18.10.18

§2. Il Beato Leone e il suo Testamento.

Catasto. Home§1. ↔ §3.
CAPITOLO I.
Stato della Controversia.

§ 2. Il Beato Leone e il suo Testamento. - Marcantonio di Leone nativo Patrizio di Seminara nella sua grande età fecesi Religioso dell’Ordine di S. Francesco; e facendo il noviziato nel Monistero sito nella Città di Caserta, acciocchè non potesse nascere dopo sua morte alcun litigio per la porzione de’ suoi beni, fece la sua ultima testamentaria disposizione addì 20. Marzo 1584, istituendo sua erede universale il tutti i beni ad esso lui spettanti la Università di Seminara, colla espressa legge, che tutto il suo asse ereditario, ridotto in danaro avesse dovuto essere il Patrimonio di un Sacro Monte sotto il nome della Pietà, da ergersi nella Città di Seminara; e tal sua volontà avesse dovuta da eseguirsi fra lo spazio di anni quattro coll’espresso consenso del Dottor D. Niccolò di Reggio suo parente, e Cittadino Seminarese, con doversi il denaro di detto Monte impiegarsi, pro beneficio, subventione, substentatione, et succursu, paupertate miserabilium personarum dictae Civitatis Seminariae, ac omnium ejusdem Civitatis Casalium, juxta formam, stylum, exactionem, usum, capitulos, consuetudinem, et modum Montis Pietatis Annunciatae Civitatis Neapolis[1] [2].

E volendo la Università di Seminara, ed il Dottor D. Niccolò di Reggio esecutore testamentario effettuare, quel tanto, che il Testatore Marcantonio di Leone, è nata controversia tra fratelli del Testatore a qual somma dovesse ascendere la porzione de’ beni del medesimo, sì l’Università, come l’anzidetto di Reggio esecutore testamentario fecero convocare pubblico parlamento nella Città di Seminara, e propostasi la volontà del sudetto di Leone, per togliere qualunque litigio, pensarono li fratelli di Marcantonio di Leone far concordia coll’Università, con dare la somma di ducati mille e cento effettivi in un sol pagamento, restando estinte tutte le pretenzioni, che in ogni tempo potessero competere all’Università di Seminara in vigore dell’ereditaria istituzione contro a’ fratelli dell’anzidetto Marcantonio. E riflettasi con ciò, che il Patrimonio del Monte di Pietà di Seminara nel principio di sua erezione fu di ducati mille e cento[3]. Al presente il Sacro Monte della Pietà di Seminara, ha il suo Patrimonio consistente in ducati sessantamila, come dal Catasto formato nell’anno 1742, senza i beni, che dopo tal tempo, fino al presente ha acquistati. I tanti reclamatori di chi ha fatte le parti di Denunciante avrebbero all’intutto a cessare, se a tale evidenza di fatto senz’aver l’animo da tante chimere, ed ideate ragioni occupato, soltanto rifletter volesse.

[1]  Sono le parole del testamento docum. lit.
[2]  Quello Monte, che da Napolitani oggigiorno chiamasi Monte della Pietà, in quei tempi veniva denominato il Monte della Pietà dell’Annunciata, come quello, che era posto nel Cortile dell’Annunciata. Eugen. Nap. Sac. tom. I. p. 335.
[3]  Document. lit. etc.

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