume, stimata la rendita in ducati 7 annui: 593v.
Tarsia: contrada: (S.
Maria di Tarsia) 532v, 593v. - Il
Principe Scipione Spinelli vi possiede un fondo di olive di moggia due,
confinante con i beni della venerabile chiesa di Santa Maria dei Poveri, ed
altri, stimata la rendita in ducati 4 annui: 593v.
Teologo: San Giovanni
Teologo: contrada (51r). - Vi possiede un fondo alborato e vitato Antonino
Gullo (51v) e vi abita pure, “in campagna” con la sua famiglia in una sua
"casetta".
Terramala: contrada (18v),
seu Calamona. - Etimo: il toponimo Calamona è registrato dal “Dizionario dei
dialetti”, cit., per i comuni di Bova, Melicuccà e San Roberto, ma non per
Seminara (RC). Nello stesso Dizionario il “càlamo” è un «filo da tessitura
ricavato dallo scarto della seta». Il toponimo Terramala è ancora oggi ben
presente, mentre è scomparso il termine alternativo Calamona, come pure è
scomparso in Seminara ogni ricordo e tradizione della coltivazione del baco da
seta. Posso ben dirlo, possedendo in terramala un oliveto e non avendo mai
sentito il toponimo Calamona. | Vi possiede don Antonio Grimaldi (18v) un vasto
fondo di ben dodici moggi, pari a quattro ettari, di terra aratoria, confinanti
con i beni di Casimiro Coscinà e del monastero di San Bartolomeo di
Sant’Eufemia. La rendita stimata è di annui ducati dodici.
Tizzone: contrada: 290v,
438r, 454r (seu S. Lucia), 513v, (Cermanoli seu) 529v. - Il canonico don
Domenico Silvestri vi possiede un fondo di olive, di mezzo moggio, confinante con i beni di San
Francesco d’Assisi, ed altri, stimata la rendita in carlini 10 annui: 438r.
Tofalo: contrada: 33v, 37v, 53v, 66r, 67r, 96v, 220r, 222r,
341r, 354r, 355v, 381r, (lo Serro seu) 385v, 396v, (Pizzinni seu) 424r, 439r,
448v (seu Pizzinni), 456v (seu Pizzinni), 461r, 477v (seu Limaddi), (lo Serro
seu) 533r, 533r (seu li tre Parmenti). -
- 33v: Antonino Zillepa vi
possiede un fondo arbustato e vitato di moggia tre, confinante con i beni di
Pietro Tudisco e di Antonio Valenti, stimata la rendita per annui ducati tre e
grana ottanta.
- 381r: In questa contrada la
vedova Antonia Tropiano possiede un fondo alborato di tre quarti di moggio,
confinante con i beni del canonico don Paulo Lamarra e del qm Santo Ramundo.,
stimata la rendita in carlini nove.
Torre Spinelli: (più
spesso T. Spinella) contrada: 149r, 180v, 194r, 244v, 272r, 281r (seu
Malamorte), 296r, 377v, (Barritteri seu) 451r, 456r, 563v (seu S. Andrea), 593r
(seu Vitica). - In contrada Torre Spinelli seu S. Andrea il magnifico Carmine
Capoferro di S. Eufenia di Sinopoli possiede un fondo alborato di moggia due,
confinante con i beni di Domenico Latino ed entrada, stimata la rendita in
ducati 8 annui: 563v2. - Vi possiede ancora altro fondo alborato di moggia 10,
confinante con i beni di Domenico falcone e di Giuseppe d’Angelo, stimata la
rendita in ducati annui 30: 563v2. | Il Principe di Cariati, duca di Seminara,
Scipione Spinelli in contrada Torre Spinella in luogo detto Vitica possiede un
fondo alborato in tutto moggi 90, confinante con i beni di Giuseppe Camareri e
di don Paulo Marzano, stimata la rendita in ducati diciotto annui: 593r. - Vi
possiede ancora una terra castagnola ossia un bosco per far cerchi nuovamente
pianto per moggi 110, confinante con i beni di Giuseppe Antonio Repace ed
altri, stimata la rendita per ducati 10 annui: 593r. -
Tre Parmenti: contrada: 465r, (Pizzinni seu) 478r, (Tofalo
seu) 533r. -
- 465r: L'Insigne Collegiata di
Prima Fondazione vi possiede un fondo di olive di un moggio e mezzo, confinante
con i beni della Madona dei Poveri ed altri, stimata la rendita in carlini
quindici annui.
Trepizzi: contrada (5v). -
Vi possiede un fondo don Antonio d’Alessandro di moggia venticinque, confinante
con i beni di Domenico Lo Rago, quelli di Matteo Graneri, ed altri di Palmi.
stimata la rendita per annui ducati trentacinque. Su un fondo in questa
contrada Paulo di Napoli, di Palmi, paga allo stesso don Antonio d’Alessandro
un censo perpetuo di grana sessantadue e mezzo (6v). | Tiberio Aquino (376r) vi
possiede un fondo di olive di moggi due, confinante con i beni di Giuseppe
Rossi ed altri, stimata la rendita in ducati cinque.
Valle del Malandrino:
contrada: 42r, 449v, (il Feudicello seu) 464rbis, 514r, 563r2. - Il pignataro
Antonino Russo qm Paulo vi possiede un fondo alborato di moggio uno, confinante
con i beni del canonico don Giuseppe Tizzarella e del Magnifico Giovanbattista
Monizio, stimata la rendita per carlini diciotto annui: 42r. | Il Magnifico
Carmine Fossari di Oppido vi possiede un fondo alborato di moggia due e mezzo,
confinante con i beni del signor Giovanbattista Monizio, e via pubblica,
stimata la rendita per ducati 10 annui: 563r2.
Vallone: 18v, 19r - È
indicato come luogo confinante di un fondo di terre aratorie di proprietà di
don Antonio Grimaldi, sito in contrada il Prato. Altro suo confinante sono i
beni del monastero di San Mercurio. Ancora una volta è citato da Antonio
Grimaldi (19r) come luogo delimitante un altro suo fondo, di olive, sito questo
in contrada Lo Serro. Si indicano in elenco i passi del Catasto dove è
menzionato il “vallone”, di cui al momento non capisco la natura giuridica:
- Ridolfo (19v): Antonio
Grimaldi (19v) vi possiede un altro fondo di olive di moggi tre, confinante i
beni del monastero di San Mercurio, il vallone e la "strada
pubblica".
Venera: (Santa, Vennera):
contrada: 13r, 14r, 40v, 81v, 116r, 147v, 148v, 178r, 237v, 242v, 243v, 258r,
320v, 350r (casetta), 434v, 435v, 436r, 451v, 460r, 473r (seu
Castellano), 477r, 489r, (lo Castellano seu) 499r, 504v, (la Ceramidia seu)
513v, 523v, 530r, 539v, 566r, 601v. - Vi possiede il massaro Antonio d’Agostino
un fondo di moggi uno e mezzo, confinante con i beni di Domenico Grio e del
dottor fisico Francesco Zangari, stimata la rendita in annui carlini quindici
[5]. | Il R.S.M. (320v) vi possiede un fondo di olive di moggia uno, confinante
con i beni dell’Abbazia di San Fantino ed altri, stimata la rendita in annui
carlini dieci. | Domenica Pecora di Fiumara vi possiede un fondo alborato di
moggia due e mezzo, confinante con i beni del canonico don Matteo Tomeo,
stimata la rendita in ducati 2.60 annui: 566r1.
Vina: (La) contrada: 27v,
29r, 32v, 33r, 33v, 37v, 38r, 43r, 48v, 58r, 58v, 61r, 61v, 125v, 126r, 132r,
132v, 133r, 143r, 155v, 165r, 187v, 189r, 189v, 198v, 223r, 227v, 228r, 238r,
238v, 242v, 253r, 262r, 274v, 275r, 276r, 289r, 289v, 290v, 294r, 294v, 299r,
308r, 316v, 325r, 328r, 333v, 337v, 345v, 353v, 365v, 373v, 374r, 400v, 404r,
419v, 421r, 421v, 425r, 425v, 437r, 440r, 445v, 508r, 534v, 544r, 544v. - Antonio
Costarella vi possiede un fondo arbustato e vitato, di moggi due, confinante
con i beni del qm Giuseppe Cariddi e di Antonino Arena, stimata la rendita per
annui ducati quattro e grana venti. |
- 29r: Antonino Clementi vi
possiede un altro suo fondo, arubustato e vitato, di moggia cinque, confinante
con i beni di Antonio Arena, Giuseppe d’Angelo e Filareto Colicchia, stimata la
rendita in annui carlini tre e grana sessanta. ! Antonino d’Arena alias Manazza
vi possiede un fondo arbustrato di moggia due, confinante con i beni di
Antonino Costarello e di Antonello Barritteri, stimata la rendita in ducati
cinque annui: 32v. |
- 425v: Don Antonio di Febbo,
sacerdote di S. Anna, vi possiede un fondo alborato e vitato, di moggia tre,
confinante con i beni di Filareto Passarello e di Giuseppe Pizzinni, stimata la
rendita in annui carlini ventisette.
- 440r: Il suddiacono don Felice
Mercurio Vaccaro vi possiede un fondo alborato e vitato di moggia cinque,
confinante con i beni di Antonino Zillepa e altri, stimata la rendita in ducati
10.90.
- 33v: Antonino Zillepa vi
possiede un fondo vitato di moggio uno e mezzo, confinante con i beni di Pietro
Napoli e del sacerdote don Paulo Barillà, stimata la rendita per annui carlini
ventisette.
Vito: san, contrada, con diverse denominazioni
alternative o inclusive: 3v, 4r, 9v, 10r, 10v, 11v, 13r, 14v, 16r, 18r (seu la
Ceramida), (la Croce della Vina) 23v, 25r, 27r, 32v (seu l’Annunziata), 36v,
41v, (lo Portello seu) 44r, 50r, 61r, 66r, 68r, 81r, 84r, 88v, 102v, 108r,
109r, 135v, 150v, 151v, 152r, 152v, (il Portello seu) 158r, 172v, 178r, 195r,
195v, 196v, 201v, 203r, 237v, 239v, 244r, 245v, 247r, 247v, 258v, 263r, 265r,
268r, 284r, 293r, 295r, 305r, 305v, 309v, 311r, 318v, 338v, 343v, (la Ceramida
seu) 354v, 367v, 370v, 373v, 379v, 401r, 407r, 411v, 419r, 423r, 440r, (Galimi
seu) 445r, 447r (seu la Paterna), 478v, 529r, 538v (seu la Paterna), (ilnPortello
seu) 549r. -
- 3v: Antonino Giofrè vi possiede
un territorio alborato e vitato di moggi quattro che confina con i beni di
Tomaso Baldassarro e di Antonio Doria. Di più nella stessa contrada Antonino
Giofrè (3v) possiede altro territorio vitato, confinante con i beni di Salvatore
Zetera e di Mercurio Giofrè. Ancora nella stessa contrada Antonino Giofrè
possiede un altro territorio vitato di moggi due e mezzo, confinante con i beni
di Antonino Morabito e la via pubblica. -
- 9v: Vi possiede un fondo
alborato di moggia uno Mastro Antonino Evangelista qm Domenico (9v), di moggia
uno, confinante con i beni del Magnifico Giuseppe Antonio Repace, e Tomaso Topa
di Palmi, stimata la rendita in annui carlini dieci.
- 10v: Vi possiede un fondo
vitato il bracciale Antonino Ré, di moggi uno, confinante con i beni di
Giovanni Di Majo e del monastero di San Mercurio, stimata la rendita per annui
ducati due.
- 11v: Antonino Avellino vi possiede un fondo
vitato di moggi uno, confinante con i beni di Francesco Bombaci e di Paulo
Genoese, stimata la rendita in annui carlini venti. Altro fondo vitato di moggi
due possiede nella stessa contrada, avendo per confinanti Antonio Morabito e
Mercurio Giofrè, stimata la rendita per ducati tre.
- 13r: Il massaro Antonio d’Agostino ivi
possiede un fondo vitato confinante con i beni della Mensa Vescovile di Mileto
e di Cristofalo Capoferro, stimata la rendita in annui ducati dodici.
- 14v: Vi possiede un fondo di
moggi uno e mezzo Agostino Longo.
- 16r: Antonino Dominici vi
possiede un fondo alborato di moggi uno, confinante con i beni di mastro
Giuseppe Tarantino e di mastro Domenico Larocca, stimata la rendita per carlini
20 annui. | Nella stessa contrada possiede un altro fondo vitato di moggi uno,
avente per confinanti mastro Paulo Genoese e Marco Gallo, stimata la rendita
per annui carlini quindici annui.
- 18r: In detta contrada San Vito
seu La Ceramida Antonino Smeraglia vi possiede un fondo vitato di moggia due e
mezzo, confinante con i beni di Pietro Michelizzi e del monastero di San Mercurio, stimata la
rendita per annui ducato otto annui. |
Nella stessa contrada di San Vito possiede un altro fondo alborato e
vitato di moggi uno, confinante con i beni di Giovanni Rijtano ed il fiume
corrente, stimata la rendita in annui carlini diciassette.
- 23v: In detta contrada Antonio
Morabito qm Isidoro possiede un fondo vitato con terreno aratorio diviso in due
partite di moggi sette, confinante con i beni di Cristofalo Capoferro, di
Francesco Florio, per l'una porzione, e per l'altra confinante con i beni di
Antonino Avellino e di Mercurio Giofrè:.
- 25r: Antonio Cidoni qm
Tomaso vi possiede un fondo vitato di
moggi uno, confinante con i beni di Marco Tomarchi e di Bruno Lamarra, stimata
la rendita in annui carlini venti annui:
25r. -
- 27r: Antonino Casari vi possiede un fondo vitato di
moggi uno, confinante con i beni di Francesco d’Agostino e di Domenico
Mangraniti, stabilita la rendita in annui carlini trentacinque annui.
- 32v: Antonino d’Arena seu
Manazza possiede in contrada San Vito seu la Nunziata un fondo vitato di moggia tre, in due
porzioni, l'una confinante con i beni di francesco Bombace ed Antonino Caristi, e l'altra con di
Agostino Lingo e di Tomaso Genoese, stimata la rendita in ducati tre e mezzo.
- 36v: Antonino Schimizzi qm
Leonardo vi possiede un fondo vitato di tre quarti di moggio, confinante con i
beni di Santo e Giuseppe Savoja di Palmi, stimata la rendita per annui carlini
dieci.
- 216: Don Francesco Antonio
Mezzatesta ivi possiede un fondo vitato di moggia quattro, confinante con i
beni di Domenico Barritteri ed entrata pubblica, stimata la rendita per ducati
3 annui.
- 367v: Vi possiede Stefano
Ioculano, pignataro, un fondo vitato di moggia due e mezzo, confinante con i
beni di Giuseppe Rosso e strada circonvicinale, stimata la rendita in ducati
annui cinque.
- 440r: Il suddiacono don felice
Mercurio Vaccaro vi possiede un fondo vitato di moggio uno, confinante con i
beni di Antonino Lamarra di Paulo e di Francesco Costantino, stimata la rendita
per annui ducati 2.50 annui.
Zetera: contrada indicata
come terza denominazione dopo S. Anna, Ceramidio, e quindi “o sia Zetera”
(464vbis).
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