B. - Regio Sacro Monte.
CAPITOLO II.
Origine de’ Sacri Monti col
nome
della Pietà.
§ 5. Origine
dei Monti di Pietà nelle Bolle Pontificie. - Dicemmo nell’esordio di questa
scrittura, che nella fine del secolo XV. e principio del XVI. avessero avuta
origine i sacri Monti col nome della Pietà, e divisammo in oltre i motivi di
loro erezione, che qui tralasciamo, come quei, che addotti abbiamo nel sopraddetto
luogo, e propriamente nel Pontificato di Paolo II. eletto nel 1464. ebbero i
loro natali, e Papa Leone X. nella Bolla: Inter
multiplices [1]
lo chiama inventore di tali Monti. Altri tratti da contraria opinione
affermano, che la origine di tali Monti fosse avvenuta nel tempo di Pio II. [2] perché nel Bullario
di Cherubino sono V. Bolle di Paolo II. nelle quali de’ sacri Monti di Pietà
non si fa menzione alcuna; ma nella sopraddetta Bolla di Leone X. Si legge in
primo luogo Paolo II. né di Pio II. se ne fa parola, quantunque Pio II. fosse
antecessore di Paolo. Che che di ciò ne sia, indubitata cosa ella è, che fin
dalla loro origine nacque controversia, se il frutto del danaro, o il prò,
oppure l’interesse, che i Monti di Pietà esigevano per li pegni fosse giusta il
prescritto degli Evangelici precetti, che qui si tralasciano, come quei che a
tutti son conti; e lunga serie di dottissimi Autori potremmo addurre, che
l’opinione difendono, di non esser lecito l’interesse, che da tali Monti
riscuotesi, ed a luogo più proprio di questa Scrittura, dove dell’interesse
parlaremo, che non deesi riscuotere dal Sacro Monte della Pietà della Città di
Seminara, ne rapportaremo alcune opinioni. Ma Papa Leone X. presedendo nel
Concilio Laterano V. in cui aggitavasi la dianzi rapportata controversia, diede
fuora la Bolla inter Multiplices addi VII. Maggio MDXV. colla quale permetteva
a’ Monti col nome della Pietà l’esazione dell’interesse; quando però si
prendesse per mera indennità, e ristoro delle spese. E perché uno de’ punti
principali di questa nostra causa si è la esazione dell’interesse, ed essendo
la Bolla di Leone X. il fondamento sul quale in oggi i Monti di Pietà
riscuotono l’interesse, perciò da necessità costretti, siamo nell’obbligo di
rapportare alcuni luoghi dell’anzidetta Bolla, da’ quali si conoscerà quali
siano stati li motivi, che indussero la mente del Sommo Pontefici Leone X. per
la riscossione dell’interesse, e se quelli medesimi motivi possono aver luogo
nella presente controversia.
La Bolla di
Leone X. può dividersi giustamente in quattro parti. Nella prima adducei i
motivi, per cui dà fuori la Bolla, cioè a dire la erezione de’ Sacri Monti di
Pietà[3] istituiti per lo
sostentamento de’ poveri; e la controversia nata tra’ Maestri di Sacra
Teologia, per la riscussione dell’interesse. Secondariamente adduce le
opinioni, e le ragioni di quei Dottori, che oppongonsi all’esazione
dell’interesse [4]; ed in conseguenza,
che tai Monti non sian leciti ch’esigono interesse. In terzo luogo spiega il
Pontefice le opinioni, e ragioni di quelli Dottori, che i Monti della Pietà
approvano [5]; e finalmente
gl’anzidetti Monti approva [6], e confirma.
Adunque l’anzidetta Bolla ha dovuto, e deve esser la norma per la erezione, ed
amministrazione de’ Sacri Monti di Pietà; e con aver noi ciò divisato,
crediamo, per quanto appartiene alla nostra causa, averne bastantemente detto
intorno all’origine de’ Sacri Monti di Pietà.
[1] Tom. 9. Concil. in
Concil. Lateran. 5. sess. 4. pag. 122.
[2] Dorothaey
Asciani Montes Pietatis pag. 718.
[3] Sane
cum olim inter nonnullos dilectos filios Sac. Theolog. Magistros ac Juris
Utriusque Doctores, controversiam quandam, non sine populorum scandalo, et
murmuratione exortam, et nuper his diebus innovatam esse comperimus circa
pauperum relevationem in mutuis eis publica authoritate faciendis, qui Montes
Pietatis vulgo appellantur; Quique in multis Italiae Civitatibus subveniendum
per huiusmodi mutuum pauperum inopiae, ne Usurarum voragine deglutiantur, tom.
9. pag. 222.
[4] Nonnullis
enim Magistris, et Doctoribus dicentibus eos Montes non esse licitos, in quibus
aliquid ultra sortem pro libra decurso certo tempore, per Ministros huius
Montis ab ipsis pauperibus, quibus mutuum datur, exigitur, et propterea ab
usurarum crimine, injustitiave, seu ab aliqua certa specie mali; Mundos non
evadere, cum Dominus noster, Luca Evangelista testante, aperto nos praecepto
obstrinxit, ne ex dato mutuo, quidquam extra fortem sperare debeamus. Ea est
enim propria usurarum interpretatio, quando videlicet ex usu rei, quae non
germinat, nullo labore nullo sumptu, nullove periculo, lucrum, faetusque
conquire videtur etc. eodem loco.
[5] Aliis
vero plurimis Magistris, et Doctoribus contra asserentibus et in multis Italiae
gymnasiis verbo, et scripto conclamantibus, pro tanto bono, tanquam Reipublicae
necessario, modo ratione Mutui nihil petatur, neque speretur, pro indemnitate
tamen eorumdem Montium impensarum, videlicet Ministrorum eorumdem ac rerum
omnium ad illorum necessariam conservationem pertinentium, absque Montium
huiusmodi lucro, idque moderatum, et necessarium ab his, qui ex huiusmodi mutuo
commodum suscipiunt, licite extra sortem exigi, et capi posse nonnihil licere,
cum regula juris habeat, quod qui commodum sentit onus quoque sentire debeat,
praesertim si Apostolica accedat authoritas etcccccc; eod. loc.
[6] Nos
super hoc prout ex alto concessum, opportune providere volentes alterius quidem
partis justitiae zelum, ne vorago aperiretur usurarum, alterius pietatis, et
veritatis amorem, ut pauperibus subveniretur, utriusque vero partis studium
commendantes, cum haec ad pacem, et tranquillitatem totius Reipublicae
Christianae spectare videantur sacro approbante Concilio declaramus, et
definimus, Montes Pietatis antedictos per Respublicas institutos, et
authoritate Sedis Apostolicae hactenus probatas, et confirmatas, in quibus pro
eorum impensis et indemnitate dumtaxat, ultra sortem, absqe lucro eorundem
Montium recipiatur, neque speciem mali praeferre, nec peccandi incentivum
praestare, neque ullo pacto improbari, quinimo meritorium esse, ac laudabile,
et probari debere tale mutuum, et minime usurarium puteri, elicereque illorum
pietatem, et misericordiam in populis praedicare eod. loc.
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