B. ↓ Catasto. Platea Sommario §§.
Successione §§: §11. ↔ §13.
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§12. Caterina Chiemi. - Caterina
Chiemi[1] vidua d’Antonio
Genuese, restò balia e tutrici delle sue figli. Detto di Genuese era principale
obbligato al primo istrumento, si prese terra nel fondo di S. Vito, e l’ha
fatto vigna. Passò a miglior vita detto Genuese e lasciò molti figli in età
pupillare. Caterina Madre abbracciò il peso, e paga per la detta terra per le figli
annui carlini deceotto e grana due di cenzo perpetuo enfiteutico –
[1] Ha 20 anni
all'epoca del Catasto: 293r, dove non è registrata come vedova. Ed è casata con
Antonio Genoese, di anni 30, registrato nel Fuoco del padre Giuseppe Genoese, bracciale,
di anni 57. Qualcosa però non quadra in quello che si legge nel Catasto ed urge
per lo meno la consultazione della Revele, per una doverosa verifica, ma al
momeno a noi non disponibile. Moglie di Giuseppe è Caterina Arcudi di anni 35,
ed improbabile madre del trentenne Antonio Genoese, marito di Caterina Chiemi.
È probabile che vi siano state secondo nozze, ma non appaiono indicate. Si
trova invece fondata menzione di un fondo vitato in contrada S. Vito, di moggia
uno, confinante con i beni di Domenico La Rossa e di Giuseppe Antonio Repace,
stimata la rendita in annui carlini quindici. Nella stessa contrada Giuseppe
Genoese possiede altro fondo vitato, di moggio uno, confinante con i beni di
Antonio d’Arena, ed altri, stimata la rendita in annui carlini venticinque. Risultano
su detti fondi pesi da dedursi per debiti dovuti agli eredi di Donna Petronilla
Aquino per ducati 1.80, come sopra nella Platea.
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