CAPITOLO I.
Stato della Controversia.
§ 2. Il
Beato Leone e il suo Testamento. - Marcantonio di Leone nativo Patrizio di
Seminara nella sua grande età fecesi Religioso dell’Ordine di S. Francesco; e
facendo il noviziato nel Monistero sito nella Città di Caserta, acciocchè non
potesse nascere dopo sua morte alcun litigio per la porzione de’ suoi beni,
fece la sua ultima testamentaria disposizione addì 20. Marzo 1584, istituendo
sua erede universale il tutti i beni ad esso lui spettanti la Università di
Seminara, colla espressa legge, che tutto il suo asse ereditario, ridotto in
danaro avesse dovuto essere il Patrimonio di un Sacro Monte sotto il nome della
Pietà, da ergersi nella Città di Seminara; e tal sua volontà avesse dovuta da
eseguirsi fra lo spazio di anni quattro coll’espresso consenso del Dottor D.
Niccolò di Reggio suo parente, e Cittadino Seminarese, con doversi il denaro di
detto Monte impiegarsi, pro beneficio,
subventione, substentatione, et succursu, paupertate miserabilium personarum
dictae Civitatis Seminariae, ac omnium ejusdem Civitatis Casalium, juxta
formam, stylum, exactionem, usum, capitulos, consuetudinem, et modum Montis
Pietatis Annunciatae Civitatis Neapolis[1] [2].
[1] Sono le parole del testamento docum. lit.
[2] Quello Monte, che da Napolitani oggigiorno
chiamasi Monte della Pietà, in quei tempi veniva denominato il Monte della
Pietà dell’Annunciata, come quello, che era posto nel Cortile dell’Annunciata. Eugen.
Nap. Sac. tom. I. p. 335.
[3] Document. lit. etc.
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