2.10.18

Catasto Onciario di Seminara: Fuochi: Bracciali: 25r-25v: Antonio Cidoni qm Tomaso.

H. 23v-24v26r-26v
Bracciali: Antonio Cavallaro: 31v-32r. ↔ 33v-34r: Antonino Zillepa.  
ANNOTAZIONI a 25r.
Antonio Cidoni qm Tomaso. - Di anni 50, bracciale. Sua moglie è Lucrezia di Genua, di anni 49. Loro figlio: Pietro, figlio bracciante di anni 18; Tomaso, figlio di anni 10; Domenico, figlio di anni 8; Dianora, figlia di anni 6. Abitano in casa propria sita nel borgo di san Francesco d’Assisi, che rende annui ducati tre alla chiesa di Santa Margherita. Possiede "nel largo davanti alla sua casa tre fosse per conserva di grano" che affitta annui carlini quindici [5]. Più possiede un fondo alborato in contrada La Paterna sei Santa Lucia, di moggi uno, confinante con i beni di Giacomo Vicari e via convicinale, stimata la rendita per annui carlini quattordici [4.20]. Più altro fondo vitato in contrada S. Vitodi un moggio, confinante con i beni di di Marco Tomarchi, e di Bruno Lamarra, stimata la rendita in annui carlini venti [6.20].  Più altro fondo vitato in contrada Le Mortille di moggi uno, confinante con i beni di Domenico Corso e di Francesco d’Amico, stimata la rendita in annui carlini quindici [7]. Possiede un somaro, la cui rendita è stabilita in ducati sei divisi per metà [10]. 

NOTA: questa parte è interessante perché ci dà qualche notizia nuova, in particolare sulla configurazione urbana della città di Seminare nel 1746. Tomaso Cidoni abitava nel Borgo di san Francesco d'Assisi. Apprendiamo che davanti alla sua casa vi era un “Largo” dove lui possedeva tre “fosse di conserva del grano”. Per sapere cosa fossero queste "fosse” e come vi si conservasse il grano, è utile questa voce di Wikipedia, dove la situazione descritta credo che possa essere indicativa anche per la Seminara dell'epoca: https://it.wikipedia.org/wiki/Piano_delle_Fosse_del_Grano

ANNOTAZIONI a 25v.
[25v] Pesi da dedursi: Al monastero dei Padri Basiliani deve un censo bullale di annui carlini venti sopra il fondo di Santa Lucia [1.20]. Al Monastero di san Mercurio deve un censo perpetuo di annui carlini cinque sopra il fondo di san Vito [1.20]. Più al convento dei Domenicano deve due censi perpetui sopra le dette fosse per annui grana cinquantasei e piccoli quattro [1.26.4]. E in più deve al detto Monastero dei Basiliani annui carlini sette di censo perpetuo sopra il detto fondo delle Mortille [2.10]. Restano di netto oncie quaranta due, grana tre, e piccoli otto.


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Tabelle riassuntive
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B. Demografico.
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