31.12.18

Catasto Onciario di Seminara (1746): Fuochi: Pignatari: 310v: Matteo Evangelista.

Home. 310r. ↔ 311r.
Pignatari: 261r: Giuseppe Russo. ↔ 326r: Nicola Schimizzi.
ANNOTAZIONI a 310v.
Evangelista Matteo: 310v. - Di anni 50. Pignataro. È sua moglie Caterina Zetera, di anni 40. Loro figli: Giuseppe, figlio di anni 10; Rosa, figlia in capillis di anni 18; Maria, figlia di anni 12; Geronima, figlia di anni 8; Natalizia, figlia di anni 6; Petronilla, figlia di anni 3. Abita in casa propria in contrada Le Carceri. Possiede un fondo d'olive in contrada Merlo, di moggio uno, confinante con i beni della vedova di Giovanni Arcuri, e di Antonino Pipino, stimata la rendita per annui carlini dieci che sono oncie 3.10. Pesi da dedursi: Al monastero dei Padri Basiliani censo perpetuo sopra detto fondo per annui ducati 0.45. Restano di netto oncie tredici e grana venticinque.

DIZIONARI E APPARATI -
 Quadro d’unione: Homepage.

0. Bibliografia:
libri e siti web.
1. Dizionario onomastico:
schede principali e derivate.
2. Dizionario Toponomastico:
 terreni, fondi, contrade.
3. Dizionario Urbano:
 case, contrade, borghi, etc.
4. Dizionario
 degli enti ecclesiastici e civili.
5. Dizionario dei mestieri:
con Tabelle e statistiche.
6. Dizionario degli animali
e dei mezzi di produzione. 
7. Città e Terre citate.


TABELLE RIASSUNTIVE
Sommario: Fuochi 1v-12r.
C. Per oncie.
FONTI PARALLELE, coeve, antecedenti e successive:
1. Platee: Platea Aquino.
2. Le ragioni di Seminara, nella lite 1756 con il R.S.M.
3. Platea Mezzatesta.
4. Platea S. Francesco d’Assisi.
5. Liste di carico della Cassa Sacra: Seminara.

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30.12.18

Platea Mezzatesta: Memorie sulla famiglia di Mezzatesta di Seminara: § 2. Origine remote della Famiglia Mezzatesta.

B. Catasto Onciario. Platea →  Home. Paragrafi →  §1.  ↔ §3.  Dizionario Mezzatesta.

Memorie sulla famiglia di Mezzatesta di Seminara

[2] § 2. Origini remote della famiglia Mezzatesta. - La famiglia di Mezzatesta della Città di Seminara, oltre pretendersi che sia un ramo di quella che nel nobile[1] Seggio della Città di Tropea[2] fiorì per lunghissimo tempo, feconda di uomini illustri per valore, e segnalate azioni, che in ogni tempo meravigliose lodi le ànno acquistato, fra quali basta nominarsi un Andrea Mezzatesta, che nel secolo decimo colla qualità di Sindaco del ceto de’ nobili di Tropea, di cui era decorato in quell’anno, meritò l’onore di seppellire per la prima volta il corpo di S. Domenica; un Giovanni, celebre pel suo coraggio, il quale, per aver avuto il vantaggio sopra Mustafà, fu da Ferdinando il Cattolico rimunerato con due speciose terre site nell’Abruzzo dette propriamente S. Domenica, e S. Domenichina. Questa famiglia si estinse circa la mettà del secolo decimo settimo, di cui ne fu erede universale la Casa Vulcano, anche essa una delle Famiglie nobili di quel sedile, la quale ora si trova similmente estinta secondo il corso ordinario delle cose umane.


[1] Quello della Nobiltà era un altro mondo e un altro modo di pensare che a noi oggi può risultare strano. Ma la questione va inquadrata storicamente. Il 1789 segna uno spartiacque fra l’ancien régime ed sistema giuridico che ancora oggi disciplina i nostri rapporti giuridici e sociali. I rapporti sociali e politici prima di quell'anno ero regolati per l'appartenenza a un ceto. Dalla rivoluzione francese in poi il diritto si fonda non più sul "privilegio" ma sull’«eguaglianza» davanti alla legge. Una critica mirabile alla ideologia illuministica fece il nostro concittadino semonarese Francescantonio Grimaldi in tre volumi di Riflessioni sull'ineguaglianza fra gli uomini, editi nel 1779-80, e che andremo a pubblicare e commentare separatamente. In parte lo abbiamo già fatto, sulla rivista De Cive, ma adesso - da pensionati - lo faremo in un modo più organico e compiuto, grazie all’opportunità offerta da quella forma di editoria gratuita che è la rete, internet, con i suoi difetti e i suoi pregi.
[2] Seminara, come ogni altrà città o paese, ha avuto nel tempo flussi immigratori ed emigratori. Essendo la Seminara storica sorta nel 951 d. C., per immigrazione della sua popolazione in prevalenza dalla distrutta Taureana, secondo quanto si tramanda, ma con scarsità di fonti dirette e circostanziate, tutte le principali famiglie nel ricostruire le loro origini ci riportano altrove. I Grimaldi a Genova, gli Aquini addirittura agli Aquini romani, e qui più solidamente ai Mezzatesta di Tropea. Era una particolare esigenza, se non addirittura una necessità per ogni famiglia nobile rivendicare ascendenze le più remote ed illustri possibile. Quel che possiamo dire per i Mezzatesta di Seminara è che è documentale il loro radicamento in Seminara nelle fonti documentali più antiche. Il riferimento a Tropea ci serve anche per una considerazione di carattere metodologico. La delimitazione delle nostre ricerche su Seminara nasce da una necessità metodologica, ma le storie dei nostri Paesi non va per compartimenti stagno. Sono ricche e fitte di intrecci, che vanno pure essi studiati ed approfonditi. Esiste una identità comunitaria circoscritta, ma ne esiste una più ampia che procede per cerchi concentrici e che si forma con l'intensità degli scambi. È un processo naturale e fisiologico, ben diverso da quello patologico delle invasioni e della pulizia etnica.


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Platea Aquino. § 12. Caterina Chiemi.

B. Catasto. Platea Sommario §§.
Successione §§: §11. ↔ §13.

§12. Caterina Chiemi. - Caterina Chiemi[1] vidua d’Antonio Genuese, restò balia e tutrici delle sue figli. Detto di Genuese era principale obbligato al primo istrumento, si prese terra nel fondo di S. Vito, e l’ha fatto vigna. Passò a miglior vita detto Genuese e lasciò molti figli in età pupillare. Caterina Madre abbracciò il peso, e paga per la detta terra per le figli annui carlini deceotto e grana due di cenzo perpetuo enfiteutico –


[1] Ha 20 anni all'epoca del Catasto: 293r, dove non è registrata come vedova. Ed è casata con Antonio Genoese, di anni 30, registrato nel Fuoco del padre Giuseppe Genoese, bracciale, di anni 57. Qualcosa però non quadra in quello che si legge nel Catasto ed urge per lo meno la consultazione della Revele, per una doverosa verifica, ma al momeno a noi non disponibile. Moglie di Giuseppe è Caterina Arcudi di anni 35, ed improbabile madre del trentenne Antonio Genoese, marito di Caterina Chiemi. È probabile che vi siano state secondo nozze, ma non appaiono indicate. Si trova invece fondata menzione di un fondo vitato in contrada S. Vito, di moggia uno, confinante con i beni di Domenico La Rossa e di Giuseppe Antonio Repace, stimata la rendita in annui carlini quindici. Nella stessa contrada Giuseppe Genoese possiede altro fondo vitato, di moggio uno, confinante con i beni di Antonio d’Arena, ed altri, stimata la rendita in annui carlini venticinque. Risultano su detti fondi pesi da dedursi per debiti dovuti agli eredi di Donna Petronilla Aquino per ducati 1.80, come sopra nella Platea.


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Platea Aquino. § 11. Antonio Avellino.

B. / Catasto.  /  Platea Sommario §§.
Successione §§: §10. ↔ §12
§11. Notizie su Antonio Avellino. - Antonio Avellino[1], e principale obbligato al primo istrumento, perché quando si diedero le terre di S. Vito detto Avellino si prese due tomolate e più di terra, ed à fatto vigna, e perciò si ritrova dentro detto fondo, e paga ogni anno di cenzo perpetuo enfiteutico annui carlini ventidue e grana tre.


[1] Se trattasi dello stesso, come pare, vi è di lui menzione all'epoca del Catasto: 11v. Bracciale di anni 38, marito di Francesca Genoese, ha casa propria in contrada il Terrano, possiede un fondo vitato in contrada S. Vito. Ha un'estensione di due moggia e confina con i beni di Francesco Bombaci e di Paulo Genoese, stiamat la rendita per annui carlini venti. Sopra il fondo di San Vito nel catasto è registrato un peso d'annui carlini nove per censo perpetuo dovuto al monastero di San Mercurio. Non si fa qui, a quest'epoca, nessuna menzione agli Aquino.


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Platea Aquino. § 10. Don Girolamo Lamari.

B. / Catasto.  /  Platea Sommario §§.
Successione §§: §9. ↔ §11.
§10. Don Girolamo Lamari. - Il Sacerdote Don Girolamo Lamari della Terra di Lauriana ancora, è dell’uno, che paga il cenzo perpetuo alla casa annui D. 4, e carlini 2, tiene nel detto fondo di S. Vito da sei o sette migliara di vigna, li pervennero da suo zio nomato D. Pietro Antonio Lamari[1] ch’era abbate di S. Anna; questo Sig. Abbate del Casale del detto S. Anna, diede somma da danaro, ad Antonino Federico di questa Città, e l’avea obbligati d. danari, sopra la casa  del detto Federico, e sopra le vigne che tenea il detto Federico, nel fondo di S. Vito – passò all’altra vita il cennato Abbate del Casale di S. Anna, e fece eredi alle nipoti, che li tenea a Lauriana: s’intanto il cennato di Federico non ha corrisposto il cenzo del denaro avuto del detto Abate, ma ha venuto in una grande fallenza, che fu costretto il miserabile Federico d’andare in Napoli affare il Cedobonii, vedendo il detto Don Girolamo una tale fallenza, e perché aveva l’ipotega sopra le dette vigne e Casa come dissi, ci riscesse l’istrumento ed à fatto una lite strepitosa, ed a malgrado delle caville, alla fine superò e si mise in possesso delle dette vigne col Decreto della Corte, detto Don Girolamo; detto Antonio Federico li aveva dotati alle figli non fando menzione del suo debito all’abbate di S. Anna, porzione la dotò a una figlia, che l’accasò con Gioanni Genua di questa Città, e ci diede il peso di pagare annui carlini  tredici, e l’altro pezzo di vigna la dotò all’altra figlia che l’accasò con Antonio Corso, con altrettanti carlini tredici di peso, tanto Genua quanto Corso pagavano alla Casa detto cenzo, ed io l’ho esatto molte volte, poi ci li prese come dissimo le vigne il mentovato Don Girolamo, e restò oggi il detto Don Girolamo dentro al fondo di S. Vito, e paga ogni anno di cenzo perpetuo enfiteutico D. 4,20 e così si ritrova detto di Lamari nel detto fondo come si dissi di sopra; ma il detto Antonio Federico si ritrovava nel detto fondo perché la comprò mittà d’Agostino Longo[2], che era principale obbligato al primo istrumento; e pagava detto Longo di cenzo perpetuo annui carlini venti uno, e altri tanti paga a detto d’Arena, conforme il tutto appare della compra fatta di Federico per li atti di Not. Antonio Vicari di questa Città fatta il 1745.


[1] Lo si trova nel Catasto  alle cc. 449r, 463v, 464r, come ecclesiastico secolare cittadino, ancora vivente. Tiberio parla della sua morte e dei suoi eredi. Siamo quindi a una narrazione successiva alla redazione del Catasto.
[2] Di un Agostino Longo vi è menzione più volte nel Catasto. Bracciale di 52 anni all'epoca del Catasto (14v), abita nel quartiere del Santissimo e possiede un fondo in contrada S. Vito. Trattasi di un moggio e mezzo, confinante con i beni di Antonio Arena e l'entrata pubblica, stimata la rendita in annui carlini quindici.


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Quinternioni: Estratti su Seminara: Homepage

MATERIALI PER UNA STORIA DI SEMINARA
XIIª Edizione online ed in progress
A cura di Antonio Caracciolo qm Rocco
2018, ss.

Quinternioni

x

Regesto dei Bollari di Mileto su Seminara: Homepage.

B.
MATERIALI PER UNA STORIA DI SEMINARA
XIIª Edizione online ed in progress
A cura di Antonio Caracciolo qm Rocco
2018, ss.

Regesto dei Bollari dei Vescovi di Mileto
su Seminara

A cura di Franz von Lobstein

Estratti riguardanti Seminara, Palmi, Sant’Anna
dal volume:

Bollari dei vescovi di Mileto,
a cura di Franz von Lobstein.
Prefazione di Giorgio Costamagna, ordinario emerito di Paleografia nell’Università di Stato di Milano.
Con note di Lorenzo di Tacchella dell’Università di Genova.

Collana: Biblioteca dell’Accademia Olubrense.
Pietrabissara 1998

Numeri: 12, 20, 43, 47, 55, 58, 76, 80, 100, 110, 112, 113, 147, 148, 149, 159, 162, 172, 177, 184, 203, 205, 207, 213, 214, 215, 216, 217, 220, 235, 251, 269, 270, 274, 277, 293,


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Fonti Aragonesi per Seminara: Homepage.

B.
MATERIALI PER UNA STORIA DI SEMINARA
XIIª Edizione online ed in progress
A cura di Antonio Caracciolo qm Rocco
20018, ss.

Fonti aragonesi
su Seminara
Estratti
dai Volumi
delle Fonti aragonesi, editi nella collana “Testi e Documenti di Storia Napoletana pubblicati dall’Accademia Pontaniana. Serie Seconda”.
Volume I, a cura degli Archivisti Napoletani, Napoli, presso l’Accademia, 1957, di pagine 178.
Volume II, a cura di Ernesto Pontieri, Napoli, presso l’Accademia, 1961, di pagine 241.
Volume III, a cura degli Archivisti Napoletani (Bianca Mazzoleni), Napoli, presso l’Accademia, 1963, di pagine 190.
Volume IV, a cura degli Archivisti Napoletani (Catello Salvati), Napoli, presso l’Accademia, di pagine 129.
Volume V, a cura degli Archivisti Napoletani (Catello Salvati), Napoli, presso l’Accademia, 1967, di pagine 230.
Volume VII, a cura degli Archivisti Napoletani (Catello Salvati), Napoli, presso l’Accademia, 1970, di pagine 207.


Dall’indice analitico del primo volume, alle pagine:
Seminara in Calabria Ultra:
– castello, 68, 78
– fuochi, 44, 45
---------------------altre voci e sottovoci attinenti dell’indice analitico:
Seminara (della o di) Giovanni, detto la Faucza o Fauca, nobile, uomo d’armi: 44, 45, 100, 109, 115.


Dall’indice analitico del secondo volume, alle pagine:

Seminara in Calabria Ultra: 19, 26, 28, 29, 77, 92, 177, 193, 194
– capitano: 25, 28, 29, 31, 84, 85, 177 e sg., 193, 194
– donne concubine: 177, 179
– fondaco: 70
----------------------altre voci e sottovoci attinenti dell’indice analitico
Aquino (de) Ciccarella, madre di Frerio Grimaldi: 25, 26, 28
Bonastra (de) Giovanni, capitano di Seminara: 31
Borone Ferrante, di Seminara: 73
Castello (de) Bartolomeo, abate di Seminara: 26
– Guglielmo, giudice di Seminara: 26
Cosenza (de) Napoleone, abitante in Seminara: 31
Filareto, Santo, abate: 70, 71.
Giordano (de) Virgilio, secreto dei fondaci di Seminara, Reggio e Gerace: 70
Gregorio (de), Pino, di Seminara, abitante in Palmi: 85
Grimaldis (de) Frerio, di Seminara: 25, 28, 29.
Lacchisano (de) Cecca, di Seminara: 178, 179
– Pasqua, di Seminara: 177, 178
– Rosa, di Seminara, figlia di Cecca: 178, 179
Lemmo (de) o Lemo Antonello, di Seminara: 71, 72
– abitante del Casale di Sant’Anna: 71, 72
Mezzatesta Antonio, di Seminara, adultero: 178 e sg.
Mungo Meno, giudice di Seminara: 28, 29
Napoli (di), Francesco, di Seminara: 167
– Masello, dottore in legge: 68, 69
Oliva Simone, di Seminara: 31.
Palmi, in Calabria U., Casale di Seminara: 85.
Patanna Antonio, di Seminara: 177, 178
Sant’Anna, in Calabria U., casale di Seminara: 71
Santo Filareto:
– abate: 70, 71
– monastero: 70, 71
– reliquie: 70.
Scillitano Antonio, di Seminara: 193
– Giovanna, di Seminara: 193, 194
Simari (de) Nicola, di Seminara: 26

Dall’indice analitico del terzo volume, il numero romano indica il frammento, il numero arabo il documento:

Seminara: I, 176, 187, 222; II, 712.
------------------ altre voci attinenti:
- Seminara (di) Amico, frate: II, 712.

Dall’indice analitico del quarto volume, alle pagine: nulla.

Dall’indice analitico del quinto volume:
– Fondaci:
– – di Seminara 78, 107
– Gaiuso Domenico, sostituto nel fondaco di Seminara: 107
– Seminara: 104, 107, 191
– – ferro:
– – – introito ed esito: 68, 69, 70
– – fondaco:
– – – introito ed esito: 78

Dall’indice analitico del sesto volume: nulla

Dall’indice analitico del volume settimo:

– Chiese:
– – di Santo Spirito
– – – priore: 48, 52, 68
– – – prelati: 5
– Faucza di Seminara: 56, 57
– Santo Spirito
– – chiesa e priore: 48, 68
– Seminara: 47, 52, 53, 55, 56, 68, 69, 70
– – chiesa di Santo Spirito
– – – priore: 48, 52, 68
– Seminara (di) Faucza: 56, 57

Dall’indice analitico del volume ottavo: nulla

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Registri Angioni per Seminara: Homepage.


TESTI E DOCUMENTI DI STORIA NAPOLETANA
PUBBLICATI DALL’ACCADEMIA PONTANIANA


I REGISTRI

della

CANCELLERIA ANGIOINA

ricostruiti da
RICCARDO FILANGIERI
con la collaborazione degli
ARCHIVISTI NAPOLETANI


NAPOLI
PRESSO L’ACCADEMIA

Estratti inclusi nei
Materiali per una Storia di Seminara
Ed. XIIª online ed in progress
2018 ss.
Homepage. 

Vol. I (1950): 1265-1269; II (1951): 1265-1281; III (1951): 1269-1270; IV (1952): 1266-1270; V (1953): 1266-1272; VI (1954): 1270-1271; VII (1955): 1269-1272; VIII (1957): 1271-1272; IX (1957): 1272-73; X (1957): 1272-73; XI (1958): 1273-77; XII (1959): 1273-76; XIII (1959): 1275-77; XIV (1961): 1275-77; XV (1961): 1266-77; XVI (1962): 1274-77; XVII (1963): 1755-77; XVIII (1964): 1277-78; XIX (1964): 1277-78; XX (1966): 1277-79;

Fu da me a suo tempo fatto uno spoglio dagli indici analitici ai singoli volumi voci riguardanti Seminara, che ora qui riporto in questa Nuova edizione, la XIIª, online dei miei "Materiali per una storia di Seminara", salvo un  nuovo controllo ed eventuali aggiornamenti:
(Volume e numero di pagina, con relativi esponenti)
Vol. I: Nulla su Seminara e collegati!
Vol. II: Nulla!
Vol. III:
– Seminara, 160.
Vol. IV: Nulla!
Vol. V:
– Seminara
- - ribelli, 140.
- Federico Lancia
- - ribelle, 140.
Vol. VI:
– Seminara
- - ebrei, 5
- - notai, 327
- - ribellione, 5
- - strade, 199.
Vol. VII:
– Seminara, 37.
Vol. VIII:
– Seminara, 60.
Vol. IX:
– Seminara
- - feudo di Lancellotto di Ioele, 278.
Vol. X: Nulla!
Vol. XI: Nulla!
XII:
– Seminara, 9.
XIII:
– Seminara, 141
-- beni feudali, 283, 284
-- feudo, 297
– di Seminara
-- Anastasia
--- suo matrimonio, 297
-- Lancellotto, mil., 297
-- Leone, nunzio del Giustiziere di Calabria, 141
– Palmi
-- feudo Petri de Gyracis, 283.
XIV: Nulla!
XV:
– Seminara, 108.
XVI: Nulla!
XVII:
– Seminara, 60, 134.
XVIII: Nulla!
XIX:
– Seminara, 64.
XX: Nulla!
-->

Catasto Onciario di Seminara (1746): Fuochi: Pignatari: 261r: Giuseppe Russo.

Home. 260v. ↔ 261v.
Pignatari: 204r: Francesco Russo. ↔ 310v: Matteo Evangelista.
ANNOTAZIONI a 261r.
Russo Giuseppe: 261r. - del qm Marco. Pignataro, di anni 44. Sua moglie è Anna Managò, di anni 35. Loro figli: Antonio, figlio di anni 13; Francesco, figlio di anni 11; Francesca, figlia di anni 8; Paula, figlia di anni 3. Vive con loro Antonino, fratello di anni 29. Abita a casa propria in contrada li Pignatari col peso di grana venti bullali alla ciesa del Soccorso, e carlini ventotto bullali ai Domenicani. Possiede un fondo in contrada San Parrello, di terra aratoria, tumulata uno, confinante con i beni di Antonino Vangelista e di Vincenzo Pardo, stimata la rendita per annui carlini cinque. Pesi da dedursi: Sopra detto fondo censo perpetuo alla chiesa di S. Maria dei Poveri grana quindici. Restano di netto oncie ventinove e grana cinque.
-->

DIZIONARI E APPARATI -
 Quadro d’unione: Homepage.

0. Bibliografia:
libri e siti web.
1. Dizionario onomastico:
schede principali e derivate.
2. Dizionario Toponomastico:
 terreni, fondi, contrade.
3. Dizionario Urbano:
 case, contrade, borghi, etc.
4. Dizionario
 degli enti ecclesiastici e civili.
5. Dizionario dei mestieri:
con Tabelle e statistiche.
6. Dizionario degli animali
e dei mezzi di produzione. 
7. Città e Terre citate.


TABELLE RIASSUNTIVE
Sommario: Fuochi 1v-12r.
C. Per oncie.
FONTI PARALLELE, coeve, antecedenti e successive:
1. Platee: Platea Aquino.
2. Le ragioni di Seminara, nella lite 1756 con il R.S.M.
3. Platea Mezzatesta.
4. Platea S. Francesco d’Assisi.
5. Liste di carico della Cassa Sacra: Seminara.

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29.12.18

Catasto Onciario di Seminara (1746): Fuochi: Pignatari: 204v: Francesco Russo.

Home.
204r. ↔ 205r. Pignatari: 202v. ↔ 261r.
ANNOTAZIONI a 204v.
Russo Francesco: 204v. - Di anni 40. Pignataro. È sua moglie Francesca Vangelista, di anni 30. Loro figli: Antonio, figlio di anni 11; Vincenzo, figlio di anni 8; Pasquale, figlio di anni 6; Domenico, figlio di anni 4; Giuseppe, figlio di anni 2. Abita a casa propria in contrada li Pignatari, sulla quale paga annui carlini sette bullali agli Osservanti. Sono in tutto oncie quattordici.

DIZIONARI E APPARATI -
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schede principali e derivate.
2. Dizionario Toponomastico:
 terreni, fondi, contrade.
3. Dizionario Urbano:
 case, contrade, borghi, etc.
4. Dizionario
 degli enti ecclesiastici e civili.
5. Dizionario dei mestieri:
con Tabelle e statistiche.
6. Dizionario degli animali
e dei mezzi di produzione. 
7. Città e Terre citate.


TABELLE RIASSUNTIVE
Sommario: Fuochi 1v-12r.
C. Per oncie.
FONTI PARALLELE, coeve, antecedenti e successive:
1. Platee: Platea Aquino.
2. Le ragioni di Seminara, nella lite 1756 con il R.S.M.
3. Platea Mezzatesta.
4. Platea S. Francesco d’Assisi.
5. Liste di carico della Cassa Sacra: Seminara.

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I CARACCIOLO VIOLA

Fonte. Caracciolo Viola Caracciolo, conti di Gerace (1348) Enrico (m. 1349), I conte di Gerace (1348-1349) Antonio (m. 1389), II conte di...