29.11.18

Catasto Onciario di Seminara: Ecclesiastici Secolari Cittadini: 438r-438v: canonico don Domenico Silvestri.

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ANNOTAZIONI a 438rr.
Silvestri don Domenico: 438r-438v. -  [438r] Canonico, sacerdote. Abita a casa propria col censo bullale di ducati 6.59 ai Conventuali. Possiede in contrada La Croce della Vina un fondo d’olive di moggia due, confinante con i beni del reverendo don Vincenzo Longo e di San Francesco d’Assisi, stimata la rendita in annui ducati 18. In contrada Lo Race possiede un fondo alborato di moggia tre, confinante con i beni di Francesco Avoleo e di Domenico Caldarazzo, stimata la rendita per annui ducati 6.40. I suddetti beni si deducono dal suo Sacro Patrimonio. Possiede a titolo ad titulum beneficii seu cappellanie i seguenti beni. In contrada S. Cono un fondo d’olive di moggia tre, confinante con i beni dei fratelli Mezzatesta e del magnifico Domenico Lemmo, stimata la rendita in annui ducati dodici. In contrada Tizzone possiede un fondo di olive di mezzo moggio, confinante con i beni di San Francesco d’Assisi ed altri, stimata la rendita in annui carlini dieci. Possiede i seguenti beni del suo canonicato della famiglia Silvestri in questa Collegiata: in contrada Lo Lacco seu Limaddi un fondo alborato di moggia cinque, confinante con i beni di Donna Maruzza Longo e ed Antonio Giordano, stimata la rendita per annui ducati dieci.

ANNTOTAZIONI 438v
[438v] In contrada Ceramidio seu la Gurna di S. Anna un fondo di olive di moggi uno e mezzo, confinante con i beni dei Domenicani e dell’Abbazia del casale di S. Anna, stimata la rendita in annui ducati otto e grana 40. Pesi sopra detto beneficio: Per celebrazione di due messi la settimana in perpetuo ducati 16.60 annui. Pesi sopra il canonicato: per la celebrazione di messe 78 in perpetuum ducati 11.70 annui. Più pesi sopra detti beni ai padri osservanti censo bullale di ducati 3.30 - Alla chiesa dei Miracoli lullale di ducati 4. Ai Domenicani censo perpetuo di ducati 0.17 - Ai Basiliani censo perpetuo di ducati 0.20 per un totale di ducati 34.95 che sono ooncie 116.17. Non colletta.

Nota:
Can. Domenico Silvestri
L'immagine che segue è un dipinto eccezionale, l'uno a noi giunto a me noto del Settecente seminarese. Nella chiesa di Seminara vi sono nei locali della sacrestia alcuni dipinti a cui prestare attenzione. Potrebbero essere (ma è solo una ipotesi) opera di una stessa mano: o quella di Carmine d’Alessandro o quella di suo figlio Lorenzo sono gli unici pittori registrati come tali dal Catasto. Ed escludiamo l'ipotesi che per pittore si possa intendere all'epoca del catasto un odierno imbianchino, a volte indicato nel linguaggio corrente con il nome di pittore. È tuttora conservato e da me visto, in Roma, dalla famiglia Silvestri un dipinto del canonico don Domenico Silvestri che nel 1746 viveva in Seminara ed era registrato dal catasto come "Ecclesiastico Secolare Cittadini". La famiglia Sivestri si spostò poi da Seminara a sant”Alessio d’Aspromonte, ed è probabile che il dipinto abbia seguito la famiglia.  Al momento, allo stato delle ricerche, non è dato sapere di più sul dipinto che non reca la firma del suo pittore. Se trattasi di Carmine d’Alessandro che era l'unico pittore esistente in Seminara nel 1746 non sappiamo, ma lo possiamo fondatamente ipotizzare. Se fosse poi fosse apparentato con i d’Alessandro del ceto dei nobili, ce lo diranno i registri parrochhiali, se integri per gli anni che occorrono. Non essendo quindi noto il nome del pittore autore del ritratto del canonico Silvestri, considerati i tempi di posa necessari per eseguire un ritratto, considerato lo stato delle comunicazioni stradali del tempo, essendovi in Seminare due  soli pittori, padre e figlio, di 56 e 28 anni, non pare azzardata l'ipotesi che gli autori del ritratto, non firmato, siano stati uno dei due seminaresi: o il padre o il figlio. Continueremo le nostre ricerche, per suffragare l'ipotesi, ma sarebbe questo il caso dell'unico dipinto di un pittore seminarese. A maggior ragione. Si può ben ipotizzare che i due pittori non abbia eseguito un solo dipinto in tutta la loro esistenza professionale. Se non sono andati tutti distrutti dal terremoto del 1783, può darsi il caso che ne esistanto altri da qualcheb parte. E chissà che oltre a dei ritratti non abbia dipinto anche qualche paesaggio della Seminara del Settecento. Sarebbe una scoperta eccezionale per la storia seminarese.

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TABELLE RIASSUNTIVE
Sommario: Fuochi 1v-12r.
C. Per oncie.
FONTI PARALLELE, coeve, antecedenti e successive:
1. Platee: Platea Aquino.
2. Le ragioni di Seminara, nella lite 1756 con il R.S.M.
3. Platea Mezzatesta.
4. Platea S. Francesco d’Assisi.
5. Liste di carico della Cassa Sacra: Seminara.

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