§7. “Censi perpetui che esige la Casa Aquino sopra le terre di S. Vito”.
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Antonio Murabito Sidoro [1]
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1.
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Domenico Murabito Sidoro[2]
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1,33
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Domenico Cidoni
|
,45
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D. Girolamo Lamari di Lauriana
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4,20
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Antonio Avellino
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2,28
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Vidua d’Antonio Genuese
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1,82
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MASTRO Antonio Benedetto
|
5,75
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L’eredi di Giuseppe Capoferro
|
1,19
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Mastro Salvatore Zetera
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1,40
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Santo Murabito Sidoro
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3,53
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Tommaso Genuese
|
1,60
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Antonino Foti il Siciliano
|
2,50
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D. Antonino e Gioanni d’Agostino
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4,58
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Giuseppe Ant.° Condina
|
1,85
|
M.° Giuseppe d’Angelo
|
3,15
_____
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36,63
|
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Sopra queste terre nella contrada
S. Vito manca carlini due perché all’istrumento originali, le principali
s’obligarno di pagare D. 36,750 e non D. 36,620 come senterete, quando si parla
d’istrumenti.
[1] Scritto così, in
prima lettura, io avevo inteso che si trattasse di un secondo cognome
"Sidoro". Invece, confrontando con il Catasto, si capisce che Tiberio
intendeva dire figlio del quondam Isidoro. Nel nostro commento mettiamo tutti i
nomi in colonna ed andiamo a controllare se di essi vi è menzione nel Catasto.
In questo paragrafo lasciamo il titoletto originale di Tiberio. Antonio
Morabito è registrato nel Catatso onciario di Seminara alle cc. 23v-24v. Risulta
un censo perpeuto di ducati 7 e grana
trenta alla magnifica donna Petronilla d’Aquino.
[2] Non risulta nel
catasto altro Domenico Morabito che nel 1742 non sia figlio ventenne
dell’Antonio Morabito già qm di Isidoro. L’altro Domenico Morabito è qm
Gregorio e tra i suoi pesi non si trovano censi ai d’Aquino.
(3) Trovano riscontro nel Catasto i nomi seguenti: a) Antonino Avellino (c. 12r) che deve carlini 22 e mezzo di censo perpetuo a donna Petronilla Aquino sopra un fondo in contrada San Vito;
(3) Trovano riscontro nel Catasto i nomi seguenti: a) Antonino Avellino (c. 12r) che deve carlini 22 e mezzo di censo perpetuo a donna Petronilla Aquino sopra un fondo in contrada San Vito;
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