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Memorie sulla famiglia di Mezzatesta di Seminara
[2] § 2. Origini remote della famiglia Mezzatesta.
- La famiglia di Mezzatesta della Città di Seminara, oltre pretendersi che sia
un ramo di quella che nel nobile[1]
Seggio della Città di Tropea[2]
fiorì per lunghissimo tempo, feconda di uomini illustri per valore, e segnalate
azioni, che in ogni tempo meravigliose lodi le ànno acquistato, fra quali basta
nominarsi un Andrea Mezzatesta, che nel secolo decimo colla qualità di Sindaco
del ceto de’ nobili di Tropea, di cui era decorato in quell’anno, meritò
l’onore di seppellire per la prima volta il corpo di S. Domenica; un Giovanni,
celebre pel suo coraggio, il quale, per aver avuto il vantaggio sopra Mustafà,
fu da Ferdinando il Cattolico rimunerato con due speciose terre site nell’Abruzzo
dette propriamente S. Domenica, e S. Domenichina. Questa famiglia si estinse
circa la mettà del secolo decimo settimo, di cui ne fu erede universale la Casa
Vulcano, anche essa una delle Famiglie nobili di quel sedile, la quale ora si
trova similmente estinta secondo il corso ordinario delle cose umane.
[1] Quello della
Nobiltà era un altro mondo e un altro modo di pensare che a noi oggi può
risultare strano. Ma la questione va inquadrata storicamente. Il 1789 segna uno
spartiacque fra l’ancien régime ed sistema giuridico che ancora oggi
disciplina i nostri rapporti giuridici e sociali. I rapporti sociali e politici
prima di quell'anno ero regolati per l'appartenenza a un ceto. Dalla
rivoluzione francese in poi il diritto si fonda non più sul
"privilegio" ma sull’«eguaglianza» davanti alla legge. Una critica
mirabile alla ideologia illuministica fece il nostro concittadino semonarese
Francescantonio Grimaldi in tre volumi di Riflessioni sull'ineguaglianza fra
gli uomini, editi nel 1779-80, e che andremo a pubblicare e commentare
separatamente. In parte lo abbiamo già fatto, sulla rivista De Cive, ma
adesso - da pensionati - lo faremo in un modo più organico e compiuto, grazie
all’opportunità offerta da quella forma di editoria gratuita che è la rete,
internet, con i suoi difetti e i suoi pregi.
[2] Seminara, come ogni
altrà città o paese, ha avuto nel tempo flussi immigratori ed emigratori.
Essendo la Seminara storica sorta nel 951 d. C., per immigrazione della sua
popolazione in prevalenza dalla distrutta Taureana, secondo quanto si tramanda,
ma con scarsità di fonti dirette e circostanziate, tutte le principali famiglie
nel ricostruire le loro origini ci riportano altrove. I Grimaldi a Genova, gli
Aquini addirittura agli Aquini romani, e qui più solidamente ai Mezzatesta di
Tropea. Era una particolare esigenza, se non addirittura una necessità per ogni
famiglia nobile rivendicare ascendenze le più remote ed illustri possibile.
Quel che possiamo dire per i Mezzatesta di Seminara è che è documentale il loro
radicamento in Seminara nelle fonti documentali più antiche. Il riferimento a
Tropea ci serve anche per una considerazione di carattere metodologico. La
delimitazione delle nostre ricerche su Seminara nasce da una necessità
metodologica, ma le storie dei nostri Paesi non va per compartimenti stagno.
Sono ricche e fitte di intrecci, che vanno pure essi studiati ed approfonditi.
Esiste una identità comunitaria circoscritta, ma ne esiste una più ampia che
procede per cerchi concentrici e che si forma con l'intensità degli scambi. È
un processo naturale e fisiologico, ben diverso da quello patologico delle
invasioni e della pulizia etnica.
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