16.10.18

Platea Aquino. § 6: Petronilla Aquino.

B. / Catasto.  /  Platea Sommario §§.
Successione §§: §5.§7.
§6. Petronilla Aquino. - Nel libro vecchio si vede la retroscritta Genologia scritta come si dissi, e quando venne a Marcantonio mancava una foglia e perché mezza ancora tenea nel libro, che altro non diceva, la nascita di Pietro, Annibali e Tommaso, onde non mi ha parso d’espediente notarle, perché Pietro, è vero che s’accasò con Francesca Salerno [1], e fece due figli femmini, nomati l’una Petronilla, e l’altra Antonia, detta Antonia morì in età pupillare, sola Petronilla visse, e s’accasò con Gregorio Silivestri, in primo luogo, ed in 2° luogo con Domenico Alessandro, non fece figli, e tutta la roba sua la lasciò alla Casa; ed essendo la linia di Pietro estinta perciò non ho fatto menzione, ma solo tirai la linia di Tommaso, quale era mio avo, Annibale era Previte, e lasciò erede alla mentovata Petronilla, come senterete alli istrumenti, quando si parla di scritture; il misero Pietro morì disgraziatamente perché fu ucciso; la roba di Marcantonio si la divisero tra essi fratelli, questa che vi è oggi è la porzione di Pietro: e pure manca come senterete apresso, perchè la porzione di Tommaso tutta fu [una parola illegibile] come sentirete; or detta Genologia in detto libro vecchio era scritta di mano di Gilormo padre di Marcantonio; e ancora in detto libro vi erano altre cose  notate di mano del Marcantonio; che da Gilormo mio padre l’ho notato io; e per venire al nostro dopo la morte di Marcantonio le figli si divisero e anno fatto la roba paterna due porzioni, l’una a Pietro, e l’altra a Tommaso, ed Annibale era previte col suo patrimonio, detto Annibale fece lega con Pietro, e Tommaso si prese la sua parte ed andò fuori, detto Tommaso, e mio padre tutta l’hanno conservata, e questa robba che vi è, è tutta robba di Pietro, che l’avea in dote detta Petronilla sua figlia mio Testatrice.

[1] Qui il testo a stampa dice proprio Francesca Salerno, ma altrove è Palermo, più frequente, per cui è da riternersi meno probabile il nome Salerno.

NOTE AL TESTO:
(1) Donna Petronilla è un personaggio notevole nella nostra storia, ma ci ha fatto un poco ammattire nell'integrazione di notizie a suo riguardo fra ciò che si legge nella Platea, scritto da Tiberio, e ciò che si trova nel Catasto dove è citata più volte in pagine intestate alle persone soggette a fare Revela. E fra queste avrebbe dovuto esserci anche Petronilla se all'epoca del Catasto fosse stata vedova vivente, e quindi da registrare nella sezione "Vedove e Vergini", oppure avrebbe dovuto comparire nella Revele del marito: ne ha avuti almeno due. Il primo Gregorio Silvestri, il secondo Domenico Alessandro. Viene citata in più revele o come confinanti di beni, o come affittuaria della casa dove abita, o per censi dovuti o per altri percepiti. La casa dove abita, in contrada le Carceri, è una casa "palaziata" che  appartiene a don Antonio d’Alessandro, che la concede in affitto a Petronilla, di cui qui scopriamo che vi era una qualche parentela, se il secondo marito di Petronilla era stato un Domenico d’Alessandro, di cui troviamo mentovati gli eredi nel Catasto (473v). Nelle varie menzioni che ne viene fatte è data come vivente, ma a carta 505v è data chiaramente, senza ombra di dubbio come defunta, per un legato dovuto per celebrazione di messe. Altre volte si parla di Eredi di Petronilla (522v). Dunque, Petronilla non viveva all'epoca della redazione del Catasto onciario. Può anche darsi che sia morta pochi anni prima o negli stessi anni, cosa che spiegherebbe come in alcune revele venga data per viva. Di lei diremo ancora più avanti, strada facendo insieme con Tiberio, la cui professione - dice lui stesso - non era quella di avere una corretta ortografia: a noi basterà capire il senso, e se un giorno mai i suoi discendenti odierni ci dessero la possibilità di fotografare il testo originale sarà nostra cura e diligenza confrontare la trascrizione del signor Benedetto, nel 1930, con il suo originale. Di sorprese in questo campo se ne trovano addirittura nell'«edizione critica» dello stesso Catasto, pubblicato con tanto di pompa magna... Ma diremo a suo luogo.



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